presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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lunedì 26 novembre 2012
Palle
Grande
Fiorentina, personalità e carattere da vendere come il culo di
Montolivo da parte del suo clan di coccodrilli al mercato dei raziatori
dove Galliani gestisce il servizio di ronda, capace di imporre il
proprio gioco anche se depauperata di qualità da squalifiche e
infortuni, e da un episodio sfortunato come il secondo gol che avrebbe
ammazzato anche uno dei pachidermi amici di Moira Orfei. Ma non la
Fiorentina che rafforza così la sua autostima, gioca fino alla fine per
vincere costruendo occasioni su occasioni e dimostrando la
consapevolezza della grande squadra, evidentemente determinata a voler
lottare per raggiungere obiettivi di testa. Con tutti i problemi che ha
avuto in questa trasferta, compresa la candid camera della sfortuna che
trasforma un cross velenoso in gol, sul quale sono evidenti la
responsabilità di Gonzalo, è Borja Valero il suo manifesto, che ad ogni
pareggio invece di festeggiare si precipita a recuperare il pallone per
riportarlo a centrocampo. E’ stata la conferma che la Fiorentina lotterà
per la Champion senza porre limiti alla provvidenza, all’interno di una
gran bella partita nella quale anche il Toro ha fatto la sua parte
dimostrando che Montella ci vede lungo quando elogia le capacità di
Ventura, perché la sua squadra è viva e sa perfettamente cosa fare,
l’azione che porta al gol di Cerci è un bellissimo biglietto da visita
del tecnico. L’unico che ancora sembra un passo dietro è Mati che sporca
un po’ quella maglia da titolare con una prestazione nella quale non
riesce a cambiare passo, confermando così una mancanza di lucidità sotto
porta che contrasta non poco con le sue qualità tecniche, probabilmente
il suo adattamento al nostro calcio non è ancora concluso, per il resto
la Fiorentina dimostra a chi ancora non l’avesse capito che sarà dura
batterla, e intanto domenica dovremmo recuperare Pizarro e finalmente
anche JoJo, poi con un apporto di El Ham un po’ meno a spot, questa
squadra dovrebbe girare la boa del girone di andata con il solo
eventuale disagio delle vertigini. Montella ha fatto un grande lavoro
davvero perché non solo ha dato alla Fiorentina il dono del gioco e del
coraggio ma anche il carattere che permette alla squadra di reagire in
maniera devastante e immediata, come se il gol subito le procurasse
benefiche scariche di adrenalina. Ricordo agli amanti dell’uovo
affrittellato con dentro il fatidico pelo, che dalla settima di
campionato, ovvero dall’inizio di ottobre, la Fiorentina è in testa alla
classifica, e se Cuadrado viene considerato in calo quando si procura
un rigore e fa un assist, quando sarà in giornata dovrebbero farlo
giocare almeno con una cintura da sub di quelle coi piombi, una sorta di
difficoltà aggiuntiva per compensare la raggiunta dimensione di
campione assoluto che serve a ridicolizzare fasce e fasce laterali di
avversari fatti a fette e poi abbrustoliti col fuoco di quelle fascine,
per farci gustare tutti i sapori dell’olio nuovo come nuovo è il modo di
fare calcio della Fiorentina nel panorama italiano. Ricordo agli amanti
del buffet che non è sempre possibile servirsi una vittoria, perché può
succedere di trovare un contendente di pietanze in bella mostra che
nella calca lavori bene coi gomiti per tenere la posizione favorevole,
insomma che non sia propriamente d’accordo di farti svuotare il banco,
come del resto non lo è stato il Toro, squadra molto concreta e non
certo facile da battere nel proprio stadio, a questo proposito vediamo
domenica come sarà più capace di noi la Juve di affrontarlo nel derby,
bianconeri in evidente digestione lenta da buffet di Champion che
intanto beccano a Milano, mentre la Fiorentina non proprio nella sua
miglior versione, gioca sempre per vincere e comunque non ci sta mai a
perdere, il Toro ci ha aspettato e incornato ben due volte per
sterilizzarci i sogni, ma anche se feriti, abbiamo dimostrato di avere
più palle anche del Toro.