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venerdì 11 gennaio 2013

Conte-mporaneo of Florence

La semifinale di Tim Cup non si giocherà sul Tevere ma sull’Arno, comunicato scarno. Se la partita fosse stata giocata sul Tevere avrebbe fatto subito il giro dell’etere, e se fosse stato deciso per il campo neutro, magari sul Po, ci avrebbe messo un bel po’ prima di essere divulgato. Del resto la Roma non può fare un ricorso alla Corte di Giustizia Federale che non è competente, perché chi palesa incompetenza non può giudicare nel merito solo perché non sa, non per cattiveria. Lo stesso Baldini non può risentirsi se il regolamento parla di contemporaneità, non può attaccarsi al fatto che è una contemporaneità strana se ci sono otto giorni di distanza tra la partita della Lazio e quella della Roma, ricordo allo scaltro dirigente giallorosso che in un museo di arte contemporanea non vengono raccolte opere dipinte tutte nello stesso giorno. Il regolamento della Lega parla chiaro, ci si riferisce con il termine contemporaneo ad una partita giocata nel presente, Fiorentina-Roma è una partita dei nostri giorni, e secondo me sarebbero potute rientrare in questo tipo di regolamento anche partite addirittura già disputate nella fine degli anni sessanta del XX secolo, la partita che si giocherà a Firenze, checchè ne dica Baldini è una partita postmoderna, e anche se la Roma ha in panchina Zeman che non presenta quegli elementi chiave che caretterizzano il calcio postmoderno, la Lega utilizza la contemporaneità proprio perché concetto più inclusivo. Baldini cercava cavilli quando sarebbe stato meglio cercare Cavani, per avere più ambizioni e speranze, perché il termine contemporaneo indica che il periodo d’interesse e di studio dell’evento quarto di finale di Tim Cup non ha esaurito le sue spinte propulsive ma che, invece, sono ben vive nel presente e non ci si può attaccare alla miseria di otto giorni per mettere in dubbio il regolamento. Spinta propulsiva che la Fiorentina si augura, nei suoi esterni, con particolare focus d’interesse per Cuadrado, non vada spegnendosi nella specifica partita di coppa e più in generale nel girone di ritorno del campionato. Ci fa specie che Baldini poi non sapesse davvero che non c’era storia per il ricorso della Roma, soprattutto perché questa è una tipica storia all’italiana con forte connotazione contemporanea, incredibile quindi attaccarsi a poche ore di differenza degli eventi calcistici di Lazio e Roma quando la storia contemporanea è, convenzionalmente, il periodo storico che parte dal Congresso di Vienna ad oggi. Sperando che adesso non voglia tirare in mezzo anche il Rapid che non c’entra niente, oppure cercare altre teorie come quella che vede partire tale periodo dalla Rivoluzione Francese, e non quindi da quella della Fiorentina a Moena. A Baldini vorrei dire, infine, che ha un concetto molto personale della contemporaneità, e per cercare di allargargli la mente e gli occhi  vorrei mostrargli due foto di donne, che scelgo entrambe in bianco e nero per evitare subito un ricorso basato su periodi non contemporanei della tecnica fotografica, per fargli capire che se anche non riuscisse a trombarle entrambe nello stesso giorno, le signorine rimangono comunque contemporanee.