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sabato 10 novembre 2018

Pareggio a oltranza, Veretout con la panza



Altra vittoria buttata via, ripartenze sperperate fino a ritrovarsi con le pezze al culo, su una delle quali, tra l’altro, botta a colpo sicuro di Mirallas, ribattuta, e alla fine ci vuole il grandangolo per inquadrare il pareggio da 25 metri. Un classico del calcio, la beffa, ma anche un classico della cucina italiana un po’ datata il “mare e Pinamonti”. Dal due a zero all’ennesimo uno a uno, perché le quattro del mattino sono fatte per quelli belli e dannati, quelli dall’esistenza tormentata, ma anche per quelli come me che crollano alle 9 e vogliono fare colazione. Il Bambi quando pareggia la Viola è triste e contento, triste in quanto tifoso, contento perché può dimostrare che Pioli è limitato, e quindi può sentirsi più competente. Quello che si chiama essere multitasking. Oppure essere a favore di chi è contro. Tornare a vincere dopo tanto tempo del resto poteva creare anche qualche problema, è come tornare a fare sport, troppo doloroso, troppo Voltaren. Un mondo dove chiamiamo “Ministro” Salvini, “Onorevole” Renzi, e “Centravanti” Simeone. Poggiate quel desiderio irrealizzabile di veder giocare la Fiorentina bene come la Spal di Semplici, e come l’Empoli fino a quando c’era Andreazzoli, e nessuno si farà male. Sportiello migliore in campo, 21 tiri, 8 occasioni da gol, attacco Viola sconclusionato. Benassi re dell’inserimento, già al quinto gol, ha segnato quanto il trio delle meraviglie messo insieme. Gli uno a uno però finiranno, finisce il lampredotto sul più bello, e finirà anche il digiuno di Simeone. Il Frosinone non pressa mai, e malgrado ciò non riusciamo a chiudere la partita anche se gli spazi concessi sono tipo quelli dei centri commerciali, e le superiorità numeriche sfiorano la disuguaglianza sociale, non riusciamo nemmeno a gestire il vantaggio contro una squadra decisamente mediocre. E’ mancata la spallata decisiva malgrado la spallata ci sia stata. E così diventano quattro i pareggi consecutivi per uno a uno, due dei quali equivalgono a mezze sconfitte. Naturalmente non scaldano, però possono dare anche sensazioni che chi vince sempre non potrà mai avere. Il pareggio a oltranza mi fa venire in mente le ragazze con le poppe grosse, tema che conosco per via della Beatrice prima, e della Daniela poi, quelle dalle poppe grosse non potranno mai provare la sensazione di onnipotenza di quelle con le poppe piccole in quei tre giorni del mese quando il reggiseno sembra finalmente esplodere. Così succederà a noi quando vinceremo, ci sembrerà di averlo grosso. Per questo motivo indignatevi anche per me, che io nel frattempo continuo a riderci su.

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