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martedì 29 aprile 2014

Non tutte le mamme sono maiale

Se penso a certi approcci alla finale così molli mi viene subito in mente la faccia di Prodi, lui che a differenza di chi ha la faccia a culo, scoraggia e basta. Sono l’esercito dei tifosi scoraggiati, quelli che viaggiano verso la finale con lo scoramento nel cuore invece dell’orgoglio. Ma quali paure? Quali infortuni potranno mai fargli temere di non essere all’altezza? Di non giocarsela alla pari con chicchessia. E qua forse viene fuori proprio la sfrontatezza di chi è invece potuto crescere con una mamma di San Frediano, quella che ti ha trasmesso tutta la saggezza di un quartiere così popolare. Un quartiere nel quale qualsiasi finale va sempre giocata, noi diciamo infatti che l'ottimista vede il bicchiere pieno mentre il pessimista è stato arrestato. Vi ricordo che ci vuole carattere e che proprio in San Frediano è stato inventato quel “legittimo impedimento” spesso invocato dagli avvocati di Berlusconi. Ed è successo quando Il Bambi disse alla Fedora “Vorrei tanto restare a farti le coccole, ma devo andare a trombare un’altra ragazza, capiscimi”. E allora forza e coraggio, non è affatto maiala, come invece lo sono certe mamme di qualche altro quartiere, perché a quelle sempre incinta di futuri cretini noi preferiamo una bella maiala di Cinta. Che è molto meglio di quella che insegna ai figli a lanciare le banane. E dopo quanto è successo a Dani Alves mi sono reso conto che c’è stato del razzismo anche nei miei confronti. Sono andato a rivedere le foto scattate in Maremma perché ce n’era qualcuna che non mi aveva convinto del tutto, e infatti guardando meglio quello che per esempio pensavo fosse un cavalluccio marino, mi sono accorto che era stato invece un gesto intollerante di chi mi stava cercando. Come il serpente trovato nel bagno. Ma a proposito delle mamme che ci hanno fatto crescere così tanto fieri e senza paure delle banane, vorrei spendere due parole per far capire a chi non è nato da queste parti, quali sono questi preziosi dettami. Perché le mamme tipiche d’Oltrarno intanto ti insegnano a rispettare il lavoro degli altri, e se proprio ti vuoi suicidare perché mancano Gomez, Rossi e Cuadrado, ti consigliano di farlo fuori di casa visto che hanno appena pulito. Mamme che ti insegnano a pregare, a pregare Dio che non ti sia caduto nessuna briciola di pessimismo da finale sul tappeto. La vera mamma sanfredianina è quella che t’insegna la logica popolare, perché lo dice lei, ecco perché. La mamma Diladdarno ti insegna ad essere previdente, non ti dice soltanto che le partite durano 90 minuti + recupero come potrebbe fare un Varriale qualsiasi, no, ti insegna che ti devi sempre assicurare di avere le mutande pulite, perché non si sa mai che fai un incidente e ti devono visitare. Da questa parte dell’Arno la mamma è anche quella che ti insegna l’ironia, perché se provi a ridere ti fa piangere lei. La mamma in questo quartiere di menti eccelse nasce con la scienza infusa perché è quella che ti insegna la tecnica dell’osmosi, proprio come quando ti dice di chiudere la bocca e mangiare. Donne di polso e sempre allenate alla vita, perché la mamma che ha a che fare con i figli di San Frediano è costretta a insegnarti anche il contorsionismo, così poi ti può invitare a guardare che sei sporco dietro al collo. La mamma di qua d’Arno ti insegna che la vita è dura e quindi ti allena alla resistenza, perché con lei non ti alzi da tavola fino a quando non hai finito tutto quello che hai nel piatto. Anche se è sempre vissuta in un quartiere di città, la mamma Diladdarno ti insegna ad amare il ciclo della natura, e quindi come ti ha fatto ti disfa. La mamma da queste parte sa come si sta al mondo e ti insegna il comportamento da non tenere, e lo fa esortandoti a smetterla di comportarti come il tu’ babbo. La mamma di San Frediano è quella che ti insegna cos’è l’invidia, quando ti fa presente che ci sono milioni di poveri bambini che non hanno genitori meravigliosi come i tuoi. La mamma, la mamma, la mamma, e il babbo? Il babbo di San Frediano non è mai in opposizione della mamma, al limite è solo diversamente concorde.