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sabato 24 novembre 2018

Anonimo come un pareggio


Quando ieri rivendicavamo con orgoglio il nostro segno zodiacale, non abbiamo pensato a gente spregiudicata come Benicio del Toro, nato a febbraio, e in realtà un acquario. Come chi è centravanti ma non fa gol. O chi come i medici fanno sciopero, ma nessuno riesce a decifrarne i motivi, se non i soli farmacisti. O chi come me che mi faccio chiamare Dottore, ma non posso fare sciopero perché non lo sono, e non si capisce nemmeno cosa scrivo malgrado la calligrafia sia chiara. Alcune volte mentre mi confronto per lavoro con persone che ricoprono i ruoli più disparati, quelli che mi chiamano Dottore, mi dispiaccio di essere anonimo gestore di un blog perché non potranno mai leggere quello che scrivo, ma sono contento di essere anonimo perché non potranno mai leggere quello che scrivo. Per lo stesso motivo dovrebbe essere contento di rimanere anonimo anche l’interior design dei Casamonica. E mentre il Bambi tiene viva la speranza di un gol di Simeone, io mi sento più portato a tenere in vita il lievito madre per la pizza. Per preparare al meglio il terreno, per cercare di raccontare i vantaggi di un eventuale prossimo uno a uno, tengo a dire che ero una fava come oggi sono una fava. Un equilibrio perfetto, come un pareggio appunto. Una mancata vittoria potrebbe farci agitare? Benone, tanto il meglio sta sul fondo. Quattro uno a uno, cinque, sei, quanti saranno, vorrà dire che ci saremo riforniti dei nostri generi di sconforto. E se malgrado questo tentativo di evidenziare i lati positivi del pareggio a oltranza, vi volete comunque crogiolare nella malinconia, vi consiglio il pianoforte di Thelonious Monk in sottofondo. Se tutti gli uno a uno vi sembrano figli degli stessi errori, alla fine, per evitare di somigliarci tutti, dobbiamo crearci dei problemi più grandi, a cominciare col perdere a Bologna.

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