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giovedì 1 novembre 2018

Il foglio di carta paglia



Non c’è solo il problema del mancato utilizzo di Vlahovic, e dei suoi gol non gol quando giocava a “chi buca entra”. Magari. Se fosse solo quello potremmo rifarcela con Pioli. Già lo facciamo? Va beh, non potremo rifarcela con lui però se viene fuori che per avere il terreno del terzo figlio bisogna averli fatti tutti con la stessa madre. Qualcuno già parla di patto col demanio. C’è chi invece sta pensando di chiamare “Terzo” il suo primo figlio. Per confondere le acque, come quando si invertono gli esterni. Il Bambi manco se gli regalano l’esonero del ceppicone vorrebbe il terzo figlio. Ricordo un parto di sei gemelli, e le preoccupazioni della famiglia per latte e pannolini, oggi ci dovresti aggiungere anche il leasing per il trattore. Terreno fertile uguale ovaie quindi? Personalmente il terzo figlio lo farei solo in cambio di una partita dove non si critica Pioli, ma tanto lo sappiamo che qui io sono quello che non capisce un cazzo di calcio. Mentre è più facile sostenere che Mirallas ha fatto cacare contro il Toro, dopo che ha fatto cacare. Se la cantano e se la suonano insomma. A Firenze, intanto, si è cercato di fare un mix tra feste importate e usi locali. Alla mia porta hanno suonato chiedendo “Paninoconlampredotto o scherzotto?”. Sempre il Bambi vorrebbe brevettare il modo per risolvere i problemi, chiuderli fuori dalla porta. Vale per Pioli, vale per i ragni, e sperare che se ne vadano. Il mio atteggiamento in tutto ciò è quello di non aver slanci per cambiare il mondo, anzi il mio primo pensiero è piuttosto quello di cercare di preservarlo da tutti quelli che vorrebbero cambiarlo. Troppi Zamparini a giro. Tra le cose che mi riportano indietro nel tempo non metto quindi l’ultimo esonero di un allenatore sulla panchina Viola, metto un foglio di carta paglia con scritto a mano “oggi trippa”, attaccato al vetro di un vecchio pizzicagnolo. Non me ne vorranno gli amanti di Semplici, De Zerbi, Maran, Gasperini, Andreazzoli, Giampaolo, Juric, Inzaghi (entrambi), D’Anna, Longo, Ballardini e Gattuso. E nemmeno i vegani.

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