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mercoledì 1 gennaio 2014

Proprio come Cruijff

E così è arrivato anche il ‘14, veloce, in elegante dribbling sul tempo proprio come faceva Cruijff. Con la stessa andatura, finte e controfinte che purtroppo per molti sono risultate fatali, ricordo Mandela, noi che ci siamo arrivati belli forti sulle gambe ce la giocheremo come sempre, a viso aperto. Lo affronteremo a testa alta in marcatura stretta, minuto per minuto, e se necessario ci attaccheremo alla sua maglia, affronteremo la partita tatticamente vivi. Lo so che parlare di mangiare adesso suona quasi come un reato, con il rischio concreto cioè di essere querelato, ma sarà nuovo anche il nostro intervallo di tempo, del resto le partite non si giocano mai alle cinque e quindi via il tè, tra le tante novità, una che non ha ancora anticipato Cognigni sarà quella di inserire il panino con il lampredotto tra il primo e il secondo tempo. Poi cominceremo a vincere. Speriamo quindi che sia un buon anno, pieno di salsa verde speranza, e naturalmente senza “acca” visto che siamo a Firenze. Insomma, un buon Johan a tutti, sempre come Cruijff. Oggi brevemente, ricominciamo a piccole dosi, con cautela, senza essere subito e ancora così troppo invadente, e anche perché devo andare a riprendere Tommaso dalla sua prima festa. Dal suo sacco a pelo. Dalla sua spensieratezza. Non come me che pur essendo fava ho piena coscienza dell’esistenza di persone brutte, o meglio, di persone che non ci piacciono. Mi ricordo le discussioni interminabili tra Sonetti e Agroppi, tra chi preferiva la triglia di scoglio a quella di rena, io che sono persona di fiume non me la dico troppo con quelli di lago. Insomma il mio cuore non ristagna in una pozza, sgorgo libero verso il mare aperto della vita. Odio la violenza, non solo quella negli stadi, odio le armi. Mi fanno paura come le persone cattive, come gli stupidi. E diffido sempre di chi si avvicina impugnando qualcosa che anche solo somigli a un’arma, o comunque un oggetto atto ad offendere. Diffido anche di chi non ha cuore o cervello. E a questo proposito vi regalo l’ultimo ricordo del 2013, un episodio più brutto di Massimo Mauro o del concerto di Max Pezzali. Più brutto anche di Fiorentina-Pescara e che ci serva da monito per domenica contro il Livorno. L’altra sera mi si è avvicinato un tipo con in mano una penna di metallo, mi sembrava una vecchia Parker. Ho avuto paura, perché avrebbe potuta usarla per ferirmi, magari per cacciarmela in un occhio, oppure addirittura usarla per scrivermi qualcosa di offensivo, e il mio pensiero è corso veloce al fatto che anche quella penna sarebbe potuta diventare un’arma nelle mani di quello sconosciuto. Un pensiero che è corso veloce proprio come Johan Cruijff. Come il nuovo anno. E così, senza pensarci due volte, gli ho sparato. Buon Johan a tutti.