Ancora
senza subire gol, solo qualche gufata di Massimo Caputi che ci da già
per morti, mentre io sostengo che anche in un campionato anomalo dove ci
sono arbitri come Calvarese e buttafuori come Agazzi e Rinaudo, la
Fiorentina dirà la sua fino in fondo. Intanto continua a
impermeabilizzare la fase difensiva come un lastrico solare, crescono
Neto e Roncaglia, con la squadra che presenta la solita personalità in
un campo concimato con bucce di banana. E con un po’ di fortuna in più
avremmo potuto portare a casa anche l’intera posta di fronte ad una
squadra che evoca lo spirito di Nereo Rocco che batte ben più di un
colpo sotto il tavolo del suo allenatore che si dice prenda in
contropiede anche la moglie facendo densità in cantina dove accatasta di
tutto davanti alla porta. La società si muoverà sul mercato e
probabilmente riuscirà a rendere meno difficile l’attesa per il ritorno
dei due campioni là davanti. Una notizia buona c’è comunque, non solo
il fatto di vedere la Fiorentina uscire ancora imbattuta e così
allungare la sua striscia positiva, anche vedere il Livorno perdere, i
suoi sostenitori oggi cantano meno di quanto hanno fatto a Firenze dopo
aver azzoppato Pepito. La serie A non può essere consentita a società
che non si limitano a non aggiungere niente da un punto di vista
tecnico, ma che pisciano addirittura sul sagrato della chiesa. Giriamo
con due punti in più dello scorso campionato pur essendo stati devastati
dalla malasorte che ha spazzato via i nostri investimenti ma non le
nostre ambizioni che ho cercato di salvare imbullettandoci sopra delle
assi d'ottimismo. Adesso ci vogliono i gol della società per riuscire a
garantire a Montella la salvaguardia della qualità del lavoro svolto
fino a questo momento, fermo restando che siamo coscienti
dell’impossibilità di sostituire a gennaio giocatori come Gomez e Rossi.
Intanto si parla di Anderson che risveglia in me ricordi ed erezioni,
anche se in quel caso si parlava di Pamela. Purtroppo è molto scomodo
avere una grande squadra privata della sua forza realizzativa anche se
ieri gli inserimenti dei centrocampisti avrebbero potuto risolvere il
problema, questo disagio mi ha ricordato una mia esperienza personale
con la quale forse riesco a spiegare meglio quello che provo in questo
momento di assoluta emergenza. L’ultima volta che sono andato fuori per
lavoro, non riuscendo a trovare altra sistemazione sono stato costretto
ad arrangiarmi in un un albergo a ore, l’Hotel Iakovenko. Imbarazzo a
parte non sono riuscito a chiudere occhio, non solo per la rabbia di
sentire gli altri godere ripetutamente mentre io andavo in bianco come
solo può essere considerato uno zero a zero, ma anche e soprattutto
perché ogni ora il portiere mi faceva scendere nella hall per pagare il
conto. Ho parlato di disagio e chiudo parlando d’ingiustiza, quella che
reputo di aver subito dopo che in un girone di campionato siamo stati
privati dell’intero nostro reparto d’attacco lasciandoci addosso una
sensazione di rasseganzione tipica di chi pensa di aver subito appunto
un’ingiustizia. E anche in questo caso vi racconto una mia esperienza
personale che penso riesca a spiegare meglio quello che ho provato ieri
nel vedere la qualità della squadra infrangersi sugli scogli
dell’infertilità. L’altro giorno ho preso una multa per divieto di
sosta, e visto che il vigile era ancora lì ho provato a vedere se me la
toglieva. Niente da fare. Mi ha spiegato che le multe non si annullano e
che vanno pagate, Proprio come certe assenze là davanti. E allora ho
pagato. Trovo però che sia stata solo una scusa per fare cassa perché la
macchina era parcheggiata dentro al mo garage. Proprio come lo erano
certi nostri sogni prima che si presentassero due vigili troppo zelanti
in divisa rossoblu e amaranto.