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venerdì 4 aprile 2014

Dietro l'angolo del web

Uno dei derivati della comunicazione su web è l’idea spesso sbagliata che ci si fa della persona al di là del “confine”. Ci si fa un’opinione, un termine usato piuttosto di un altro ci svela una caratteristica, e su quello ci disegniamo un profilo, una battuta ci sembra rivelarci il vero identikit e così lo inviamo a tutte le pattuglie. Lo scambio di persona è un classico inconveniente della rete, perché il giudizio è spesso drogato da una mancanza di conoscenza degli stati d’animo con i quali certe parole vengono scritte. Sui blog non c’è il tono della voce a supporto, si, è vero anche che a volte traspare non esserci nemmeno il cervello, ma in questi casi è tutto più facile perché si capisce subito con chi si ha a che fare. Anzi no, perché uno può fare finta di essere scemo, come uno può fare finta di essere più di uno. Manca poi la gestualità, non ci si può guardare neanche negli occhi, e soprattutto non tutti hanno la stessa capacità di riuscire ad esprimere il reale significato del proprio pensiero. Anche perché il web invoglia bene o male a cercare di stupire l’altro con effetti speciali, insomma, non tutti riescono a raccontarsi, o a svelarsi per quello che sono, e chi ha la capacità di farlo anche in maniera equilibrata e fedele, dall’altra parte può sempre trovare chi invece fraintende comunque le sue parole, magari indispettito da un vocabolo, e quindi associandole a un idea profondamente sbagliata di quella persona. Il risultato è che una persona può apparire nel nostro immaginario come molto aggressiva, per esempio, e poi ti capita di prenderci un caffè e invece ti chiede scusa anche quando gli pesti un piede. Uno ti delude e l’altro ti sorprende, ci sarà anche quello che confermerà tutto quanto di brutto aveva fatto trasparire, e magari a conferma della sua tirchiaggine ti dirà che ha lasciato il portafoglio a casa, altrimenti il caffè lo avrebbe pagato lui. Oppure sosterrà che Montella è da esonerare, oppure ancora che le acciughe sono ormai estinte. Mi immagino che tra di noi ci possa essere addirittura chi ci mette la faccia per sostenere che il Pigato è un vino commestibile. Uno sarà grasso quando invece avevi sempre risposto a uno molto magro, l’altro con il quale ti trovavi d’accordo che l’incidenza dell’allenatore è pari a quella del testosterone che ha scandito la tua vita sessuale, te lo ritrovi a parlare di Renzi con la voce di Mario Giordano, tanto che alla fine potresti domandarti ma con chi cazzo ho parlato di testosterone per tutto questo tempo. Oppure potresti trovarti bene con tutti perché tanto usi sempre i funghi allucinogeni prima di uscire. C’è chi è molto timoroso a mostrarsi e chi invece proprio perché protetto dalla rete tira fuori il peggio di se, potresti addirittura ritrovarti a prendere un aperitivo con un'insospettabile Scarlett mora, e a questo proposito racconto l’esperienza del Bambi che ha sempre rifiutato la mia richiesta di scrivere sul blog per farsi conoscere da voi, a niente è valso come argomentazione il fatto che spesso ho raccontato episodi della sua vita. Lui ha sempre sostenuto che ha già molti problemi del genere nella vita reale e non può pensare di crearsene altri sul web, e mi ha raccontato appunto l’inferno del suo quotidiano, troppo per pensare di potersi confrontare anche con il Chiari che magari mistifica il suo pensiero, l’unica cosa che mi ha detto di dirvi è che anche il metadone è meglio del Pigato. Perché lui deve gestire situazioni sempre troppo al limite per permettersi il rischio di essere frainteso o di incazzarsi per qualcuno che neanche conosce. Per farlo svagare un po’, ieri ha portato il suo cane ai giardinetti di piazza Tasso. Ma siccome è molto aggressivo e ha sempre paura che morda qualcuno, gli ha messo la museruola. Purtroppo, però, non ha potuto impedire che accoltellasse una signora. Altro che il Chiari.