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domenica 18 novembre 2018

Quando pareggi



Visto che a Firenze non ci va mai bene niente ho pensato di essermi perso qualcosa, e che forse siamo diventati protestanti. Ho chiesto alla Rita se ci fosse stata una qualche riforma mentre ero al Brennero. Se è così, allora l’attaccante ideale da prendere a gennaio è Lautaro Martinez, quello che più si avvicina a Martin Lutero. E a questo punto un po’ mi dispiace per i protestanti pessimisti, quelli del bicchiere mezzo vuoto, per i quali il black friday è un giorno come tutti gli altri. Il Bambi è in contrasto con l’insegnamento della Chiesa Cattolica non solo per via del DNA e della recente riforma, anche quando paga l’IVA tende ad allontanarsi dalla religione. Se Eva si è lasciata tentare da una mela, con questa riforma, chissà cosa avrebbe combinato con la carbonara di seitan. Da queste parti ci lamentiamo non solo dell’allenatore, tocca anche alla moglie, alla famiglia, agli arbitri, agli amici. Sarà davvero diventato meglio stare da soli? Tendiamo a incolpare Biraghi per le diagonali difensive, Netflix per la crisi del cinema, il frigorifero per il colesterolo, e poi scopriamo che l’esonero non è nel contratto di governo. Sarà che siamo degli anticipatori, altro che il solito gioco difensivo per cercare di gestire inutilmente il vantaggio, il Bambi ha quasi già finito il primo pandoro. Questa sosta non ci voleva proprio, finiremo come all’assemblea del  PD, nella quale forse sarà fatta l’analisi delle ultime batoste elettorali. Pioli prenda esempio dal governo, bisogna termovalorizzare i giovani come Montiel. Dimostri un po’ di coraggio, dentro Vlahovic, faccia come il Bambi che una volta per la Nicoletta rubò dei fiori al cimitero. Purtroppo anche noi abbiamo i nostri limiti, grandi conoscitori di calcio virtuale, teorici della sostituzione decisiva, scopritori di talenti immensi, eccellenti relatori dei limiti altrui, ma non possiamo nemmeno piangerci addosso come vorremmo. Quando non hai perso e non puoi infamare fino in fondo l’allenatore, quando non hai vinto e non puoi infamare fino in fondo l’allenatore perché non hai perso. Insomma, quando pareggi e ci piange un occhio solo.

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