presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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domenica 11 novembre 2012
Gli ottomila
Siamo
proprio curiosi di vedere se la Fiorentina soffrirà di vertigini nello
scalare le difficoltà di una partita che potrebbe aprire una via sulla
cima della classifica, oppure se al contrario potrà fare addirittura
free climbing sullo scheletro del gigante Milan ferito a morte dal
ridimensionamento, fino ad arrampicarsi al terzo anello per abbracciare
la gioia dei propri tifosi. E’ una partita che ci dovrà raccontare due
verità, la capacità della Fiorentina di fare gli ottomila insediandosi
così tra le squadre più forti del campionato, e allo stesso tempo
ridimensionare definitivamente la stagione del Milan, aprendone la crisi
dopo avergli tolto l’ossigeno delle ambizioni. E’ una grande occasione,
di quelle che avevamo conosciuto anche con Prandelli, ma che si erano
sempre fermate al campo base prima dello strappo finale, ferme al
rammarico di non essere riusciti a sfruttare la vicinanza dal confine
che ti permette di raggiungere la grande vetta, quello di scalare
l’ultimo tratto che ci divide dalla dimensione delle grandi squadre, e
che alla fine ti consente di piantare la bandiera col giglio sul grande
sogno. La Fiorentina ha dimostrato una grandissima facilità di gioco,
una capacità di diventare squadra in tempi molto ristretti, e questo ci
lascia pensare anche ad una certa maturità e professionalità che
potrebbe permetterci oggi di superare questo esame d’ammissione al corso
di laurea per diventare una grande squadra. Un altro ingrediente che da
sapore alla partita, inutile negarlo, è la presenza di Montolivo che il
tifoso Viola percepisce come chi se ne è andato perché ha ritenuto la
nostra dimensione a lui non più consona, e lo ha fatto senza nessuna
riconoscenza, facendoci un danno economico enorme, che per fortuna è
stato transennato e messo in sicurezza dalla bravura di chi ha saputo
costruire comunque una squadra competitiva. E l’occasione diventa tripla
quindi, confermarsi sul campo come una grande realtà, con il timbro
della Scala del calcio sulle nostre rinnovate ambizioni, affossare il
Milan togliendo una concorrente dalla corsa ai posti che contano, e allo
stesso tempo insinuare in Montolivo il dubbio se l’asticella l’ha
veramente alzata oppure abbassata, e se la Fiorentina saprà sfruttare
l’occasione, alla fine potrebbero esserci dieci punti tra il grande
progetto scelto da Riccardo e quello abbandonato senza nessun riguardo. E
proprio questa potrebbe essere la spezia per dare un sapore più
ricercato alla partita da regalare al palato dei tifosi, dentro al
piatto della consacrazione, la seconda foto è un augurio, vedere
Montolivo uscire da una partita diventata la tomba delle sue ambizioni,
uno zombie con il quale scambiarsi a fine gara l’asticella delle
ambizioni in cambio di un mazzo di rose rosse che rappresentano la
passione Viola che Firenze ha ritrovato forse anche grazie al suo addio.
Mentre la passata diventa filo spinato nei suoi pensieri.