Se da una parte giocare ogni sette giorni fa bene alla salute, e il mio dottore per esempio quando mi ausculta mi chiede “dica 4 3 3”, dall’altra, invece, per gli abitanti del blog è circostanza tossica, perché le posizioni sono ormai chiare, e la finale del 3 maggio è ancora troppo lontana. Amiamo tutti la Fiorentina alla stessa maniera, solo che usiamo gli accenti in maniera differente per rimarcarlo. E così un frutto che sa di estate come la pesca diventa un modo per uscire di casa la mattina presto. Poi capirete. La settimana enigmistica esce solo giovedì, mentre le attenuanti si alternano alle aggravanti, come i tornanti di una squadra di montagna prima di arrivare all’esonero. A niente servono i record. Ci sarà sempre il “rifugio Simeone” per un pasto più caldo. Sempre meglio di un panino con il salame napoletano mangiato ai bordi della sopravvalutazione. Ci sarà sempre uno più ricco, una moglie più bella, chi fa surf con la tavola di Chanel, anche dall’acqua dove si fa surf si può pretendere di più, molti infatti la preferiscono addizionata con l’anidride carbonica. Gli amanti di Garzia preferiscono addirittura fare surf nella Perrier. Ammiro molto chi cerca sempre di migliorarsi, chi tende a non accontentarsi dell’acqua del rubinetto, ho già espresso il mio pensiero così poco ambizioso, che passa dalla logica della Brita, e intanto sbaglio accenti per far passare queste settimane in attesa della finale che finalmente ci riunirà tutti. Anche su come gestire l’attesa ci sarà chi punta sempre al massimo, magari ottimizzando, chi insomma declina la propria attesa in “inho” vincendo nel frattempo un viaggio al centro della coppa, un pensiero che arriva da Verne e non certo da Vernole, chi come me penserà in “ella” finendo dalla brace di Prandelli fino a dentro la padella. Vi guardo con ammirazione, voi sempre così proiettati al meglio, a voi che piace il filetto, io che invece mi accontento di un semplice filotto, voi che non vi lasciate tarpare le ali da un napoletano, io di contro, che faccio la comunione con la pizza, comunque fine come un’ostia. A tale proposito devo raccontare cosa intendo per aspettare. Perché sono convinto che c’è aspettare e aspettare. E vi immagino aspettare in quelle sale d’aspetto tipo “Casa Italo”, seduti su poltrana Frau, Sau o Cossu, là dove la gente si aspetta quello che succederà perché aveva già tutto previsto. Prima della Rita stavo con una ragazza di Borgognissanti, aveva una formazione morale sbagliata, gli avevo raccontato che ero un pescatore di acciughe e che per questo me ne andavo via di casa la mattina molto presto, solo per lasciargli la tentazione di tradirmi con Mazzarri, insomma, per metterla alla prova. Un giorno sono uscito alle cinque con il retino, poi mi sono appostato alla finestra del Salucci che abitava 50 metri più avanti sulla sinistra. Quando, dopo poco più di mezz’ora, ho visto arrivare Walter di soppiatto, lui puntava tutto sulle mie ripartenze, prontamente sono ripartito dalla casa del Salucci e li ho sorpresi a letto, nudi e pronti a umiliarmi in contropiede. Sotto minaccia del retino l’ho costretti a restare nudi a letto, in attesa dei Carabinieri. Nel frattempo, quasi tre ore, i due hanno fatto l'amore quattro volte, in tutte le posizioni, mettendo in mostra atti osceni di ogni tipo.