.

.

lunedì 13 gennaio 2014

Hotel Iakovenko

Ancora senza subire gol, solo qualche gufata di Massimo Caputi che ci da già per morti, mentre io sostengo che anche in un campionato anomalo dove ci sono arbitri come Calvarese e buttafuori come Agazzi e Rinaudo, la Fiorentina dirà la sua fino in fondo. Intanto continua a impermeabilizzare la fase difensiva come un lastrico solare, crescono Neto e Roncaglia, con la squadra che presenta la solita personalità in un campo concimato con bucce di banana. E con un po’ di fortuna in più avremmo potuto portare a casa anche l’intera posta di fronte ad una squadra che evoca lo spirito di Nereo Rocco che batte ben più di un colpo sotto il tavolo del suo allenatore che si dice prenda in contropiede anche la moglie facendo densità in cantina dove accatasta di tutto davanti alla porta. La società  si muoverà sul mercato e probabilmente riuscirà a rendere meno difficile l’attesa per il ritorno dei due campioni là davanti.  Una notizia buona c’è comunque, non solo il fatto di vedere la Fiorentina uscire ancora  imbattuta e così allungare la sua striscia positiva, anche vedere il Livorno perdere, i suoi sostenitori oggi cantano meno di quanto hanno fatto a Firenze dopo aver azzoppato Pepito. La serie A non può essere consentita a società che non si limitano a non aggiungere niente da un punto di vista tecnico, ma che pisciano addirittura sul sagrato della chiesa. Giriamo con due punti in più dello scorso campionato pur essendo stati devastati dalla malasorte che ha spazzato via i nostri investimenti ma non le nostre ambizioni che ho cercato di salvare imbullettandoci sopra delle assi d'ottimismo. Adesso ci vogliono i gol della società per riuscire a garantire a Montella la salvaguardia della qualità del lavoro svolto fino a questo momento, fermo restando che siamo coscienti dell’impossibilità di sostituire a gennaio giocatori come Gomez e Rossi. Intanto si parla di Anderson che risveglia in me ricordi ed erezioni, anche se in quel caso si parlava di Pamela. Purtroppo è molto scomodo avere una grande squadra privata della sua forza realizzativa anche se ieri gli inserimenti dei centrocampisti avrebbero potuto risolvere il problema, questo disagio mi ha ricordato una mia esperienza personale con la quale forse riesco a spiegare meglio quello che provo in questo momento di assoluta emergenza. L’ultima volta che sono andato fuori per lavoro, non riuscendo a trovare altra sistemazione sono stato costretto ad arrangiarmi in un un albergo a ore, l’Hotel Iakovenko. Imbarazzo a parte non sono riuscito a chiudere occhio, non solo per la rabbia di sentire gli altri godere ripetutamente mentre io andavo in bianco come solo può essere considerato uno zero a zero, ma anche e soprattutto perché ogni ora il portiere mi faceva scendere nella hall per pagare il conto. Ho parlato di disagio e chiudo parlando d’ingiustiza, quella che reputo di aver subito dopo che in un girone di campionato siamo stati privati dell’intero nostro reparto d’attacco lasciandoci addosso una sensazione di rasseganzione tipica di chi pensa di aver subito appunto un’ingiustizia. E anche in questo caso vi racconto una mia esperienza personale che penso riesca a spiegare meglio quello che ho provato ieri nel vedere la qualità della squadra infrangersi sugli scogli dell’infertilità. L’altro giorno ho preso una multa per divieto di sosta, e visto che il vigile era ancora lì ho provato a vedere se me la toglieva. Niente da fare. Mi ha spiegato che le multe non si annullano e che vanno pagate, Proprio come certe assenze là davanti. E allora ho pagato. Trovo però che sia stata solo una scusa per fare cassa perché la macchina era parcheggiata dentro al mo garage. Proprio come lo erano certi nostri sogni prima che si presentassero due vigili troppo zelanti in divisa rossoblu e amaranto.