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lunedì 28 aprile 2014

L'ultimo vestito

In Villareal-Barcellona i tifosi di casa lanciano una banana in campo, e così Dani Alves decide che è arrivato il momento di farsi uno spuntino. Sul blog lanciano invece crisantemi, perché la banana la riservano per pratiche più lussuriose. C’è razzismo ma c’è anche il caro-defunto, che sfiora persino l’accanimento terapeutico, una pratica più dura della stessa pratica di chi usa la banana per via rettale. C’è l’Europa, c’è l’euro, ma ancora non si accetta l’eutanasia di un blog. Sono tornato dalla Maremma e ho trovato una San Frediano diversa, stravolta, all’inizio non capivo, ero frastornato, come se vivessi ai bordi di Trespiano, poi ho capito che mi avevano lasciato un duro avvertimento in via de’ Serragli. Chiaro. Una fila di cipressi lungo il marciapiede, da via di Seumido a piazza della Calza. E allora lasciatemi morire adesso che ce l’ho ritto senza nemmeno bisogno del Viagra. Ho un pensiero a sabato duro e nodoso come il legno di olivo per quella bara dal sapore tutto toscano che ho scelto. E’ la settimana di passione, una di quelle dove non c’è bisogno di vasodilatatori per eccitare la passione, e se i tombaroli del sitone vorranno venire a scoperchiarmi gli farò trovare la sciarpa della finale. Rigorosamente posata sul petto dagli amici. Non volevano neanche chiudermi perché quel mio pensiero così turgido a sabato aveva lasciato non poche perplessità sulla mia effettiva morte. E più perplessità di chi ha sigillato la mia erezione post-mortem, adesso ce l’ha solo Montella, forse di formazione. E a voi che mi siete stati sempre così vicini voglio raccontarvi come ho passato gli ultimi istanti della mia vita, mi dispiace per gli avvocati che comunque hanno investito tempo e denaro, ma davanti alla morte non ci sono risentimenti che tengano. Chiedo solo rispetto. Ho deciso di andare personalmente a comprarmi un bell'ultimo vestito, sono molto vanesio, ed ero orientato su un “doppio petto”. Ho deciso di andare in un negozio molto elegante e ne ho provati diversi. Purtroppo erano molto cari e venendo da giorni di fuga in Maremma, fatti di spese di copertura e sforzi economici notevoli per depistare, mi sono orientato allora su un “petto unico”. Ma anche quello era troppo caro. Sarà stato il pensiero turgido per la finale, oppure il pensiero è diventato turgido solo dopo aver scelto il vestito, e adesso che sono chiuso qua dentro al buio, questo non lo so più, ma alla fine, dopo varie richieste di prezzo, mi sono comprato un vestito “topless”.