.

.

mercoledì 25 aprile 2012

Festa della Liber-azione di rimessa


E' un venticinque aprile di quelli che più venticinque di così non si può, coerente, e il “tre aprilante quaranta dì durante” non c'entra niente anche se piove, e anche se il tre è da sempre numero di terzini sinistri, un ruolo questo dove effettivamente piovono assenze. A Roma con Romulo verrebbe da pensare, ma siccome la data è di quelle importanti, viene da pensare soprattutto a come un partigiano della panchina, di quelli Rossi davvero come Delio, abbia voluto onorare la celebrazione dell'annuncio dei convocati alla manifestazione di Roma con così tanta e sentita partecipazione, fedele e conseguente congruenza di intenti. Ci aspetta una partita difficile da sempre, contro una squadra che pratica un gioco per vie centrali che soffriamo tremendamente, almeno fino al venticinque aprile, quelle vie che non essendo propriamente via Margutta e via del Corso non dovranno dare corso allo shopping degli attaccanti, tra i quali c'è un Osvaldo che a Roma ha finalmente dimostrato di essere anche un giocatore intelligente, perché vista l'amara esperienza di Sinisa a Firenze in sala stampa, ha comprato gli occhiali di Arisa in modo da essere sicuro che non glieli rubi nessuno. Ma parlavamo della sensazione netta di poter finalmente sventolare le bandiere della liberazione, le stesse che agitò anche il Gila una volta liberato dal buio di Campo di Marte, una volta riaccesa la lampadina su un contratto di cinque anni che a Firenze invece non avrebbe visto neanche con il binocolo, città che gli aveva garantito solo l'usufrutto della maglia fino alla fine della partita, e non come a Genova che fanno le cose sul serio, dove uno può credere finalmente in un progetto serio, ma talmente serio però che non ti puoi dimenticare di pagare la rata del leasing per la maglietta che passa subito quell'ufficiale giudiziario di Marco Rossi a ritirartela. Se c'è un giocatore della Fiorentina dal PH neutro, quello per me è proprio Montolivo, perché ho sempre reputato la sua scelta legittima, come quella della società di lasciare la decisione all'allenatore se utilizzarlo o meno, va da se però, che vedere la fiorentina finalmente liberata dalla sua presenza, e non tanto dalla cifra tecnica, ma da quello che ha rappresentato il suo rifiuto verso la maglia, mi fa piacere, e oggi speriamo di festeggiarlo con l'ennesimo risultato positivo in sua assenza. Spero di rivedere una squadra pronta e cattiva nella pratica del gioco di rimessa, e allora giochi chi giochi, ma non insieme a chi ha manfrinato anche sui sentimenti dei tifosi, spero solo che Montolivo non giochi più in modo da lasciargli addosso il marchio professionalmente scomodo dell'accantonamento nel momento del bisogno della sua squadra, tanto, luce, contratto, progetto serio e maglia nuova l'ha già trovata, come Gilardino del resto, e poi sarà la storia a dire se saranno più le volte che se la mette o quelle che se la leva.