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venerdì 20 aprile 2012

Dalla paella alla brace

Quel gran cuoco di un destino sembra volerci cucinare proprio una bella paella per domenica, di cottura anticipata fino quasi a spintonare la brioche, non solo scarsa di riso visto che c’è rimasto ormai ben poco da ridere,  come se non bastasse anche povera sia di carne che di pesce, insicura nei dosaggi perché anche con Montolivo in campo alla fine non sai mai se mangerai carne oppure pesce, come si suol dire di chi non ha caratteristiche ben definite escluso naturalmente il gozzo, con il quale speriamo almeno possa andare a pescare una qualche giocata vincente. E poi le quantità di pescato risentiranno del fermo biologico del campionato che ha fatto slittare la squalifica di Calamauri, che dovrebbe sommarsi  a quella di Piovretic i cui tentacoli insieme alle stanche articolazioni di quella granseola di un Vargas sono caduti vittima della sfortuna che gira vorticosa come elica e palle, facendoci a fette gli uni e le altre, di fatto togliendoci gli ingredienti più ricercati fino a rendere probabilmente insipido il piatto della domenica. Voglio sperare che in campo qualcuno ci voglia mettere le sue di palle tanto per non renderlo anche poco digeribile quel piatto, visto che un passo falso andrebbe a generare malumori e preoccupazioni per la classifica, che sembrano il terreno più fertile per seminare contestazioni, dopo che “casualmente” sono state messe in giro delle indiscrezioni su una fantomatica valutazione negativa dei Della Valle nei confronti del progetto “Mercafir”. Per la verità non lo sentivamo proprio quel bisogno di aggiungere una frode alimentare a un piatto già impoverito, una bufala giornalistica di quelle che diventano blu e che sono pericolose per la salute psichica del tifoso come l’uranio impoverito per quella fisica dei soldati, in un mondo di impoveriti nel quale la nostra classifica fa un gran bel figurone appesa com'è dentro a uno spogliatoio che visti certi bidoni sembra più che altro una bidonville. Purtroppo quando si definisce Firenze una città bottegaia lo si dice con cognizione di causa, perché anche in questo caso, l’interesse a far scoppiare notizie impoverite di verità più che di uranio, è di chi dal suo cranio proietta visioni miopi in assenza di grigia materia grandangolare, dimostrando appunto un interesse solo focalizzato alla particella catastale singola del proprio orticello, tanto da fare del rumore per avvalersi poi dell’usucapione di interi lotti di nuovi contatti. Preferisco pensare all’uso del campione nella prospettiva di battere l’Inter invece di chi con l'usucapione batte i marciapiedi del meretricio sul web. E' l'ora di dimostrare la passione per la Fiorentina lasciando sgonfiare le polemiche per gonfiare il petto invece, comunque e sempre per la fiera consapevolezza di essere tifosi Viola. Mangiamoci pure questa paella  sperando che alla fine risulti comunque commestibile, salviamoci e dopo possiamo anche dare soddisfazione a chi coltiva il proprio orticello con tanta abnegazione, e lo faremo con un bel pinzimonio di finocchi con il culo degli altri per finire con una bella purea di fave, che sappiamo essere la specialità della casa.