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giovedì 15 novembre 2012

Smoby Prince, traghettati verso la smobilitazione

Firenze gronda di nuova passione, e a parte una piccola fronda, con questo sentimento ritrovato, oggi il tifoso potrebbe riempirci un secchio, finalmente si è riaccesa la luce e con l’Atalanta già si parla di trentamila persone. Ventimila in più delle leghe dell’ultimo Verne di Vernole sotto il mare della pontellizzazione. Bisogna veramente dire bravi a tutti, questa volta nessuno escluso, perché la Fiorentina oggi  è il miglior progetto, la squadra che gioca il calcio più interessante, un grande gruppo e tanta, tanta competenza. Pradè e Macia sono stati il nostro consorzio di bonifica dell’ambiente, come quello di Bradano e Metaponto, capaci di ricostruire tra la malaria di giocatori con la mamma malaria e tifosi malati, in maniera impeccabile e impensabile anche per chi come me parla alle galline insieme a Banderas. Si insomma, anche per me che cerco di vedere la ruota del Mulino Bianco dalla finestra della vita, io che inzuppo le Macine nell’ottimismo non mi sarei mai aspettato una pontellizzazione così raffinata, diciamo come quei look finto trasandati dove la barba è incolta ma studiata, così come questa che alla fine è solo una finta pontellizzazione, che piace fino a riempirci lo stadio, molto meglio di un look ingessato come quello dei Della Valle, perché il troppo cachemire stroppia, come voler ristrutturare il Colosseo invece del conto corrente di Montolivo. Alla fine operazioni come le cessioni di Nastasic, Gamberini e Behrami sono ammantate di smobilitazione solo apparente, perché sono invece delle sdruciture posizionate ad arte per far credere a un progetto vissuto, finti graffi sul cuoio del portafoglio chiuso del padrone, supermercati dove svendere i sogni, dall’”Esselunga prezzi corti” al nuovo marchio “Della Vallelunga braccini corti”. Siamo una squadra casual, finto casual naturalmente, perché il denim è prezioso come i piedi dei centrocampisti, tutti i particolari sono curati, come i rivestimenti Poltrona Frau su Italo, tutto è stato scelto perché potesse essere funzionale al gioco ideato dal nuovo fenomeno della panchina, quando il top player non c’è e nessuno se ne accorge, così come la pontellizzazione e Montolivo. Intanto mancano pochi giorni alla prossima partita che potrebbe lanciarci definitivamente nel bel mezzo della lotta per la Champion, e mancano pochi giorni anche alle primarie, dopo il confronto televisivo su Sky tra Preziosi, Tutunci, Pupo, Totò sceicco e Giorgio Mendella, il tifo Viola sembra essere sempre più orientato a fidarsi di quest’ultimo, perché a differenza dei Della Valle fa rima con Montella, che è una garanzia visto che anche Giorgio è uomo abituato agli avvisi di garanzia. E questo piace tanto a Firenze. E uomo avvisato è mezzo salvato, per questo è tutto un susseguirsi di appelli per mantenere alta la concentrazione, per cercare di frenare i facili entusiasmi di fronte ad una partita difficile come quella con l’Atalanta, che potrebbe sempre presentare il conto salato della smobilitazione a scoppio ritardato. Una tempesta che i metereologi del tifo hanno annunciato in largo anticipo, fulmini a ciel sereno, forse Toni e fulmini, o forse ancora Colantuoni. Dicevamo alla vigilia che quella di Milano poteva essere una svolta, e lo è stata visto che eravamo sempre arrivati al bordo della consacrazione e ogni volta che dovevamo fare l’ultimo salto non lo facevamo mai, scontando con le grandi la nostra dimensione, e allora vogliamo puntare ancora sullo stesso atteggiamento propositivo e cercare quella quinta vittoria consecutiva che non c’era riuscita nemmeno con Prandelli. Non ci interessa più nemmeno aspettare il referto medico sugli infortunati, tanto sappiamo che chiunque giocherà avrà il vantaggio di usufruire del perfetto impianto di gioco costruito da Montella, il gruppo è unito e sempre pronto a darsi una mano, così che il problema della quinta vittoria consecutiva non ci dovrebbe essere, magari per quella dopo a Torino si, perché una mano non basterà più per contarle, e allora potrà essere davvero un problema serio, perché se aspettiamo che un’altra mano ce la diano i Della Valle, stiamo freschi, ci ritroveremo senza un progetto e allo stesso tempo in manovia con un contratto a progetto. Insomma, come sempre faranno le nozze coi fichi secchi, o meglio, tanto mastice al posto dell’astice.