presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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giovedì 10 gennaio 2013
Due gocce come due pocce
Piove
forte o sono solo due gocce, ma anche, non piove per niente e se piove
anche a dirotto non me ne frega perché sono al coperto, e le due gocce
sono di Chanel Nr 5 come quelle che bastavano a Marylin, la quale non
solo non voleva nient’altro, e le gocce quindi non erano solo due, ma al
contrario erano tutto ciò che serviva. Poi ci sono quelle della
somiglianza e quelle che fanno tracimare, e se la memoria non m’inganna
come le “gocce di memoria” di Giorgia,Pradè è stato molto chiaro sul
tema, l’acquisto di Rossi non compensa la cessione di Jovetic, anzi, ma
Firenze che come sempre è città estrema, va oltre. E allora l’Oltrarno
del suo pensiero s’interroga oggi se Rossi e Jovetic possono convivere,
perché il tema è quello classico delle due gocce d’acqua che pur essendo
apparentemente uguali come caratteristiche apre la discussione alle
mille altre sfaccettature che il calcio è in grado di generare in
materia. Rossi è stato comprato per sostituire Jovetic, oppure per
giocarci insieme? E se poi fosse vero quello che dice Pradè, allora
avanzano come panzer le perplessità sul confezionamento di una coppia
che per qualcuno non sembra assortita poi così bene, ed è qua che il
tema delle gocce d’acqua inizia a far tracimare un vaso dentro al quale
il tifoso sempre un po’ fazioso e orbo, è propenso comunque a pisciarci
di fuori. Perché il mondo delle gocce d’acqua nel calcio apre scenari
che si frappongono ad una interpretazione troppo rigida di categorie
come appunto quella delle gocce d’acqua e sottocategorie come quella dei
gemelli monozigoti, dizigoti e del gol come lo erano Graziani e Pulici,
e quindi in grado di compensarsi offrendosi benefeci a vicenda. Se
amiamo tanto il cross come sfogo alla manovra, o sopperiamo per esempio
con un vecchio Ancillotti giallo, ricordo di aver passato parte
dell’adolescenza davanti alla vetrina del concessonario di Via Santa
Monaca, allora abbiamo bisogno di un gemello del gol brindellone, uno da
scoppio del carro insomma, oppure mandiamo all’appuntamento con il
traversone in area i vari centrocampisti muniti del sesto senso
dell’inserimento, e i difensori specie sui calci da fermo. Nel
Barcellona non c’è un gemello di Chinaglia, anzi i gemelli del gol sono
stati mandati al gas addirittura da Fabregas messo lì non tanto per far
gol ma per far rima, perché uno dei grandi temi che si sta sviluppando
nel calcio moderno è che il gioco ha bisogno soprattutto di giocatori
che posseggono grandi doti tecniche, gocce d’acqua di qualità, gemelli
di tecnica sopraffina, teoria e in certi casi eclatante pratica
blaugrana, perché il concetto è che chi è capace di dare del tu al pallone non è un
maleducato ma uno bravo, e chi parla la stessa lingua di solito si
capisce bene senza bisogno di avere un corpulento là in mezzo, e allora
invece che con il cross in mezzo all’area ci si arriva con il triangolo,
del quale si potrà dire quello che ci pare ma aveva già cominciato a
parlare un illuminato come Renato Zero. Montella è uno bravo, anzi
molto bravo, che predilige la fase propositiva per la quale necessita di
manodopera di qualità, comprargli giocatori dalla tecnica sopraffina
non sarà mai un errore come comprargli invece un giocatore che stoppa a
seguire e poi deve seguire un iter complicato per recuperare il pallone.
Prendiamo la natura che è difficile che sbagli, e quando si parla di
coppie dovrebbe essere presa sempre come esempio, guardiamo il culo o il
seno femminile, le due parti che compongono questo meraviglioso
insieme non sono perfettamente uguali ma quasi, ora, mettere un Rolando
Bianchi insieme a un Giuseppe Rossi non mi sembrerebbe affatto un quasi
accettabile, mi sembrerebbe una visione molto retrò del calcio, uno può
anche ascoltare i Gemelli Diversi e confessare di aver visto le prime
gambe grazie alle Kessler, ma non si può chiedere a Montella di guardare
a un calcio troppo datato, e quindi ne chiedergli di portare le maniche
della camicia slacciate come faceva Agnelli, ne tantomeno, di
chiudersele con dei gemelli.