Enigmatici,
un po’ mistici, molto enigmistici, abbiamo reagito così all’acquisto di
pepito Rossi, in un rebus di emozioni che ci ha spinto a raccontare la
vita di Padre Pato, che ha stimmate muscolari permanenti, che oltretutto
è papero e non Pio come il pulcino. Uno strano comportamento, che è
come se Boateng si fosse incazzato perché qualcuno gli ha dato del pata
negra, come se volessimo imbarcare tutti i razzisti su un Boateng 747
con scalo, anzi con lo sculo per loro di un volo che non avrà nessun
scalo, come se invece di un colpaccio avessimo avvertito un
dolorosissimo crampo al polpaccio. Orizzontale o verticale che sia, il
nostro pensiero torna oggi finalmente al calcio giocato, si fa presto a
dire calcio, sperando che qualcuno ancora frastornato da quel quesito
della Susy che sono i sentimenti, non vada invece a pescare, o che
perscara-manzia non usi la cartomanzia per conoscere il risultato delle
proprie analisi del sangue. Un pepito in tribuna potrebbe dare inizio ad
una nuova epoca, quella della caccia all’oro, Firenze come il nuovo
Klondike, Pradé nuovo Re Mida, e noi con ancora il pandoro sullo stomaco
a setacciare i tre punti dal fondo della classifica del Pescara.
Lasciamoci alle spalle le palle di Natale, quella sensazione bastarda di
aver ecceduto troppo con la mostarda, ma se tra i buoni propositi c’era
anche quello di non dire più spropositi, dopo l’acquisto di Rossi,
parlare di Pato significa aver ecceduto anche con il pan pepato. La
Lazio intanto non paga dazio, quindi la nostra risposta dovrà essere una
vittoria secca, un trionfo che sia anche una risposta al trionfo di
frutta secca che ci ha visti sgranocchiare come scoiattoli per tutte le
feste. Mi auguro che la squadra scenda in campo con il giusto
atteggiamento in modo da sbrigare velocemente la pratica Pescara, e mi
auguro poi che in caso di acquisto di Larrondo non si parli di Robinho, e
non voglio pensare cosa potrà venire fuori dall’arrivo di Vecino che
oltretutto arriva da così lontano. Una volta precisato poi che pepito
non è Delio, e che probabilmente sul suo crociato ci sarà bisogno di una
crociata per rincuorare i più timorosi, che se sarà Pescara bisognerà
pescare la vittoria, e se qualcuno invece andrà a pescare suggerisco
come esca quell’indeciso di Massimo Mauro, indeciso nel senso che è
ancora al nome figuriamoci quando si deciderà per il cognome, per dire
che oggi ritroveremo tutte le sensazioni, quelle più sgradite come il
commentatore Sky, ma anche, speriamo, il sapore della vittoria e quindi
delle vertigini. Lo dico a chi non ha smaltito ancora del tutto le
calorie, siccome con il sottomarino giallo sono già arrivati Gonzalo,
Borja Valero e Pepito Rossi, Sottomarino giallo che non c’entra niente
con il cartellino che verrà sventolato a Pizarro, non aspettiamoci che
adesso che manca solo il quarto Della Valle faccia scendere sulla
Pescaia di Santa Rosa pure Ringo Starr.