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venerdì 2 novembre 2018

Non ci resta che la linea di fondo


Come passa il tempo lo si nota non solo dal ricordo ormai sbiadito dell’ultima partita giocata bene dalla Fiorentina, ricordate la Lewinsky? Ha superato abbondantemente i 50, ma a me sembra ancora ieri che gattonava. Quando si giocava bene le donne portavano le calze con la riga. Oggi per avere l’illusione di uno straccio di gioco le ragazze si disegnano la riga direttamente sulle gambe. La riga provoca desiderio, affascina e attira lo sguardo. A noi non rimane che la riga (linea) di fondo. Seguire una linea, una linea che alla fine ci chiederà cosa c’è oltre Pioli? Ieri primo novembre, personalmente ho festeggiato quelli che non perdono la pazienza di fronte ad una iniziativa di Simeone sotto porta. Ognissanti. E senza voler insinuare che Pioli capisca qualcosa di calcio, lo scorso anno con lo spread basso c’era pure bel tempo. Quando dico al Bambi, sprofondato nella depressione, che non può pensare tutto il giorno a un allenatore che utilizzi Montiel, quando cerco di spronarlo, lui mi manda affanculo. Dice che “devi essere positivo” è istigazione alla violenza, perché non c’è niente da salvare, e sta arrivando la Roma. Malgrado tutto questo malcontento, questo spirito polemico, questa necessità d’esonero, questa urgenza di veder giocare chi non gioca, il cuore mi dice che ha bisogno di sbattersene.

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