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mercoledì 2 gennaio 2013

GPScaramanzia

Chi non conosce soste è lo staff di Montella, perché mentre i giocatori tiravano il fiato, Pradè e Macia tiravano le fila del mercato, loro tiravano qualcos’altro. Il gruppo di lavoro di Vincenzino che non lascia mai niente al caso, figuriamoci alla scaramanzia, in questa sosta natalizia ha messo a punto un’altro sistema in grado di ripresentare la squadra contro il Pescara senza i rischi derivati dagli eccessi, non ultimo quello dell'aver allentato troppo la tensione. Da buon napoletano Montella ha dato mandato ai suoi uomini di studiare una soluzione pratica che eviti i tanto temuti cali di tensione, che sommati ad un avversario che non suscita certo grandi motivazioni, potrebbero portare inconsciamente la squadra a prendere sotto gamba una partita che invece è importantissima proprio per incamerare altri tre punti mentre c’è chi si scannerà tra di se, e chi magari ancora in clima natalizio non deciderà di farci qualche regalo inaspettato. La napoletanità del Mister ha aiutato il suo staff ad andare nella direzione della tradizione, lasciando per questa volta da parte la via dell’innovazione tecnologica, il GPS ha indicato casa Montella come luogo deputato a festeggiare non solo l’ultimo dell’anno, ma anche occasione per radunare lo staff e mettere a punto strategie per il ritorno del campionato. Tradizione dicevamo, che porta con se anche certi riti scaramantici tipici di fine anno, specie se in area partenopea. Quindi non solo calamaro, baccalà e capitone, l’immancabile zampone e lenticche, la Falanghina per buttare giù le altre dodici portate, ma anche tante pirotecniche idee da buttare dalla finestra per salutare l’arrivo del nuovo anno. Questa era la sfida lanciata da Montella al suo staff, usare la tradizione per metterla a servizio della squadra, e se non proprio per alzare, almeno mantenere l’ottimo rendimento allontanando il pericolo dello stravizio e della sottovalutazione dell’avversario, un tema questo sempre caro agli allenatori di fronte ad avversari modesti, e dopo periodi lontani dagli occhi e lontani dal cuore dei propri giocatori. La serata è finita in piedi abbracciandosi e scambiandosi gli auguri, ma non solo, in piedi anche perché sotto casa di Vincenzo il vicolo nel frattempo si era riempito di tutte le idee scaramantiche disponibili in casa. Ed è così che Montella e il suo staff hanno deciso di salutare il duemiladodici, evitando che la squadra possa sedersi su quanto di buono aveva fatto. Intanto, per i tifosi e il loro sogno sono rimasti solo posti in piedi.