Chi
non conosce soste è lo staff di Montella, perché mentre i giocatori
tiravano il fiato, Pradè e Macia tiravano le fila del mercato, loro
tiravano qualcos’altro. Il gruppo di lavoro di Vincenzino che non lascia
mai niente al caso, figuriamoci alla scaramanzia, in questa sosta
natalizia ha messo a punto un’altro sistema in grado di ripresentare la
squadra contro il Pescara senza i rischi derivati dagli eccessi, non
ultimo quello dell'aver allentato troppo la tensione. Da buon napoletano
Montella ha dato mandato ai suoi uomini di studiare una soluzione
pratica che eviti i tanto temuti cali di tensione, che sommati ad un
avversario che non suscita certo grandi motivazioni, potrebbero portare
inconsciamente la squadra a prendere sotto gamba una partita che invece è
importantissima proprio per incamerare altri tre punti mentre c’è chi
si scannerà tra di se, e chi magari ancora in clima natalizio non deciderà
di farci qualche regalo inaspettato. La napoletanità del Mister ha
aiutato il suo staff ad andare nella direzione della tradizione,
lasciando per questa volta da parte la via dell’innovazione tecnologica,
il GPS ha indicato casa Montella come luogo deputato a festeggiare non
solo l’ultimo dell’anno, ma anche occasione per radunare lo staff e
mettere a punto strategie per il ritorno del campionato. Tradizione
dicevamo, che porta con se anche certi riti scaramantici tipici di fine
anno, specie se in area partenopea. Quindi non solo calamaro, baccalà e
capitone, l’immancabile zampone e lenticche, la Falanghina per buttare
giù le altre dodici portate, ma anche tante pirotecniche idee da buttare
dalla finestra per salutare l’arrivo del nuovo anno. Questa era la
sfida lanciata da Montella al suo staff, usare la tradizione per
metterla a servizio della squadra, e se non proprio per alzare, almeno
mantenere l’ottimo rendimento allontanando il pericolo dello stravizio e
della sottovalutazione dell’avversario, un tema questo sempre caro agli
allenatori di fronte ad avversari modesti, e dopo periodi lontani dagli
occhi e lontani dal cuore dei propri giocatori. La serata è finita in
piedi abbracciandosi e scambiandosi gli auguri, ma non solo, in piedi
anche perché sotto casa di Vincenzo il vicolo nel frattempo si era
riempito di tutte le idee scaramantiche disponibili in casa. Ed è così
che Montella e il suo staff hanno deciso di salutare il duemiladodici,
evitando che la squadra possa sedersi su quanto di buono aveva fatto.
Intanto, per i tifosi e il loro sogno sono rimasti solo posti in piedi.