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domenica 20 aprile 2014

L'attesa

Roma più precisa a parte Gervinho che cerca in tutti i modi di regalarci la colomba, ma abbiamo già i pensieri appesantiti dalla pastiera napoletana per gradire la gentilezza glassata, e allora lasciamo a Ljajic il coltello dalla parte del manico, mentre per Pasqua non usa fare le diagonali per togliersi i canditi dai denti. E Nainggolan ringrazia Tomovic per questa usanza così italiana. La Roma della prima mezz’ora è una bella squadra, noi siamo sterili come una siringa, con Ilicic punta dell’ago. Josip appare come il monumento al pentitismo dello spermatozoo, un giocatore che rinnega il suo sinistro, un uomo che rinuncia alla sua vocazione, uno che nella corsa verso l’ovulo passeggia come se fosse in via Calzaiuoli. Matos è ancora vergine, è lì ad aspettare sulla spiaggia la nave scuola che non arriverà, quella che Schettino nel frattempo ha già portato sugli scogli. Gli ci vorrebbe Wanda Nara che così tanto bene ha fatto a Icardi, sicuramente non potrà aiutarlo la velina di Matri che non ce la fa nemmeno con il suo. E così viviamo di possesso palla senza mai trovare l’acuto, un possesso palla senza palle, con i tenori che steccano, e con Borja Valero che non si è ancora accorto che la squalifica di Gervasoni è già scontata. Insomma, il povero Matos aspetta una nave che non arriverà, Borja aspetta di rientrare dalla squalifica, noi aspettiamo la finale del 3 maggio, il Colonnello aspetta Spalletti, il Sopra canta “Aspetta e spera che già l’ora si avvicina!”. E aspettiamo allora. Anche un mio lontano parente mi ha fatto sapere di aspettare mie notizie, un fatto che dimostra che i tempi sono proprio cambiati. Tutti bene o male viviamo nell’attesa dimenticandoci di vivere il presente. Malgrado io sia solo un modesto uomo che aspetta la pensione, l’altro giorno mi ha scritto un mio zio d’America chiedendomi se lo inserisco come beneficiario nel mio testamento. Tutto è in attesa del 3 maggio, anche il 4 per poter essere strappato dal calendario, anche nell’ultimo sogno di ieri sera stavo aspettando le valige sul nastro trasportatore, guardo fuori dai finestroni del gate e oltre le sagome enormi dei Boeing, oltre il buio ormai denso e scuro mi sembra di vedere Santa Monica e la scritta Hollywood, e il marciapiede con le stars e Pasadena e il 6Flags, mi sembra di sentire le ruote di migliaia di skate e l'odore di erba e di oceano, le chiacchiere dei gabbiani e i carrelli scassati degli homeless. Mi sembra di vedere una strada che si perde su per la costa. Il mio cuore ha un sussulto. Accendo l'IPOD e chiudo gli occhi. Il Guetta grida come un pazzo “go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go go” Matos ha finalmente trombato. Proprio il 3 maggio.

20 commenti:

  1. Ieri 145 post senza CHIARI. Sopperiamo meglio noi alle assenze che Montella. L'unico mio pensiero, ancora oggi, é che la Fiorentina non l'ha quasi mai giocata alla pari con gli avversari, causa assenza di R&G. Assurdo.

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  2. Per il 3 maggio ci vorrebbe LUCIANO. Dovrebbe essere già qui, anzi, a voler nutrire speranze. Invece è in tribuna, ad aspettare. Cinque sconfitte su cinque gare con la Roma, per lo sciuscià. E' l'ora di copiare il nemico. Di prendere un romanista, ma vincente: LUCIANO.

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  3. Quella fava di Ludde viene strapazzata su cloaca, che idealizzava come rifugio. Cosa poteve ottenere un mentecatto che, siccome tutte le sue previsioni e i suoi incensamenti per un povero sciuscià erano andatii a Wanda Nara, costruiva un post sull'invisibile e non vista prestazione «sublime» di una seconda riserva romanista?

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  4. Tristezza, lavata dal bellissimo sole di Pasqua (finalmente, dopo anni!) e dalla coscienza che, se in tribuna c'è LUCIANO, Vincenzino è già lontano.

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  5. E' un cretino in malafede, secondo lui avrei paragonato Gomez a Messi, alla stupidità non c'è mai fine. Tanto con Ljajic ha preso una cantonata, come le prende su qualsiasi cosa scriva ma non arriva a capirlo e le rare volte che ci riesce è incapace di ammetterlo. Fava è fargli un complimento.

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  6. Almeno Pasqual e Matri sono squalificati, a Bologna non ce li farà vedere, The Genius. Spero nel recupero di Pepito (almeno un tempo) e di Mati. Andow avrà giocato anche meno di Sissoko: siamo diventati la mecca per il parcheggio invernali di scassati. Continuiamo a farci del male con la difesa a quattro: oltre tutto, Foco spiegò stupendamente perché, con quest'assetto difensivo e col centrocampo a tre, il pressing avversario (micidiale, nel primo tempo, quello romanista) ci sia imparabile. In casa, su 96 minuti complessivi, una sola occasione da gol, su calcio da fermo... Borja di nuovo irriconoscibile. Aquilani inguaribilmente incostante, dopo i fasti veronesi. Il Bologna ci farà il culo, a occhio e croce. Diremo che avevamo al testa all'Olimpico. Dove il culo ce lo farà il Napoli. Tutto scontato, da quando cominciai a invocare LUCIANO. Il quale tarda, tarda, tarda, in questa notte viola dell'anima.

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  7. Le differenze con domenica scorsa:
    Il Verona lasciava più spazi della Roma e non si è chiuso dopo il gol
    Aquilani ( contro la Roma è e sarà sempre così) non si è mai alzato a fare il trequartista tra Cuadrado e Matos e questo ha portato meno presenza in area
    Cuadrado ha tentato troppo il tiro, mandando a puttane almeno tre buone azioni
    Avere un attacco "senza punti di riferimento" contro una squadra chiusa non serve a un cazzo.

    Detto questo, trovo che la formazione andata in campo fosse poco migliorabile, questi siamo e con questi dobbiamo provare a far risultato.
    Rossi e Gomez in un campionato come questo, dove Toni segna 18 gol e Immobile è capocannoniere, avrebbero spostato molti equilibri e senza rimaniamo una squadra monca che deve fare sempre il 110%. È un discorso sicuramente trito e ritrito, ma lo è perché mancano da tanto tempo.

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  8. Esatto Foco, trito e ritrito ma anche ieri sera con uno dei due avremmo assistito ad un'altra partita. Atteggiamento differente da entrambe le squadre (un conto è disinnescare un Matos, un altro Pepito o il panzer...) e Roma ancora più chiusa.

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  9. Papu, non Mario, Gomez. E volavamo... Pazienza, ci rifaremo con LUCIANO!

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  10. Fortuna che ne mancano quattro, di leggere Luciano mi son belle e divertito.

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  11. Chissà cosa scriveva, in tribuna, sul suo taccuino, iersera, LUCIANO! Bella squadra viola ficcante, rocciosa a sinistra, circolazione rapida di palla, tonicità atletica, modulo razionale con gli interpreti disponibili, occasioni fioccanti... «Difficile far meglio, rifiutare ogni proposta da Pradè», ecco quel che scriveva l'immenso, modesto, cosciente dei suoi limiti LUCIANO!

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  12. Ho un' alta concezione di me stesso. Finalmente qualcuno se n'è accorto.

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  13. Eccoti questo link, Colonnello, usalo, riguarda il primo tempo della partita e dimmi dove vedi il "pressing micidiale" della Roma ..... mah! Io ho visto diverse opportunità per noi, buttate al vento per capponaggine, o egoismo, ma scaturite da creazione di gioco; un loro contropiede su contropiede nostro, sciupato, appunto da Illicic, e sfavato da Gervinho che se capitava a Matri non lo facevano tornare a casa, la pollaggine sul loro gol etc. ma di Roma n'ho vista poca, il pareggio era il risultato giusto. Datemi un attaccante vero e vi sollevero' il mondo...... http://livefootballvideo.com/fullmatch

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  14. Offensivo che se ne accorga certa gente.

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  15. Ne avremmo due.




    In infermeria......

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  16. Vigile, io astrarrei da una visione provincial-partigiano-vittimistica o, se vuoi che edulcori, fieramente sentimentale nell'analisi di un match. Le partite interne le vedo al Franchi e ho visto quello che hanno visto i commentatori nazionali: una Fiorentina inane e una Roma che ci ha strozzato nel primo tempo e poi ha gestito tranquillamente nella ripresa. Abbiamo costruito una sola palla gol, su calcio franco, in tutto il match e un mio caro amico e collega romano e romanista mi ha inviato un sms, un quarto d'ora dopo il fischio finale, per farmi sue fasulle condoglianze e confessarmi quindi che non aveva mai avuto timore che li avremmo raggiunti, al che io gli ho risposto che mai ho avuto l'impressione, per mia parte, che noi li avremmo raggiunti. Poi l'arbitro, la sfortuna, gli infortuni li metto in conto loser. Da qualche tempo mi trovo in sintonia con Marco da Siena: non so se inquietarmi e prenotare un controllo. Ma è così. Senza Pepito e Gomez dobbiamo/dovremmo lottare per non retrocedere, come testimonia la media punti nell'anno del Signore duemilaquattordici (in cui, peraltro, di Gomez abbiamo fruito per qualche partita). E' la tua morale della favola: per me, è solo una favola.

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  17. 21 punti in 15 partite non sono media da retrocessione ma da metà classifica e senza Pepito e Gomez, con Matos e Matri e l'impostazione tattica allora un po' presuntuosa che abbiamo siamo, in realtà squadra da metà classifica che può battersela con udinese e Verona ma poco di più. Poi se ti piace sognare che con Spalletti in panca Matos diventerebbe Maradona lo puoi fare ma io credo invece che cambierebbe poco, qualcosa magari sì, l'impostazione tattica montelliana a me lascia diversi dubbi, ma me li lasciava anche quando si facevano 37 punti nel girone d'andata e quindi mi cheto.

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  18. Buona Pasqua a tutti.

    I nostri avversari di Coppa non è che stiano benissimo:

    https://www.violanews.com/news-viola/caos-napoli-behrami-attacca-inler-callejon-contro-insigne-20140420/

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