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lunedì 23 aprile 2012

Capra sopra e sotto la panca


Con la storia della coperta troppo corta, Delio decide di scoprire i piedi a Montolivo e Gamberini, di fatto indebolendo la panchina, grande merito quindi per il coraggio e per essere riuscito a presentare una squadra convincente pur senza punte e con i capitani cureggiosi stoccati nel fallimento della stagione insieme alla merce di quello della Sasch a Capalle, e mai posto fu più appropriato e fusion, in grado cioè di fondere in una parola sola il frantumamento dell’intero nostro apparato genitale nel vederli giocare. Personalità, atteggiamento e spirito giusto, mastica oggi che ti mastica domani ,Delio, tradito dai senatori e dalla sua idea tremebonda di affidare a loro le speranze di salvezza, ci mostra finalmente il manifesto del futurismo difensivo con il vernissage della miglior giovane coppia messa in mostra in tutta la serie A, roba da stropicciarsi gli occhi, in una stagione dove per lunghi tratti ci si è dovuti invece tappare anche il naso, e poi togliendo la borraccina della demontivazione dallo scafo di una barca che ormai stava colando a picco. Su Montolivo c'è un grosso equivoco di fondo tra chi valuta le sue qualità e il rendimento passato, e chi invece si limita com'è giusto che sia, al rendimento di questo, lui, Vargas e Gamberini sono giocatori che per motivi diversi è giusto che si accomodino un po’anche sopra la capra, e non sembra che la squadra alla fine ne soffra più di tanto, l'unica che sembra invece soffrirne di più è la capra quando uno dei due uno sgancia e quell'altro se la ride. Adesso Delio dovrà fare turn over e probabilmente è probabile che qualcuno di loro torni a giocare, ma la sensazione nel vedere la Fiorentina fare buone partite senza avvalersi delle loro prostrazioni, ha il sapore della goduriosa rivincita specie nei confronti di chi quella maglia ha deciso di sfilarsela, e francamente ci era sembrato eccessivo da parte di Delio costringerlo a rimettersela tutte le domeniche. Perché alla fine il centrocampo sembra ben assortito, e soprattutto più convinto della sua nuova mission, grazie all’accantonamento della presunzione nel voler imporre gioco, a favore di un atteggiamento più umile, messe in panchina veroniche e passata, sembra essere passata anche la paura, e poi là davanti tanto di cappello anche a chi ha fatto la cappella di sbagliare il rigore, ma che ha avuto comunque il coraggio di tirarlo in assenza del rigorista, e finalmente tanto di cappello anche a chi lo ha applaudito, perché gli attaccanti assunti a progetto per rappresentare l'attacco della Fiorentina in un fine settimana dove era stata pronosticata la fine della Fiorentina, hanno tenuto in apprensione la difesa dell'Inter per tutta la partita, con Cerci smagliante anche fisicamente che pone adesso l'interrogativo se con il rientro di Amauri e JoJo sia doveroso o meno rinnovargli quel contratto a progetto anche per mercoledì. E questa ultima Fiorentina pone anche un altro interrogativo, se sia veramente tutto sbagliato il lavoro di Corvino, oppure quanto visto fino a un mese fa non sia più colpa di circostanze negative dovute a fattori diversi da quelli meramente tecnici, perché il clima adesso è finalmente cambiato anche nel tifo, e questo è servito a ritrovare uno spirito di corpo, il rammarico continua a essere quello di lasciare sempre troppi punti per strada, una guarnizione difettosa che Delio non è riuscito a sostituire e che non ci permette ancora di raggiungere la quota salvezza e quindi di cominciare a pensare alla prossima stagione con rinnovato slancio, proprio in virtù dell’entusiasmo nel vedere in campo i giovani talenti che altro non sono che il trailer del nostro futuro. A proposito del quale quello che si è visto a Genova dovrebbe far riflettere, i tifosi nel aver fatto guerra a una proprietà seria come la nostra, sana e solida, senza la preventiva protezione di un’alternativa con serbatoio adeguato, con il rischio di contrarre infezioni pericolose, e autolesionismo per autolesionismo, ai giocatori che si sfilano la maglia Viola con troppa facilità, per poi ritrovarsi una domenica pomeriggio di Aprile in mezzo a un campo solo con la canottiera.