Quando parlo di formazione mi riferisco solo alla mia di uomo. Le acciughe non mi piacciono, le ragazze si, prima snobbate, poi cominciavano a catturare la mia attenzione. Le acciughe non le ho mai sapute catturare. Sto parlando della mia adolescenza in San Frediano. La tenacia delle ragazze nel salvaguardare la purezza era un ostacolo più grande di quanto possa sembrare a Lele la gestione tecnica di Montella per arrivare a vincere qualcosa. Nel frattempo che arrivasse Simeone, i desideri andavano assecondati, e inizialmente lo furono grazie ai sistemi tradizionali, poi intervenne in aiuto la fantasia, alternative al 4 3 3 adottate dal Chiarli di piazza de’ Nerli che approfittò del suo innato senso pratico, per trovare delle valide alternative, e dopo varie ipotesi scartate per difficoltà d'applicazione, riuscì con successo a congiungersi carnalmente con un prosciutto disossato. L'impeto con il quale consumò l'amplesso fu di tale portata e trasporto, da fargli dimenticare ciò che la tradizione toscana impone in materia di prosciutti. Quella generosa salatura gli procurerà una fastidiosa infiammazione ai genitali. Da lì in poi usò solo prosciutto cotto. Per Natale cominciò ad abusare sessualmente dei panettoni, poi fu il tempo dei pandori e infine delle colombe. Non fu certo il solo ad escogitare valide alternative, cera anche Lelio che vedeva come protagoniste passive delle fettine di carne, rigorosamente di primo taglio. Le riscaldava sul termosifone e le posizionava tra i cuscini del divano all'estremità degli stessi, sui quali agiva simulando l'atto sessuale. Terminata la complessa operazione, risciacquava accuratamente la carne e la riposizionava nel congelatore. Una volta fu sorpreso in flagrante dalla madre che per non indurrlo più in tentazioni smise di comprare le fettine di manzo, e così dovette accontentarsi dei petti di pollo. Poi si fidanzò e divenne addirittura vegetariano. Tutte queste strane attività colpirono sopratutto Gian Aldo che a differenza di loro aveva adottato una soluzione semplice e geniale, capitalizzava al meglio il fenomeno adolescenziale della polluzione notturna per "trombarsi addosso" a suo piacimento. Non mancarono contestazioni del tipo: "Ma t'imbratti tutto!” Sei malato smetti!" “Vergognati”, “Mi calunni”, “Mistifichi”. Per lui era la componente psicologica, da esercitare al momento di coricarsi, quella che faceva la differenza quando con il pensiero raggiungeva carnose fanciulle disinibite, aiutato magari da qualche rivista pornografica ed addormentandosi con queste immagini, riusciva a centrare quasi sempre l'obiettivo. Onde evitare di lasciare evidenti ed imbarazzanti macchie sulle lenzuola, il genio, appena prima di chiudere gli occhi s'inseriva un preservativo, che il giorno dopo se utilizzato, lavava con dovizia per poterlo riadoperare la volta successiva. Ricordo che ammise di essersi congiunto anche con donne brutte come rutti, raccontò però di avere usufruito anche delle grazie di tutte quelle troie di Borgognissanti. E ci consigliò a tutti di provare. Ci fu chi raggiunse l'orgasmo sognando di trombare con la propria madre, palesando un complesso d'Edipo fino allora latente, chi incontrò nel suo lussurioso sogno una prestante bolognese che lo fece partecipe delle note specialità emiliane, ma fu svegliato dalle urla dell'indignata sorella che lo colse con il preservativo in bocca. Infine io, che ebbi il privilegio di giacere con una fanciulla illibata, ma dallo sforzo compiuto per violarne la purezza, mi cacai addosso rendendo vano l'accorgimento del preservativo.