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martedì 14 novembre 2017

Essere o non essere al Mondiale



Neanche il tempo di salutare le foglie gialle come la maglia della Svezia e già nevica sul calcio italiano. Il bianco della notte in bianco del calcio italiano mi ha ricordato che da quando frequento assiduamente la provincia autonoma di Bolzano, oltre alle mele (la scorsa settimana ho comparato le Kanzi), tra Mila, Meran e Sterzing Vipiteno è tutto un leccare la stagnola dei vasetti. Poi grazie ad un recente studio si è scoperto che i batteri presenti nello yogurt sono gli stessi presenti nelle passere delle svedesi, e così ho capito il perché. In assenza di Ventura (se ne va come un ladro con in tasca 1,4 fino al 2020), che rinuncia alle dichiarazioni per rifugiarsi in cucina, la Nazionale fa sapere attraverso la mancata qualificazione che il talento non lo vuole, che poi tocca anche non sprecarlo. Ventura riappare quando meno te lo aspetti, con il grembiule di Bake Off Italia, e con in mano una crostata di amarezze. Un pensiero va a Jorginho che aveva scelto l’Italia. Io e il Bambi ci siamo consolati con la spaghettata di mezzanotte, fino a quando l’acqua bolle nessuno ce la potrà togliere. Neanche Tavecchio. L’impresa rimasta adesso è solo quella di pompe funebri, mentre l’unico a festeggiare è Mondo Convenienza. Lasciamo stare i registi italiani e pensiamo al Commissario Tecnico che ne ha molestati più di Weinstein. L’errore è stato di programmazione perché si sapeva che per far rendere la squadra al meglio andava tirato fuori uno scandalo sul calcio italiano proprio alla vigilia della doppia sfida con gli svedesi. E cosa meglio del fatto che Hagi non gioca? Dopo aver infamato il Marasma per gli striscioni, ecco il primo scritto a quattro mani con il Bambi ed esposto con spirito polemico in San Frediano; “Viva le vulve abbasso le Volvo”. Adesso ci aspetta un’estate con più Maxibon e meno maxischermi.


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