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sabato 28 aprile 2012

Il lampre si fa dotto


Si va a Bergamo finalmente con un po' di vento in poppa, budelline e lampredotto, una salsa verde di campo da gioco, che ci dovrebbe veder giocare con i nervetti distesi, mi aspetto una squadra tignosa, volitiva, vogliosa di dimostrare il suo valore ritrovato, anche capace di cambiar pelle più volte nella stessa partita, un centopelli insomma. Francamente ci sentiamo un po’ meglio in questa vigilia, dopo che il campionato, invece, almeno fino alla trasferta di Milano ci aveva minato la salute, ci si sono torte le budella, tanto che per andare avanti siamo già al quarto stomaco della stagione, l’abomaso appunto, e come il lampredotto, il tifoso Viola è stato cotto a lungo in acqua, anzi in brutte acque, con cercipolla, disprezzemolo e sedano, ingredienti che sedano davvero il tifoso fino a togliergli la passione. Finita la cottura però, ecco la magia che sboccia in una Milano paninara sì, ma solo di Timberland, e poi in quella Roma considerata città di eternit dove ci siamo presi tre belle puntarelle scendendo in campo tra l’altro senza nessuna puntarella di ruolo, insomma, i vari Ibra e Totti ce li siamo messi dentro al “semmelle” e gli abbiamo inzuppati nello stesso brodo di cottura nel quale si trova adesso a decantare quell’altro brodo di Montolivo. Sale e pepe finalmente a condire una stagione povera come è povero il cibo di strada, come povero di attaccamento alla maglia è risultato chi ha fatto la salsa verde con il Milan per prendersi tutta la salsa e lasciare i suoi ex tifosi al verde. E poi olio piccante, che da dove scriviamo è stato usato abbondantemente anche per condire l’attesa di partite importanti e momenti difficili, per propiziare, che abbiamo reso ancora più piccante con la rassegna di attrici che ci hanno fatto il tirocinio con il peperoncinio che gli usciva da tutti i porri, che ci hanno fatto diventare talpe, slavati, lavati dopo, e salvati alla fine dalla conoscenza della tana, quella libera tutti, ma dal bagno soprattutto. E non ci deve essere trippa per quei quattro gatti di Bergamo, adesso è tutta roba nostra quella rimasta sul piatto del campionato, fuori gli scarponi per fare anche la scarpetta, e se piove che sia pure in inzimino, in umido cioè, con verdure a foglia, ma senza quella bietola che da quelle parti c’è cresciuta. Schermaglie a centrocampo con il Lazzaro purgante romano in ascesa nei nostri cuori, e frattaglie a più non posso, nel senso di metterci animella, cuore, polmone e rognone, perché rognosi gli vogliamo, su ogni pallone, perché se non si fosse capito “si vole” vincere anche a Bergamo, allungare la striscia di risultati positivi, di vittorie, per fare il tris poi con il Novara in casa. C’è voglia e bisogno di straviziare, di godere, di rifarsi in qualche modo di una stagione avara, e siccome qualcuno delle nostre parti, nell'inferno di questa stagione ci ha detto “galeotto fu il libro e chi lo scrisse”, noi, con l’essenza della cucina di strada fiorentina e con la Fiorentina diciamo “galeotto fu il lampredotto a Bergamo”, e già che siamo a parlare di bolliti, vorrei ricordare a quella testina di Montolivo con passata, che a Firenze il panino con il lampredotto ci piace con una faccia del pane inzuppata nel brodo, che è cosa ben diversa da un brodo con la faccia inzeppata con una passata, vincere domani quindi, e poi a chi non ci “vole”, via andare, noi ci teniamo maglia e lampredotto, e a qualcun altro forse, panchina e zafferano. 

35 commenti:

  1. Qualche settimana fa scrissi a chi di noi stava stilando percorsi-salvezza che non dovevamo fare tanti calcoli ma andarci a prendere coraggiosamente i punti dove non c’era da aspettarselo perché poi quelli facili magari non si sarebbero rivelati tali se diventavano anche obbligatori. Questo abbiamo fatto e, lasciami dire Polloch , questo è anche ciò che rende la nostra stagione non proprio povera, ma ricca almeno di un paio di perle, a S.Siro e all’Olimpico, che resteranno per sempre. Questo io rimprovero a Zeman, il non voler ricordare che anche i momenti difficili delle nostra storia ( e ce ne sono stati, non è questo l’unico), non fosse altro perché  possono  regalarti cose che valgono, nel cuore Viola, quanto il gol di Batistuta al Camp Nou. A proposito di Zeman, se, come fa nel sitone,mi cita anche Tenco, che non riesco ad ascoltare senza commuovermi, va a finire che “...un bel giorno…” gli vorrò bene. Eh,eh,eh.

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  2. Refuso: Polloch sta per Pollock, ovviamente.

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  3. Chiedo scusa, la fretta fa brutti scherzi: qua sotto dopo "il non voler ricordare" c'è un "che" di troppo.

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  4. Osservatori in Africa crescono

    Buongiorno Pollock,e a tutti
    ieri mi sono gustato la vittoria del Montepellier che mette seria ipoteca sul titolo
    Che c'entra direte?Per me c'entra,perche'seguo da tempo le gesta di due,Belhanda e Giroud,ai quali augurerei un futuro tinto di viola.Non credo che i DV investiranno cosi'massicciamente per assicurarseli,mah,spero almeno uno(Giroud visto il ruolo che occupa che a noi manca come il pane,anche se ieri ha fallito un rigore,una moda ultimamente)
    Potro'parlare ben poco della partita nostra di domani,visto che non avro'possibilita' di vederla,impegnato in un torneo con una bizzosa pallina piu' piccola,ben piu'difficile da gestire.Ma leggendovi,avro'il quadro chiarissimo.
    Spero che il Tocca torni  a casa coi tre punti in saccoccia.
     
    Buon week end a tutti i viola!!!
     
    Lele
     

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  5. Ah ah ah  Frascati secco superiore di Monteporzio Catone a pranzo, per ricordare, per propiziare, ma soprattutto per cantare...ma che ce frega ma che ce 'mporta...ah ah ah alla faccia di Totti e di totti quelli che ci vogliono male, rido, bevo e rido e la Rita scuote la testa come Lazzari la rete!!!!! 

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  6. Pollock briaco fradicio, Rita in difficoltà per tirarlo su da sotto il tavolo e sdraiarlo sul divano mentre prepara un supercaffè che lo rianimi, Chiari che finalmente mi invia una cassa di venti bottiglie di Pigato (coraggio, ragazzi, ce n'è per tutti, basta chiedere!), Lele ormai nella leggenda, le sue lettere a Pollock dall'Africa battute all'asta sulla stessa base stratosferica di quelle alla madre dell'altro grande europeo espatriato nel Continente Nero, Arturino purtroppo buchino.

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  7. Ottima esibizione al Poggioloni della
    Primavera Viola, risultato all’inglese, terrificante collo destro al volo da fuori area di
    Bittante ,gol alla Rivera di Baccarin, un paio di quasi-gol di Zohore,  e il Cricket se ne va a casa. I nostri ragazzi
    si sono andati a cercare i play off per farci divertire di più. Eh,eh,eh.

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  8. Io invece , Colonnello,anche quando giocano all’estero,non  riesco a fare il tifo per tutte le strisciate e per la Roma, salvo quelle occasioni in cui sanno difendere , ma SOLO con grandi prestazioni, il calcio italiano, come, bisogna riconoscerlo, sono  riusciti a fare tante volte il Milan e qualche volta l’ Inter. Il giusto amor patrio non può arrivare, nelle persone che abbiano un minimo di senso critico ed autocritico, fino a far difendere e persino sostenere , del proprio paese, anche i peggiori difetti in campo calcistico ( e non solo: la mafia è italiana, è indegno vergognarsene?),  e cioè lo  strapotere, il cannibalismo e la corruzione ( il tutto ben rappresentato dalle strisciate e dalla Roma), non così tutti clamorosamente presenti negli altri paesi dell’Europa occidentale alla quale apparteniamo e con la quale dobbiamo misurarci. Una cosa sono le squadre di club, in particolare le prepotenti e prevaricanti avversarie storiche delle Fiorentina, altra cosa è la nazionale  , per la quale  tifo sempre (anche se non sono riuscito a godermi del tutto la finale mondiale ’82 per l’assenza di Antognoni), nonostante le magagne nazionali.Altra cosa è poi il triste episodio della finale mondiale ’90, che ricorda Deyna, per il quale mi sono vergognato di essere italiano, ma lì non c’entra la nazionale azzurra c’entra la vetta di stupidità che quel pubblico può raggiungere. Quanto alle simpatie, ho condiviso e condivido praticamente le stesse  di Deyna, per il calcio Brasiliano, Argentino, Olandese e Polacco anni ’70, ed oggi per il Barcellona, ma di simpatia, non di tifo, si tratta. Tornando ai club italiani all’estero, Colonnello, certo la Juventus è il caso più clamoroso essendo la società calcistica che, in Italia, ha commesso i peggiori soprusi e grazie a quelli è quella che, in Italia, ha vinto di più di tutte, ma in Europa e nel mondo, non potendo commettere gli stessi soprusi, ha vinto ben poco. Il fatto quindi che la Juventus abbia  vinto all’estero molto poco mi fa grandissimo piacere perché evidenzia  i suoi abusi in Italia ed è la dimostrazione che se si vuol proprio parlare di indegnità nel difendere il valore del nostro calcio, il pensiero  dovrebbe andare, ad esempio e soprattutto, proprio alla Juventus. Infine, siamo sicuri che gli spagnoli tifosi del Barcellona siano dispiaciuti del fatto che anche il Real Madrid, più elevata espressione della Spagna calcistica e non solo,sia stato eliminato in semifinale di Champions League? Chissà perché sono convinto che tenessero col Bayern, così come ho il vago sospetto che i tifosi del Real Madrid tenessero col Chelsea contro il Barcellona.

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  9. Può essere che tu abbia ragione, ma in me un nazionalismo fanciullesco vince sempre, Chiari, salvo nel caso da me segnalato, davvero invincibile. Intanto c'è l'esordio inquietante di Magda sul nostro sito, con tanto di simbologia interrogativa: perché non parli, Magda, per parafrasare Miche?

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  10. Sì,  ma tu senza usare il martello eh!

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  11. Con una signora, nemmeno col gambo di un fiore, Chiari...

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  12.  Buonasera , a tutti ,  permettete che io legga ? Non so che dire  per ora . Grazie
    non voglio  tediare

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  13. Magda, come al solito aggressiva e già offesa.....come la media dell'umiverso femminile. Ti hanno solo chiesto di andare oltre un enigmatico mah.. Tranquilla, puoi leggere quanto vuoi. Se poi decidi anche di intervenire tranquilla che non ti sbrana nessuno. Ciao!!!!!

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  14. Adesso che c’è Magda, che saluto, voglio proprio
     vedere chi è il primo che ha il coraggio
    di scrivere volgarità sul gentil sesso. Eh,eh,eh.

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  15. Se tu pensi di aver visto le venti casse di Pigato del Chiari quello briaco devi essere tu, ma da prima.

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  16. Orcio

    Non voglio essere offensiva con nessuno , davvero non  ne trovo il motivo , non ho ancora letto il post , ma sono stata attratta  dal panino con il Lampredotto  e il presidio slow_food, qui da noi non esiste .
    Potete parlare come vi pare meglio  , ho vissuto 30 anni della mia vita in mare , con mio marito e le petroliere hanno personale tutto maschile . Quindi state sereni  

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  17. Jordan, era una provocazione ma ormai il Chiari non abbocca più, sigh! Grazie Magda, ci togli un pensiero! Pollock stava già rinfilando nei cassetti le foto scollacciate, Jordan stava potando selvaggiamente il cipresso di cui fa vanto, il Chiari stava nascondendo una vecchia lettera con smack smack smack di Karen, Orcio era pronto a negare di aver mai studiato la filosofia, Tocca ad esibire un curriculum di cinefilo tra Bergman, Dreyer e Pudovkin e non altri, Deep pronto invece al sacrificio della mano destra a mo' di Scevola, Deyna in procinto di stendere un saggio De vero amore, in quattro libri, come epitalamio per la coppia del millennio (inutile dirti quale...), mentre io... io... stavo rimuovendo, con sforzo immane di concentrazione, le immagini stampate nella mia mente di Magda Konopka in una delle interpretazioni che Tocca (ne sono sicuro) ha più apprezzato.

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  18. Continuando il rito scaramantico pro-salvezza - non fidatevi, non è ancora acquisita! - posto un'immagine beneagurante dal reparto friga del presidio slow tifood di Pollock. PS: Magda, Alvaro Vitali mi suggerisce in cuffia: "Trent'anni in mare? Ecco perché sei così scorbutica!"

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  19. Ciao Magda, mi scuso se sono stato troppo brutale nel mio precedente post. Ben felice di leggere qualche tuo commento. Certo che se sei abituata al linguaggio da camallo o da marinaio ti divertirai quando in certi momenti entra in campo il rutto libero e lo sbraco con deriva hot. Qui non siamo certamente in un salotto british con il thè delle 4 p.m. Ciao e forza viola per domani nella trasferta orobica, ancora una volta orfani di Montolivo e Gamberini.

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  20.  Ciao Orcio,  , i camalli  e' roba antica , oggi ci sono le vetting  un modo carino dire al bordo "ti rovescio la nave come un calzino  appena  arrivi in porto"  , che vuol dire non si mette piede a terra nemmeno stavolta , io ero con mio marito , ma gli altri dopo 20 giorni di navigazione .............................. guardavano la foto sottostante   di Deyna  !!!!!!!!! la sosta e' mediamente 24 ore  nel porto , alle volte anche meno . A bordo non parlano sboccato ovvio che per i ragazzi  e' :grigia  ;)
    buonanotte

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  21. Marinai, donne e guai, quando arriva l'equipaggio vanno tutti all'arrembaggio i ragazzi e il cabaret, marinai, donne e guai e la ronda gira gira per poterli sorvegliare questi diavoli del mar...

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  22. Ho navigato anche io Magda, ma sempre per diletto, da bambino in barca a remi andando a pescare al  bolentino sulle fosse con i miei coetanei  dalle 5 alle 10 del mattino in estate,  dopo con un mio prozio in barca a motore ai palamiti e qualche volta alla lampara (mio nonno materno dopo aver vissuto 30 anni in Argentina, dove nacque mia madre, se ne comprò una e con quella arrotondò la rendita che gli arrivava da quel paese) di notte, per guadagnarmi i soldi per andare in Olanda   negli anni sessanta ogni settembre, a trovare le ragazze che venivano al mare in comitiva e che avevamo conosciuto in spiaggia durante l’estate, con le quali visitavamo i musei di Amsterdam ovviamente ( se hai letto qualche mia sconcezza in questo  blog non farci caso,  io  non sono di quella pasta, mi ci hanno trascinato tutti gli altri sporcaccioni a partire da quel provocatore che è il poeta padrone di casa). Poi, negli anni 80, presi una quota del 20% di una barca a vela ( prima un Beneteau 35, poi un 38, poi un Grand  Soleil di 46 piedi) di un mio carissimo amico, maestro velista,con la quale facevamo charter guadagnandoci qualcosa e che usavamo con le nostre mogli, quando era libera, navigando per tutto il mar Tirreno, periplo delle sue isole principali incluso, affittammo a nostra volta  dei Grand Soleil 46 sul Mar Egeo e alle Isole Vergini nei Caraibi. Io facevo sempre il prodiere. Quanto alle petroliere, avevo uno zio  di Sestri Ponente che faceva l’ispettore di bordo, o qualcosa del genere, quando da bambino andavamo  a trovarlo, mio padre ed io,  ci riempiva sempre di caviale russo, che faceva  parte del benvenuto di qualche capitano di quelle navi, con gli anni ho capito che forse serviva a fargli  chiudere un occhio durante le ispezioni. La navigazione su petroliere è durissima, come mi hanno raccontato miei amici naviganti, si sta fuori per anni e si rientra per 1 o 2  giorni, al mio paese alcuni di quelli che navigavano su petroliere li conoscevamo a malapena, erano sempre per mare.

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  23. Un saluto a Magda: benvenuta!!!
    Un piccolo appunto al Chiari: il terrificante destro al volo su corner non è stato di Bittante ma di Panatti (questo ragazzo ha veramente un gran tiro, non è la prima volta che tenta questa soluzione e non è la prima volta che gli riesce). Bravi ragazzi, 2 reti, 3 pali e tante altre occasioni a fronte del niente concesso ai genoani (sarai contento, Chiari, eheheheh)!!!

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  24. Hai ragione Deep, ho fatto confusione nel ricordare i nomi dei marcatori dopo aver appena visto la partita. Sai, un po' l'età, un po' l'entusiasmo.

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  25. Non conosco nulla delle barche  a vela , ma ne ho viste tante durante le navigazioni, il loro fascino e' il movimento grazie alla forza del vento  , credo che lavorare con le forze della natura sia  , impresa ardua ,  vento e mare  non si dominano .
    Io non so chi ti ha detto che sulle petroliere o navi da carico si sta fuori cosi tanti anni , il personale indiano o filippino  o croato  ,resta 11 mesi , gli italiani 5 mesi  a bordo  piu' uno o due (mesi) a terra (se al compimento del quinto mese ci trova in navigazione  si naviga ). , su petroliere non c'e' la figura dell'ispettore di bordo , anche quando l'equipaggio era di 34 persone , (oggi  gli equipaggi sono di 20 persone). Comunque la vita e' durissima soprattutto quando si fanno viaggi brevi , tipo sarroch-ez zuetina  o ez zuetina -sarroch (sardegna libia) la gente non riesce a riposare e' sempre in manovra di giorno di notte  , la navigazione dura un giorno  in questo caso  e un giorno di sosta oppure yambu -rabigh   (mar rosso)  6/7 ore di navigazione . nel caso di sarroch la gente andava giusto nella cabitelefonica sottobordo  e chiamava casa ............. oggi sali sul ponte di comando e si trovano distese di telefonini  dagli oblo' e appena c'e' il segnale e' il via alle telefonate , un tempo le navi facevano anche 10 giorni e piu' di sosta nei porti   , dove avvenivano questi" fidanzamenti " temporanei . Parlando di donne  bene  il paese dove le donne le portano direttamente a bordo e' la Tahilandia con tutti i permessi dell'agenzia e autorita' portuale , arrivano due barche di ragazzine (sono bambine vendute  per il mercato del sesso) con relativa mamy che incassa e fornisce ,pagando , anche i profilattici , restano con le persone che hanno pagato  per il tempo della sosta , siccome li vivono di turismo  e di sesso , lasciano la nave in rada qualche giorno  cosi si prendono la tassa d'ancoraggio  e le ragazze portano denaro all'organizzazione :Business!   Gli amici si perdono di vista  ma quelli veri   restano  sempre hli AMICI non si perdono   mai ............ il mare ci manca  parecchio

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  26. Ciao Deep  grazie
    http://youtu.be/s1sAkZF7SCQ

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  27. La barca a vela ha il fascino che
    dici tu Magda, le forze della natura non si possono dominare, si possono vivere ed usare
    se conosciute e rispettate e temute, allora vivi  la magica integrazione uomo-natura. Quanto all’ispettore, evidentemente mi sono spiegato  male, non intendevo  una  figura  dell’equipaggio, ma personale di terra  che va a bordo,oltre al pilota che ne prende il timone,quando la nave entra in porto,per una sorta di controllo doganale. Quanto alla lunghezza
    della navigazione sulle petroliere, forse le normative sono cambiate, ma a quei
    tempi dipendeva dalla disponibilità personale, e dalla voglia di guadagno, ti
    assicuro che tra i miei compaesani c’era chi sulle petroliere ci stava anni prevalentemente navigando, se non ricordo male, nel sud-est asiatico, tornando a casa solo 1 o 2 giorni ogni 18-24 mesi, ed  in paese c’era una forte cultura matriarcale.

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  28. Scusa ma negli ultimi 30 anni nessuna persona di terra prende il timone , c'e' il pilota  che da gli ordini al timoniere , all'allievo al telegrafo  e ai rimorchiatori   ,ma il comandante e' li  in quanto il comandante e' l'armatore . infine salgono le autorita' :agenzia capitaneria polizia dogana finanza di mare vigili del fuoco  ecc ecc insomma le solite manfrine dell'atterraggio e ormeggio  .......I periodi d'imbarco erano  si 18/24 mesi  , ma erano i tempi dei vapori a carbone . Io non conosco nessuno di queste persone. Se vai a Camogli  , compra il libro "la citta' dei mille bianchi velieri " edito dal'istituto nautico di Camogli e' interessante

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  29. Sul pilota ho detto praticamente la stessa cosa, non ho detto che diventa lui
    il capitano, ma che prende la responsabilità della manovra della nave in porto, un tempo  sostituendo anche fisicamente il timoniere; così come  sul personale di terra che sale  a
    bordo ci siamo chiariti, quel mio zio di Sestri Ponente era uno di questi. Se
    non ne consoci di quelli che stavano imbarcati per 18-24 mesi vuol dire che sei
    giovane, io ti parlo degli anni 50 e 60 non della nave a vapore. Alcuni padri
    di miei compagni di scuola praticamente non si conoscevano, erano sempre per mare.

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  30. Ho 61 anni . e il mio primo viaggio  fu nel 1978

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  31. Beh io ne ho 62,  e ricordo. Ti sto parlando degli anni 50 e 60, come ti ho detto. Forse tu in quegli anni giocavi con le bambole mentre noi maschi giocavamo a guardia e ladri e ci raccontavamo le avventure dei nostri padri. Eh,eh,eh. Per chiarezza, io sto parlando di durata dell'imbarco (da quando ti imbarchi a quando sbarchi),  inclusi gli scali durante i quali  risulti sempre imbarcato e per di più quasi sempre molto lontano da casa.

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  32.  Nel 51 sono nata  mio padre  era nella GUARDIA DI FINANZA ,la mia vita di mare l'ho vissuta accanto a mio marito  , quando rientra ti faccio scrivere da lui  e' piu' preciso   di me

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  33. Lo leggerò con  piacere, in ogni caso mi sembra che tutto sommato non stiamo dicendo cose diverse.

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  34. Comunque sia, avete entrambi mediamente navigato su imbarcazioni migliori della Fiorentina di quest'anno.

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