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domenica 26 gennaio 2014

Il falso nueve e la falsa cottura

In attesa del pasto preferito di stasera che mi auguro possa essere un trionfo di matriciana, sono perplesso circa certe nuove tendenze che arrivano proprio dal mondo della cucina. Si parla di tecniche innovative di cottura, e mi viene da pensare a un falso fornello che fa il pari con il falso nueve. E non è affatto una battuta ne tantomeno una batteria di pentole magiche. No. Ci sono due nuove modalità che mi preoccupano, un po' come lo stiramento di primo grado di Borja Valero, una è una via di mezzo tra il vecchio e il nuovo, la seconda è addirittura oltre, è come se considerassimo Ljajic ancora un giocatore della Fiorentina così da parlarne tutti i giorni. Diciamo pure che la prima modalità di cottura è come Montolivo, nel senso che non è ne carne e ne pesce, e comunque si tratta di cottura indiretta. Consiste nell’utilizzo di una borsa termica chiamata “wonderbag” che è stata progettata per ridurre la quantità di fuoco richiesto durante la cottura di cibo nei paesi in via di sviluppo. Questo metodo è stato importato anche da noi per ridurre i tempi di permanenza del cibo sul fornello, il cibo viene tolto dal fuoco ad una temperatura abbastanza alta e poi trasferito dentro la Wonderbag, che utilizza il principio dell’isolamento termico per continuare la cottura. Fa parte di una nuova filosofia/sensibilità per l’ambiente e il risparmio energetico, visto che gli amanti della “wonderbag stimano un risparmio fino al 30% del costi totali di gas necessario per cucinare. E se nei paesi in via di sviluppo questo può portare a vantaggi sulle riserve naturali e la deforestazione, da noi sembra più un voler giocare senza centravanti, anche se c’è chi sostiene che il cibo cucinato con questo sistema è ottimo come un gol di Ilicic. Il riso, per esempio, può essere cucinato in una pentola di acqua fino a quando l'acqua bolle per  poi metterlo nella Wonderbag un'altra ora, mentre per un piatto di carne il tempo sul piano di cottura è di venti minuti e nella borsa qualche ora. E fin qui se uno ha tempo e non vuole tagliare gli alberi delle Cascine può anche andare bene, per esempio potrei pensare di sfruttare questa tecnica innovativa per fare una minestra di pane e portarla a finire di cuocere in Maratona durante Fiorentina Genoa. Quello che proprio non riesco ancora ad accettare completamente è la cottura in lavastoviglie, la sopporto meno di Marco Rossi, Riccardo Montolivo e Nicola Berti messi insieme. A farla diventare una tecnica di cottura, ormai riconosciuta come valida da chef di fama internazionale e dalla stampa di settore, è stata Lisa Casali, quella che per altri è stato Serse Cosmi nello sdoganamento di Cuadrado attaccante, una nota eco-food blogger che da tempo si occupa di conciliare coscienza ambientale e passione culinaria. Voi vi chiederete che cos’è la cucina in lavastavoglie, come funziona insomma. Si tratta di una cucina a basso impatto ambientale che permette di sfruttare il calore del lavaggio per cuocere gli alimenti. Le temperature variano dai 50° C ai 75°C, è molto simile a quella a vapore, anche qua va detto che non sostituisce la cottura tradizionale ma la completa. E’ chiaro che io preferisca l’altra perché sarebbe un problema grande come una lavastoviglie portare una lavastoviglie in Maratona per finire di cuocere la minestra di pane. E’ chiaro che questa cucina permette di realizzare ricette che richiedono una bassa temperatura preservando le proprietà nutrizionali degli alimenti. Le basse temperature non sono adatte alla cottura di tutti gli alimenti, la migliore resa è riservata alle proteine: carne, pesce, uova, molluschi e crostacei. Per chi non avesse capito bene la procedura, e prima di provare e fare qualche cazzata, per cuocere in lavastoviglie si devono utilizzare vasetti ermetici ben puliti e asciutti o sacchetti per il sottovuoto adatti alla cottura. Se a questo punto avrete deciso di testare queste due nuove tecniche, e visto che io per primo mi sento un innovatore, vi consiglio di farlo con una mia innovazione, il piatto con lo scarico. Questo vi permetterà senza alzarvi e quindi anche senza rompere i coglioni a quelli che vi stanno accanto in Maratona, di aprire il tappo e scaricare il contenuto nel caso di una cottura che non risulti di vostro gradimento.