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mercoledì 28 novembre 2012

Per questa rosa la prosa sembra doverosa cosa

Traspare in maniera evidente anche a un demente o a chi per lui lo è diventato a forza di pacche sulla nuca, che la Fiorentina è ad oggi più poggio che buca, è facile anche per chi ha una visone del calcio più truce, perché la bellezza del gioco che produce la si deduce persino in controluce, piacevole, almeno quanto uno scorcio della Valdinievole, diventa poi abbagliante come la città di Dante, quando le belle giocate cominciano a essere tante. Solo un minotauro o un minorato come Massimo Mauro possono cercare di gettare fango, proprio mentre il nostro calcio affascina col ritmo del tango. E come per un pizzo che lascia intravedere, anche il nostro obiettivo è tornato tornito come un magnifico sedere, e intanto piove, sull’ Inter come sulla Juve, mentre la Viola non delude, piove sui volti silvani ma non sui napoletani, e mentre ci avviciniamo spediti alla vetta per far festa, Toni viene spedito in nosocomio dopo un testa a testa. E a Firenze è subito manicomio. Anche il tifoso più tosto non è insensibile a questo terzo posto, e se prima il Vuturo sembrava solo un duro, oggi è tornato ad essere un tifoso puro, che è già sotto la sede a declamare la sua fede “ Quando è un po’ che non ti sento allora mi assento. Dalla ragione fino alla grigia prigione dove i sogni vengono sfrattati perché non pago più la pigione. E senza la passione i miei pensieri sdrucciolano rovinosi fin dentro al Mugnone. Allora sono pianti. E mi stordisco con il Chianti. Mentre non mi pento e non rallento. Consolo il mio tormento disegnandoti aiuole di parole. Da Campo di Marte fino a Gaiole. Mi ubriaco di te con pensieri di tannino. Mesto, mi curo con il tuo mosto lasciandoti nei miei pensieri sempre al primo posto. Mentre bevo l’ultimo tuo successo tutto d’un fiato. E non guido. Mi dico Pietro non sei Guido. Se bevi troppo Chianti ti schianti. E allora rido e bevo di più per sfracassarmi laggiù proprio dove ci sei tu. Che sei davvero uno schianto”. Potere del bel gioco al limite del fuorigioco, e non è un’eresia che le infamate di un tempo sian diventate oggi poesia, penso solo all’amore che covo, e se Pradè ci avesse comprato anche Bovo avrei potuti dire t’amo pio Bovo. E se parliamo di cose serie e non delle miserie di chi si da tante arie ma non salirà più sulla nostra fuoriserie, è indicativo che in squadra non ci sia quell’ingrato di Montolivo, giocatore cavia che sarebbe adatto oggi per il turner over contro la Juve Stabia. E adesso vorrei farla io la dichiarazione d’amore mentre aspetto la prossima partita contando le ore, ma a differenza del Vuturo non la declamo ma la scrivo su un muro, che rimanga lì almeno per un mese come quando venivano vergate le offese, dal vicino e dalla sua cazzo di erba fino al pezzo di merda, piove sulle tamerici mentre ancora non si ritrovano le pernici, nasi e parrucche da pagliaccio mentre oggi gioca Migliaccio. Concludo con la dichiarazione mettendoci dentro anche l’altra passione “ Prometto di amarti anche se in porta non c’è più Sarti, per me sarai sempre la più bella anche quando non ci sarà più Montella, e quando a Pizarro compariranno le prime rughe gliele riempirò tutte con la pasta d’acciughe”.