Sarà ancora il giglio il nostro fiore almeno per un altro anno ancora, dopo che nella tarda serata di ieri il consiglio comunale ha bocciato la proposta avanzata da Futuro nero e Libertà, di sostituirlo con il crisantemo, il partito delle larghe vedute sugli ossari sta comunque guadagnando anche i larghi consensi tra i fiorentini, proprio là dove cala la percentuale degli ottimisti passando da popolo dei pro a quello dei Prozac. La depressione sostituisce ormai l’alta pressione che aveva sempre fatto splendere il sole nella zona del Viale Fanti, mentre oggi quei fanti marciano verso Milano con la sconfitta nel cuore, fuori l’orgoglio fiorentino e che diamine!! Fuori la battutaccia anche dissacrante, e se serve, abbattiamo quel fante, che gli antidepressivi prende a caterve. A Milano per giocarsela e in generale per vivere, la fine del campionato dovrà trovarci vivi. Dico questo per combattere la politica cimiteriale che è stata intrapresa in curva e che si avvicina sempre più pericolosamente alla politica marketing di un impresa di pompe funebri, che non è certo la più semplice tra l'altro visto che non deve urtare la sensibilità dei clienti, e soprattutto non deve indurli a toccarsi le palle. Qualcuno di loro ha fatto parlare di se con slogan del tipo “ Se hai bevuto fai guidare qualcun altro. O saremo noi a darti un passaggio”, come qualcuno di noi ha fatto parlare di se invece proprio per aver perso la parola, ed essendo il nostro un tifo molto concettuale siamo andati oltre se era possibile, adottando il silenzio assenzio degli ubriachi accompagnato dallo striscione “ Lutto preterintenzionale”. Ho fatto subito due rapidi controlli incrociati, perché insospettito dalle troppe analogie e ho scoperto che in entrambi i casi c’era la stessa regia pubblicitaria, e così mentre l’impresa funebre ha rilanciato con “ Perché piangere due volte? Funerali completi a 99 euro al mese”, dove l’idea geniale è nella formula di un estremo saluto a rate in modo che il caro estinto non sia più un estinto caro, e così anche i Viola di curva hanno voluto rispondere a quell'iniziativa vincente con un offerta irrinunciabile dedicata ai propri affiliati “ Vai allo stadio oggi ma comincia a fare un coro tra trentasei mesi”, e l’idea geniale in questo caso è tutta giocata sul doppio senso dell’estremo saluto, in modo che quello estinto non sia più un caro ma il coro del distinto. E così a proposito di gente che se ne va da questa terra per andare non si sa bene dove, mi è venuta in mente la vicenda paradossale di Luca Laurenti testimonial e spalla di Paolo Bonolis nello spot della Lavazza, perché l'ironia della sorte ha voluto, spot o non spot, che non sia più tra i candidati ad andarci in Paradiso dopo che gli hanno pignorato sei case a Milano per il mancato pagamento dell’Irap, e allora mi viene in mente il tifoso che ha peccato in vita facendo lo sciopero, un peccato veniale s’intende e che per questo non gli impedirà certo di andare in paradiso dove potrà presentarsi davanti ai cancelli ancora chiusi, perché troppo in anticipo sull’orario fissato per l'apertura, dove San Pietro sarà assente come lo furono i Della Valle a suo tempo, mentre il loro nome sarà ben visibile sulla targhetta di ringraziamento per la donazione, affissa sulla fiancata del treno Italo utilizzato come navetta di sola andata dai cancelli verso il Paradiso, treno ad alta velocità che ha suscitato polemica anche lassù dopo che si è saputo che per la sua tappezzeria fu scelta la pelle dei pendolari della tratta Fucecchio-Pontedera. Poi in un cielo perfettamente limpido apparirà un aereo di quelli che trascinano in coda lo striscione con la pubblicità e che a volte gettano anche dei volantini, almeno me li ricordo così quando passavano sulla spiaggia negli anni 80, lo striscione in questo caso reciterà “ Il Paradiso puoi attendere causa sciopero” e al posto dei volantini “giù megafoni ni’ capo”.