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sabato 18 novembre 2017

Murales da non confondersi con Giorgio



Totò Riina ha parlato, con la sua morte ha finalmente confessato che non sempre sono i migliori quelli che se ne vanno. Come certi murales vorrebbero farci credere. Guardando XFactor in mancanza del murale di Pacciani e i compagni di merende, ho trovato Morandi teso nel prendere la decisione su chi salvare, neanche dovesse scegliere tra mettere solo sale e pepe o propendere per un panino col lampredotto completo. Io comunque faccio il tifo per il pizzaiolo napoletano nella speranza di capire se alla fine riesce a trombarsi la prof di inglese. Ieri parlavo di quel covo di vipere cresciute in San Frediano, oggi invece  parlo delle donne cresciute in curva Fiesole e poi sposate con quelli del Marasma. La differenza sta tutta in una maggior tenerezza di base di quest’ultime, essere una mamma così pronta a denunciare le storture significa entrare la mattina nella cameretta della figlia cercando di fare meno rumore possibile, guardarla mentre dorme come un angioletto e vociarle nell’orecchio “Abbiamo la peggiore proprietà d’Europa”. Saranno rivalutati, sì, per certi striscioni, per certe vedute, per certe convinzioni. Non ci saremo più ma arriverà sicuramente il giorno in cui sarà sancita definitivamente la loro visione più ampia, quando sarà ufficiale che il kebab sta fermo visto che è la terra a girare. Capisco che non può starvi bene che venga venduto Bernardeschi e al suo posto arrivi Gil Dias, che cali il monte ingaggi, che sia stato fatto piangere Borja Valero e ridere Cognigni per le plusvalenze, ma nessuno di voi che abbia speso mai una sola parola per dire che nei barattoli ci vanno i pomodori secchi o i carciofini sott’olio, non questa moda di metterci dolci al cucchiaio, o addirittura aperitivi. Fiorentina a metà classifica, gli alberi di piazza del Carmine, l’autofinanziamento, l’asfalto architettonico di piazza de’ Nerli, Hagi in panchina, Fico Eataly World se vogliamo guardare più in là del nostro naso, con un po’ di fantasia insomma riusciremo a vedere le cose come stanno.

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