Oggi mi sono fatto coraggio, no, non sono uscito di casa, però mi sono affacciato alla finestra per parlare con due tifosi che rivolevano un altro salvatore della patria dopo Delio Rossi, li ho riconosciuti, anche allora erano andati ad accoglierlo con le Big Babol al gusto Rio Casamia mentuccia e citronella di Sicilia. E vista l’aria di buffet che si respira in città, dopo le chiavi della città ad Antognoni, Eugenio Giani tanto per creare un’altra occasione da presenziare, ha pensato di donare a tutti coloro che portarono Delio in trionfo, una lapide da affiggere sulla propria facciata, con scritto “In questa casa vive facendo finta di niente chi è andato incontro a Delio Rossi esultando di felicità”. Ai due sotto le mie finestre ho semplicemente chiesto perché volessero sostituire Montella, e con chi questa volta, hanno argomentato a lungo, gesticolato, intercalato moccoli, mi hanno addirittura chiesto se potevo scendere perché parlare così non gli sembrava tanto comodo per la cervicale. Secondo me solo una scusa, me le volevano dare solo perché la saliva trova le condizioni migliori per fuoriuscire dall’alto verso il basso e non viceversa, non so se c’entra il fatto che ho anche parecchia mira. Non me la sono sentita di scendere, ma ho percepito comunque del vuoto nelle loro motivazioni, anche da lassù, la stessa sensazione di vuoto che si percepisce parlando con una scatoletta vuota di cibo per cani. Se ci avvicini l’orecchio non senti neanche il mare. Poi ho pensato che fosse stato un bene che la data della finale di coppa Italia non coincidesse con la Santa Pasqua. Si sarebbe potuta verificare una pericolosissima concomitanza tra il salto sul carro dei vincitori e lo scoppio del carro. Con questo pensiero positivo sul calendario delle partite, ho richiuso la finestra e mi sono messo a vedere su “Cielo mio marito” una rara intervista di Gian Aldo a Bombolo, nel servizio veniva sottolineato come questa fosse l’unica testimonianza nella quale il compianto interprete di tanti film a fianco di Tomas Milian, non fosse stato preso a schiaffi, ma ne avesse invece dato uno bello forte a Gian Aldo dopo solo la prima domanda. Finita l’interessante intervista con il bolognese, che gonfio in faccia esclama “Tacci vostra!”, sono riuscito comunque a portare la Rita a fare la gita fuori porta, e nello specifico, quella che delimita la zona giorno dalla zona notte. Poi, pur restando chiuso in casa nascosto dietro la tenda a fiori del salotto, mi sono accorto di aver raggiunto il triste primato di essere nominato da Ludwigzaller più ancora di Ljajic, e senza nessun nessun nesso logico apparente, devo invece rispondere ai suoi concetti di calcio, quelli invece sempre molto chiari, e devo rispondendergli per le rime, come si merita “『お世話になっております』って言う日本語のメールの最初に必ず入れるフレーズ、本当にお世話になっていない、思ってないと言ったり書いたり出来ないな〜なんでもかんでも、どこでも『すみません』『失礼いたしました』ちょっと言い過ぎ….これって『礼儀正しい』って事とは違う、思ってもないのに自動的に反 応する….まるで言葉のマニュアルから出てくるみたいな、これ意外に外国人には『失礼』(良い感じがしない)って感じる時がよくある……Un grazie di cuore va a Vigile per aver disegnato la copertina del CD dal titolo “San Frediano, il blog è morto come sull’autobus la mano”, CD che include anche l’inno che è stato presentato ieri in anteprima.