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giovedì 1 marzo 2012

Per chi suona la campannella


L’ambiente in casa Viola è talmente deteriorato che siamo arrivati al grottesco, perché se sono comprensibili certe barricate a difesa degli interessi commerciali dell’imprenditoria fiorentina di fronte all’eventualità della realizzazione della cittadella alla Mercafir, non lo sono quelle ideologiche di una buona parte del tifo Viola, che ha incredibilmente lo stesso interesse a che questa non si realizzi, unicamente perché ormai sono schierati contro i  Della Valle e non li vogliono più. Non interessa nemmeno l’eventuale e possibile rilancio dei programmi e delle ambizioni, la cacciata dei Della Valle è diventata una scelta di tifo, prioritaria e superiore addirittura agli interessi della squadra, e siccome potrebbe essere proprio la Cittadella a ostacolare questo sogno di liberazione marchigiana della città, per non sapere ne leggere e ne scrivere sarà meglio andare subito in serie B per evitare un qualsiasi rilancio, e quindi esultare anche da una serie minore pur di dare ragione a tutte le fregnacce che sono state dette e scritte nei loro confronti. Non è vera la storia della perdita della passione, io per esempio come altri ce l’ho perfettamente intatta e non si è spostata neanche di un millimetro, altri invece l’hanno trasformata in tifo contro, appassionato anche quello ma concentrato a fischiare i Cerci, a mugugnare per una passaggio sbagliato, a infamare in generale insomma, fino appunto a ribaltare il significato dell’essere tifoso, sperando attraverso le disgrazie della propria squadra di realizzare il sogno della cacciata. Chi verrà dopo non potrà essere certo un problema, perché andare a guardare oltre presuppone una visione più ampia da quella miope sulla quale si basa questa visione, perché chi suona il citofono di un grattacelo, una volta verificato che questo non funziona preferisce l’abbattimento del grattacelo alla riparazione del citofono.  Il mio suggerimento al controtifo è che però strutturi il suo movimento cercando di seguire l’esempio illuminato di chi ha sempre cercato di andare contro, cercare per esempio di ripercorrere le orme di Pannella potrebbe essere un idea, cominciando lo sciopero del tifo abbinato a quello della fame, specificando di essere radicale nelle proprie teorie, liberale nel voler liberare la città dall’invasore, federalista europeo e quindi senza le coppe non si può stare, anticlericale da quando hanno fatto fuori il Santo, antiproibizionista e lo dimostrano certe teorie che implicano l’uso di sostanze proibite, non violento e gandhiano antidellavalliano. Negli anni dell’università Pannella è stato poi il leader dell’Unione goliardica italiana che bene rappresenta anche il movimento del tifo contro, che ha nel suo programma una forte connotazione della supercazzola. Visto che tra i suoi riferimenti ideologici c’è anche l’ambientalismo ecologista trovo legittimo il desiderio di difendere quella che è sempre stata considerata una “buca” da chi la vorrebbe trasformare in una Della Valle. Quindi avanti con le disobbedienze civili come quella di disertare lo stadio, via ai sit-in nei quali si gufa la sconfitta della propria squadra, e se qualcuno dei tifosi ancora vicini alla squadra chiederà di fare i nomi degli eventuali sostituti bisognerà avere il coraggio di dire che ci sono anche altri imprenditori oltre ai Della Valle nel mondo, come per esempio Mahatma Gandhi dei Gandhi Magazzini, e Martin Luther King dell’omonima catena Burger King, tutta gente disposta a investire sulla Fiorentina e Firenze. Rievocare immediatamente le battaglie vinte a favore del divorzio con i Della Valle, rilanciare la depenalizzazione delle droghe e poi farsi arrestare per aver fumato uno spinello. Una volta dentro, lasciata quindi la squadra senza tifo contro, e dopo aver  vinto proprio per questo contro il Cesena, potranno con tutta calma chiedere la legalizzazione delle droghe sostenendo il paragone tra il proibizionismo sull’alcool degli anni venti, alimento economico ai tempi di Pasqual Capone, e il proibizionismo sulle droghe, fiorente business per tutte le mafie mondiali. Via i Della Valle da quella che è una “conca” per cominciare il business della concaina.

37 commenti:

  1. A proposito di “tifo contro” di
    cui parli in questo ennesimo spettacolare editoriale, o poeta, e visto anche che
     questo
    pare essere  il tempo delle “parole
    verità”,  dopo il vostro ricordo di
    quelle vergognose di ceccogrullo e quelle emblematiche del baseballista su
    Cuadrado, ecco l’ultima perla dell’indegno ex capitano: “ il mio OBBLIGO è
    pensare alla Fiorentina”. Non ha detto IMPEGNO, VOGLIA, DETERMINAZIONE, ha
    detto OBBLIGO. Pensa che c’è ancora qualcuno sulla faccia della terra che ha l’ardire
    di difenderlo.

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  2. Ed infatti anche Pannella,pur azzeccandone una ogni tanto,a forza di battaglie e del tutti
    contro tutti ha perso la strada per tornare a casa,ed ingloriosamente,e forse anche
    ingiustamente,è finito per prendersi gli sputi della generazione di contestatori che lui
    stesso ha cavalcato se non addirittura contribuito a creare.
    Un contrappasso ben più pesante l'ha dovuto subire il buon Faustino Bertinotti,la cui parabola assomiglia mortalmente a quella di Firenze.Tutto alla grande finchè c'era da
    ridire su tutto e tutti ma non appena si è trovato a dover pronunciare un qualcosa di
    vagamente propositivo si è ritrovato solo,senza uno straccio d'invito in Tv neanche per
    parlare di cucina.
    Firenze è già sola ma soltanto chi le vuole bene ha il coraggio di dirlo.
    Firenze è la "sola" città a non avere una tangenziale e ad avere un aeroporto più piccolo di quello di Paperopoli,anche la tanta vituperata,per aver dato i natali a Corvino,Lecce è
    meglio servita di noi,con 18 km di strada bella dritta che la collega all'aeroporto di
    Brindisi che è molto più moderno ed efficiente del nostro,nonchè circondata da una bella
    complanare.
    In compenso abbiamo sulla carta una Tramvia eccezionale,peccato per quei 30/40 anni
    che ci vorranno per vederla a regime.
    E meno male che qualcuno costruì il polo sportivo di Campo di Marte,almeno adesso un
    posto dove far rotolare il pallone ce l'abbiamo in attesa che per i fiorentini suoni la campana di fine ricreazione e ci si doti di uno stadio come Cristo comanderebbe nel 2012.
    Dimenticavo,abbiamo il nuovo Centro Sportivo,i cosiddetti "campini" come venivano chiamati prima,il che la dice tutta su una città che pensa e si crede grande ma dove la sua squadra di calcio si allenava ai "campini",viene da sorridere a pensare la faccia che
    farebbe Lorenzo il Magnifico soltanto a pronunciare questa parolina rimpannucciata..
    "prepara la carrozza che andiamo ai campini"...
    Ecco,se fosse toccato ai fiorentini moderni farli,i "campini" ci sarebbero ancora...

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  3. Berty l'ha ammazzato Walter che ha così ammazzato la sinistra e consegnato il Paese a Berluska e conseguentemente alla rigorosa destra montiana che ne era il corollario, caro Tocca, ora che vuoi che racconti, è quasi un trapassato, e comunque un invito Emilio Fede non glielo nega mai, a scopo banalmente divisorio. Adesso, però, un pensiero commosso a Lucio Dalla e un riscontro con Jordan di quel che gli scrivevo ieri, che cioè su Cuadrado avrebbero fatto come viene fatto per le esternazioni dell'Umberto («sono solo provocazioni, Bossi ha solo un linguaggio pittoresco, lui è il miglior mastice della democrazia») e cioè che l'imbecille trova sempre un imbecilleo a far finta di non sembrare imbecille cercando di trarre un imbecille dalle secche dell'imbecillità dichiarata in cui si è arenato. Comunque complimenti, Jordan e Chiari, per la perseveranza con la quale fate le croste al nulla sotto le pagelle, un nulla che ieri ha inventato Thiago Motta trequartista (la fantasia al potere, compagno Prandelli!) e messa insieme la terza sconfitta ignominiosa in amichevole dopo qualificazione con beduini, e un nulla bis che ieri nel troiaio prandelliano di centrocampo ha giocato la sua solita partita di merda, perché quando ci sono le motivazioni lui si trasforma, mica come alla Fiorentina...

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  4. Lo sapevo Generale che le si sarebbe rizzato i'pelo..
    Non è ancora Generale?Un si preoccupi la faranno,la faranno..eh,eh,eh...
    Gniamo si va ai hampini...

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  5. Bertinotti è un  perdente di suo, Colonnello, non dare meriti che non ha a quel pallone gonfiato di Veltroni. Fausto non ne ha mai azzeccata una, quando faceva il sindacalista si vantava di far saltare i tavoli piuttosto che di saper portare a buon fine le contrattazioni, ha fatto regolarmente sbattere  i lavoratori contro il muro, grazie a lui e contro di lui prese corpo a Torino il più grande movimento impiegatizio filo-padronale ed anti operaio che la storia dei lavoratori ricordi. E’ il principale responsabile del fallimento dei due governi Prodi,  è soprattutto lui quindi ad aver   messo l’Italia nelle mani del  Berlusca. Se esistesse un tribunale civile operaio non basterebbero sette generazioni di Bertinotti per pagare i danni che lui ha fatto ai lavoratori italiani. Pannella, che secondo me appartiene al folklore politico italiano,  almeno un paio di battaglie le ha vinte ed  al confronto di Bertinotti  sembra Lenin. In compenso nei salotti piccolo borghesi italici il Fausto, in cachemire ben esibito e con la erre moscia, è stato per anni un must.   Bertinotti, tipico pseudo rivoluzionario del campari soda amante anche lui del tanto peggio tanto meglio,ben si accosta a chi oggi spera in Cuadrado.

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  6. Ho scritto erroneamente fallimento, ma intendevo la caduta dei due governi Prodi. Questo perché, nonostante Bertinotti, quei due governi non furono fallimentari, semplicemente caddero grazie a Bertinotti.

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  7. Il comico però l'ha raggiunto nell'intervista a fine partita. "Se si gioca sempre così faremo un grande europeo" Uno che ha appena perso un'amichevole in casa con gli Stati Uniti dopo un'ora di titicche-titocche e dieci minuti di arrembaggio per salvare la faccia. Se giochi così torni a casa presto. Il nostro ex ha giocato come sempre da noi (mica ti puoi risettare al volo quando prendi le cattive abitudini) poi ha preso una botta in testa e si è svegliato conculdendo quasi da giocatore di calcio. Diamogli una martellata in testa prima di entrare in campo, chissà che non serva.

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  8. Io ho visto solo l’ultimo quarto d’ora, ed a quanto pare non mi son perso niente. In quei quindici minuti però Montolivo ha corso e giocato come un assatanato, mai visto così a Firenze. Allora quando vuole puote. Quanto a Prandelli se non ho capito male oggi ha cambiato registro, da la colpa ai giocatori che pensavano al campionato.

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  9. Non che abbia grande tenerezza per Berty, che fu umiliato in dibattito negli anni Ottanta dal mio amico supremo nonché mentore per long drinks il Marchese Martelloni, ma il ritratto che ne fornisci, Chiari, è manierato e riduttivo al modo di quelli che la destra del PCI all'epoca sfornava per Lucio Magri. Walter, inoltre, ha ammazzato tutta la sinistra e non solo Berty, anche se il suicidio era cominciato prima affidando di fatto la bussola di un governicchio a Clemente, come dire al corregionale Skettino (e in quel caso Berty se ne era stato chiotto chiotto: tanto più apparve delirante la rottura veltroniana, che rilanciò peraltro il parrucchinato quando era in picchiata dopo i primi scazzi con Puppe Cadenti). Quanto poi a paragonare Berty (e addirittura sfavorevolmente!) con una notoria spia della Cia, che bene assolse il suo compito, non c'è che dire, nel triennio successivo le grandi vittorie del '75-'76, mi chiedo se tu non stia provocando. Monto ha giocato la partita da cinquazzo o cinquazzo e una caccola che i quotidiani nazionali gli attribuiscono, non scherziamo: è vero tuttavia che nel finale si è speso un po' di più ma, insomma, cacca cacca cacca. Tocca, in guerriglia non si arriva mai ai gradi di generale, dovresti saperlo... 

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  10. E’ la storia che parla su Bertinotti ,Colonnello. Un perdente su tutto il fronte. Grandissimo parolaio e vincente solo nei salotti. Su Veltroni siamo d’accordo, lui e D’Alema sono gli affossatori del PCI, pensa un po’ che, morto Berlinguer, fecero la  guerra a Napolitano, troppo riformista e troppo intelligente per loro, e puntarono prima sul mediocre burocrate Natta poi su Occhetto ( nome omen), non certo i migliori ma  mezze tacche che tirassero la volata a loro due insomma. Di Pannella non ho una buona opinione, ma, ti ripeto, a suo modo, vincendo le battaglie sul divorzio e sull’aborto, un paio di vittorie importanti può vantarle, lui. Mastella non è certo il mio ideale di uomo politico, anzi proprio non mi piace, ma era quello che faceva stare in piedi Prodi ed a terra Berlusconi, Bertinotti e seguaci ne fecero il loro avversario principale tagliando il ramo dove erano seduti e dimenticandosi completamente del berlusca, pensa che cime.  Sul Monto dico solo che quegli ultimi 15 minuti hanno fatto vedere che qualcosa dentro ha, e questo mi ha fatto solo incazzare.

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  11. Confondi i tempi, Chiari: il secondo governo Prodi fu messo in crisi dapprima dall'ondeggiar ricattatorio di Clementecatto, poi dall'entrata mongoloide in campo di Walter col «nuovo soggetto», aperto verso il centro a tutte le avventure, anche clementine, epperò non solo chiuso, proprio volto alla distruzione di ciò che fosse a sinistra del PD (e ciò nei giorni susseguenti allo scossone a destra per le primi liti di Puppe Cadenti col Berluska, allora in difficoltà). Berty, reso edotto dall'esperienza del primo governo Prodi, tenne invece profilo molto ma molto basso, inutilmente. Il metodo rovinoso di gassare tutto ciò che si situa alla sua sinistra è di antica tradizione piccina e anzi, alle radici, stalinista: ma la «malattia infantile» non è l'estremismo, è l'illusione di dissolverlo manu militari; Walter riuscì a cancellare parlamentarmente la rappresentanza  rifondarola, escludendola dall'alleanza, ma perse alla stragrande le elezioni non sfondando al centro e disgustando a sinistra. L'estrema, più o meno variegata, è una realtà fisiologica della democrazia, se non viene metabolizzata parlamentarmente rinasce come movimento caotico e dispersivo e talora anche eversivo oppure produce distacco dalla politica, ciò che da sempre favorisce la destra. Berty perdente? Ma è ovvio, chi sceglie l'estrema non può «vincere» mai, può solo pensare di influenzare e di bilanciare, lavorando per un imprecisato domani di gran sole carico d'amore.

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  12. Dopo la botta in testa, nemmeno quindici minuti, una decina compreso il recupero, dove ha corso, ha aggredito ha tirato in porta (una volta c'è andato molto vicino) ha pescato Giovinco con un assist di trenta metri, ma è soprattutto lo sguardo che è cambiato. Non più quello acquoso da coma etilico, ma un cipiglio quasi da giocatore vero. Per me bisogna prenderlo a martellate nel cervello nel pre-partita.

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  13. I tempi non li confondo proprio, Colonnello, sei tu che confondi la causa con l’effetto, perché "l’ondeggiar del Clementecatto”   fu la conseguenza di un opera di logoramento,  politico, mediatico e persino giudiziario, che subì e che vide i bertinottiani ( certo Fausto  personalmente,da Presidente della Camera, non poteva esporsi più di tanto, si limitò a muovere i fili da dietro le quinte) non unici ma in testa nel portarlo avanti.  Ti rendo noto che persino Michele Santoro ( il che è tutto dire) si dimenticò in quel periodo di Berlusconi per dedicarsi completamente alla distruzione di Mastella. Intendiamoci i bertinottiani non si dedicarono solo a distruggere Mastella, lui diventò in quel periodo  semplicemente  il nemico pubblico numero uno, ma anche a prendere quotidianamente le distanze dal governo Prodi , pur facendone parte, per loro Berlusconi non esisteva più. Che stolti!  La sinistra estrema , caro Colonnello, se rimane nell’alveo della democrazia, anche io come te la considero una componente fisiologica e persino utile alla dialettica politica, se però si riduce ai minimi termini quanto a consenso popolare, come la ridusse Bertinotti, non te la puoi prendere con Veltroni o col destino cinico e baro, ma devi fare un minimo di autocritica, cosa che Bertinotti è totalmente  incapace di fare, nonostante la sua sia solo una storia di sconfitte. Detto questo su Walter e Clemente la pensiamo nello stesso modo, e la stima  che continua a manifestare  DDV per  quest’ultimo mi fa pensare che ad essere cieco non sia solo l’amore ma anche l’amicizia.

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  14. Chi sceglie la "estrema" non può vincere mai. Io direi "grazie a Dio" ma questo ci porterebbe  forse a incrociar l'arme su fronti opposti e fuori tema. Son conservatore, codino, reazionario, amante dell'ordine come storia e formazione. Il DNA invece è un po' in antitesi si' che ogni tanto questa dicotomia mi assale. Odio le ingiustizie ma ancor di più la violenza e non la giusitifico nemmeno se volta a, teoricamente, combatterle. In politica non mi son mai schierato, non ce n'è uno che valga la pena. Forza viola che è meglio.

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  15. Jordan, poco male, nel Gran Giorno cercheremo di farti avere una cella un po' più spaziosa della media e doccia nel bagno (via, bagnetto, non esageriamo...) annesso, passeggiatina nella corte con Tocca e mai col Piacentino, qualche visita femminile il 29 febbraio degli anni bisestili. Chiari, la tua avversione per Berty ti fa perseverare nell'errore: ribadisco che Rifondazione fu molto tollerante, in considerazione di quello che era il suo programma, con le sbarellate di Clementecatto, che cominciarono prima dei suoi guai giudiziari, i quali certo non furono opera di Berty e che una formazione come la sua non poteva digerire senza prese di posizione (pena la sconfessione da parte del proprio elettorato). Quando Walter uscì fuor di mongo, Berty e i suoi attuarono poi pura autodifesa. La campagna elettorale veltroniana fu sistematicamente volta alla demonizzazione a sinistra e, come ho scritto, riuscì nell'intento: non fu ridotta ai minimi, Rifondazione, ma perse il quorum che lo stesso Berty suo creatore negli anni le aveva procurato; non si può chiedere a un partito di tradire la propria anima per sbarcare il lunario a braccetto con clementini e penosi affini senza che nemmeno i provvedimenti di giustizia sociale che un governo di destra classica (ma democratica, almeno, e non incompetente) come quello montiano ha saputo prendere (severa lotta anti-evasione, ad esempio). Certo, il problema a monte erano i numeri risicati, che resero anche più incompatibile la mescolanza di olio e aceto nella maggioranza (chiamiamola così), ma Rifondazione fece il possibile essendo quel che era e che non poteva non essere.

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  16. Per le visite femminili siamo più o meno alle medie attuali (ufficiali),quindi non mi spaventa.

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  17. Guarda Jordan che è tutta colpa di Tocca, è stato lui a provocare il Colonnello, che come vedi  non molla. Eh,eh,eh.Capitolo Montolivo:quello che temo è che la versione del Monto vista negli ultimi quindici minuti possa essere solo un anticipo di quella in rossonero. Questo mi farebbe diventare furioso.

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  18. Dire che Rifondazione fu tollerante con Mastella mi sembra che sia molto lontano dalla realtà, Colonnello, ripeto, certo Bertinotti da Presidente della Camera doveva esserlo, ma il suo partito non lo fu affatto. Il suo elettorato poi lo sconfessò ma per l’ esatto opposto, non per essere stato amico di Mastella, ma per non essere stata, Rifondazione, un leale alleato di Prodi. Vi faceva schifo Mastella così ci siamo ribeccati il berlusca. Certo se anche tu consideri  il governo Prodi   peggio di un governo “di destra classica”, e stai considerando tale il governo Monti, stai solo perseverando negli errori politici e  storici di Bertinotti. Rifondazione perse il quorum ma toccò anche il punto più basso della sua già marginale storia, caro mio. Poi venne Vendola, che unendola ad altre forze della stessa area, rimise in piedi l’estrema sinistra, ma questa è un'altra storia che spero sia per voi, una volta tanto,  a lieto fine.

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  19. Colonel Blimp
    Pollock abbi pazienza, scrivo dalla postazione maledetta pubblica, ma sono io. Il calcolo tecnico dei riporti, Chiari, dimostrò che Berty perse soprattutto nel suo elettorato classico, che non gli perdonò la tolleranza verso un governo mastelliano il quale, per dirne una, con Musshimmlerino porse su un vassoio d'argento la futura riforma alla Gelmini,vergognosamente spanando apertura a private e telematiche. I voti persi da Berty andarono per lo piu' in bianche, nulle o astenuti, per il resto furono guadagnati al PD dal terrorismo mediatico di Walter che però ne perse verso destra perché tra la copia e l'originale si preferisce sempre l'originale. Il governo Monti è un governo di destra: democratica, onesta, competente, dignitosa, europea, ma come debbo chiamarlo? Stavolta la sinistra non PD beneficerà essa dell'usura cui si sottopone il bersanismo, però. Prodi non voleva essere di destra, lo fu di fatto: fece perder tempo al Paese non facendo nulla di sinistra e consumandosi in un brodo d'impotenza che favorì il trionfo dell'Orrore che seguì. Ribadisco che non ho soverchia stima né simpatia per Berty, non saprei però ridurlo al nulla.

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  20. Questa è la tua personale lettura, Colonnello, perché la storia, e lo stesso elettorato dell’estrema sinistra, hanno  condannato definitivamente Bertinotti, ed il suo approccio parolaio, inconcludente, salottiero  e perdente ( che è diverso dal “nulla”). Il PD di Veltroni non perse elettorato a destra, caro mio, al contrario raggiunse il suo massimo storico. Monti non è un governo di destra è un governo istituzionale che cerca di togliere l’Italia dal ciglio del baratro dove l’hanno portata venti anni di berlusconismo, interrotti da pochi anni di buongoverno Prodiano sabotati dall’estrema sinistra che provocò “l’Orrore che seguì”.

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  21. Raggiunse il suo massimo storico perdendo alla grande pur con la sconfitta di Rifondazione e la legge truffaldina? Ma i numeri come ti tornano? Il calcolo dei riporti che ho riferito fu comune sui principali organi d'informazione e da sùbito fornito da Mannheimer al salottaccio di Vespa. Certo che il governo Monti è istituzionale, e fa politica di destra, il che non è un insulto se questa politica è trasparente, democraticamente esercitata, con qualità tecnica da parte degli esecutori. Ci ha salvato dal baratro, questo pure è indubbio, e per questo il PD si è turato il naso. Credo che abbia fatto però un errore, il PD, che pagherà alle prossime elezioni, avendo rifiutato di farle subito su pressione del Capo dello Stato. L'approccio di Berty è stato a lungo vincente, nei limiti in cui ho detto che può esserlo una posizione a sinistra del PCI in tutte le sue salse rinnovate. A Napoli ha vinto chi l'avviso di garanzia lo mandò a Clemente, ti faccio notare, e a Milano Pisapia (che sconfisse clamorosamente il candidato piddino d'appparato, come nel caso napoletano) è attorniato da un sacco di uomini, di formazione bertinottiana, che conosco troppo bene.

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  22. Mi pare indubbio che il governo Monti sia da considerarsi come un governo di destra storica, se vogliamo rifarci alla storia dell'Italia nostra. Certamente non è un governo progressista e, forse, in questo momento quello più adatto a fronteggiare una crisi di credibilità, oltreché economica del nostro Paese. Personalmente non mi piace, ma se guardo alla Spagna dove abito, governata da un signor Nessuno, come Mariano Rahoy, che ha vinto le elezioni dopo la manifesta incapacità del suo predecessore socialista Zapatero, dico che ci poteva andare anche peggio.

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  23. Perchè tu invece sei uno che molla facile! Se a Montolivo fanno endovene di testosterone concentrato o botte in testa che sembra abbiano lo stesso effetto per me è forte. E' solo quella flemma che lo assale per il novanta e passa per cento delle sue prestazioni che lo limita.

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  24. Colonnello, Veltroni raggiunse ( immeritatamente, su questo convengo) il massimo storico in voti assoluti ed in percentuale, vatteli a vedere. Perse il confronto con Berlusconi, ma questa è un'altra storia. Monti, cari miei, non sta facendo una politica di destra, ma una politica di risanamento che tocca, in misura proporzionale, tutti gli strati della popolazione e tutti i suoi diversificati privilegi. I sondaggi dicono che il PD sarà premiato grazie a questa dimostrazione di responsabilità nazionale, certo forse avrebbe potuto vincere eventuali elezioni ma le avrebbe vinte sulle macerie del paese. Io non riesco a vedere quando mai fu vincente l’approccio del Fausto, che perse sempre in ogni campo, sindacale e politico, fino alla pratica scomparsa  del partito politico da lui fondato. Quanto a De Magistris, che non ha nulla a che fare con Bertinotti,  sono ben felice che abbia vinto a Napoli, e tutto sommato lo stimo anche per come fece il magistrato, ciò non toglie che in quella veste fece anche qualche buco nell’acqua, incluso quello che riguardò Mastella e signora. Pisapia  ha vinto le primarie non in Rifondazione, ma nel PD, grazie al buon funzionamento della democrazia in questo partito, se invece si fosse affidato ai voti che gli ha portato Bertinotti  non sarebbe certo lui il Sindaco di Milano.

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  25. Ma se ingoi i democristi, i pisdi, i pirri e tutti gli utili idioti puoi fare il tuo massimo storico quanto vuoi, non sei più tu (e dunque non è il tuo massimo storico) e perdi pure. No, non tocca tutti gli strati della popolazione, non proporzionalmente (come la manovra bene illustra), salva le grandi rendite, non crea lavoro, minaccia chi lo ha, e questo ne fa politica di destra, quantunque, come scrivevo, coerente, onesta, democratica, snellamente efficiente (a suo modo) e fattiva onde, come scrive il compagno McGuire (parlando, come lui fa, di Destra Storica si pensa a un galantuomo come Quintino Sella, che direi il più degno antenato di Monti e che avrei avversato risolutamente pur rispettandolo, ai suoi tempi), il confronto con lo sbrindellone spagnolo non si pone nemmeno. Circa le macerie non vedo perché, in Spagna le elezioni hanno avuto effetto proprio tutelante contro i mercati, come ancora McGuire può spiegarti. Ti ripeto che Berty non poteva «vincere» in assoluto ma solo fare il massimo per la sua parte politica e l'ha fatto, più o meno, fin tanto che non si è piegato a diktat e a paure che, tanto, si sono concretate lo stesso sicché ci ha perso le ultime elezioni, come il calcolo dei riporti prova. De Magistris non ha nulla a che fare con Berty, ha a che fare con Clemente, la pietra dello scandalo, che Berty avrebbe secondo te dovuto tenere come un santino (e troppo lo ha fatto e ci ha perso sopra). Certo che Pisapia ha vinto soprattutto coi voti del PD, certo, e come poteva essere altrimenti, una volta che ne aveva battuto il grigio ometto d'apparato! Mi compiaccio anch'io che il PD abbia dirottato decisivamente su di lui i suoi voti e che la sua cerchia ispiratrice non sia però dell'apparato dirottante.

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  26. Allora vedi che lo dici anche tu, Colonnello, che il PD  non ha perso alla sua destra   ma addirittura ne avrebbe incorporato dei pezzi ? Questa si chiama politica delle alleanze, che un partito riformista come il PD deve fare all’esterno ed al proprio interno, e senza la quale la destra quella vera, non quella che vi inventate voi, governerà sempre.  I provvedimenti di Monti interessano tutti gli strati sociali, certo in poche settimane non potevano scardinare tutte le storiche storture e le ingiustizie del nostro  paese, ma l’approccio e la direzione di marcia sono  indiscutibilmente quelli, da qui la popolarità che, nonostante l’impopolarità dei provvedimenti , gode nel paese. Il massimo della  parte politica della sinistra estrema lo sta  facendo  Vendola , Bertinotti ha fatto il minimo infatti è scomparso politicamente dalla scena insieme al suo partito. Quanto a Pisapia, così come in tutte le situazioni analoghe, le primarie sono fatte per quello, per fare emergere anche gli outsiders  che valgono,così dando nuova linfa  al partito e così provando  la sua democrazia interna, se fossero scontate, interne e guidate non servirebbero a niente.

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  27. Chiari, ha perso nel complesso perché non ha ingoiato tutto quello che avrebbe voluto ingoiare, perché cioè, tra gli ingoiandi, molti hanno preferito l'originale alla copia, come scrivevo. E non è un'alleanza, è un'incorporazione, una sussunzione, un'immedesimazione (parli come se quegli altri, che invece ormai siete voi, fossero uno sgabello), che farà sì che se il PD potrà/vorrà governare, dopo le prossime elezioni, lo potrà solo con Di Pietro e con la Sinistra Reale, comunque quest'ultima vorrà allora chiamarsi. La «destra vera» quale sarebbe, quella di Berlusconi? E' un concetto ben squalificante e storicamente improprio della parola «destra»! In tutta Europa si solleverebbero sulle sedie se si sentissero trattati così, gli elettori e i politici di destra! E Berlusconi, comunque, contro questa politica dell'incorporazione col contrario da sé ha vinto e se non l'abbiamo più in sella, per fortuna, è grazie alla sua implosione aiutata dall'Europa, mica alle loffie del PD. E' sicuro che Berty è out, il mio discorso era retrospettivo e ti ripeto (spero di non cantare ai sordi) che per lui non ho mai avuto stima trascendentale, lo ricordo messo in fuga, su temi di economia marxista, in un seminario estivo negli anni Ottanta, ad opera dell'impagabile Marchese Martelloni, com'ebbi a dire. Su Pisapia cosa volevi, che il PD si suicidasse? Lo ha sostenuto, obtorto collo, dopo che ne aveva battuto la linea locale: la sua cultura e i suoi ispiratori, per fortuna, vengono da altrove. Infine: certo, come anche ho scritto, che «interessa tutti i ceti sociali» ma non progressivamente e dunque iniquamente, come da sùbito la CGIL ha denunciato, rinforzando la sua coraggiosa opposizione di settimana in settimana. Attualmente i sostenitori ardenti del governo sono l'UDC/FLI e, sempre un po' più di giorno in giorno, il PDL che sta sciogliendo il primitivo risentimento da spodestato apprezzando le convergenze d'interessi nel sostanziale. Sollievo perché il Mostro non c'è più? Ma è ovvio! Si respira, c'è un'aria di moralizzazione che rincuora! Poi, però, ci sono i problemi del pane, di chi ce l'ha bianco, di chi ce l'ha scuro, di chi non ce l'ha affatto e di chi garantisce questo assetto e su ciò la Camusso sta dicendo cose inappuntabili.

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  28. In una alleanza seria di centro-sinistra, e sottolineo centro-sinistra, non ci sono “sgabelli”, “incorporazioni” “sussunzioni”,  Colonnello, ma programmi per una politica riformistica ed un dibattito franco , aperto e democratico  attorno ad essi, così come sta succedendo nel PD , che grazie a ciò, come dicono tutti i sondaggi, è nettamente il primo partito in Italia. Questo fatto dovrebbe rallegrare anche te. Berlusconi alla sua maniera in questi venti anni ha rappresentato ,ed ancora oggi rappresenta, il centro-destra italiano,  certo fossi un uomo della destra che intendi tu mi sentirei offeso, ma saranno ben problemi suoi. Il PD  non ha sostenuto Pisapia  obtorto collo, anzi gli ha dato la chance delle primarie e poi in modo convinto lo ha sostenuto e lo sta sostenendo, da partito serio quale è, al punto tale che Pisapia ha detto più volte che non si identifica assolutamente con l’estrema sinistra. La CGIL fa il suo mestiere di sindacato difendendo soprattutto gli interessi dei lavoratori dipendenti  con  posto fisso e dei pensionati, interessi importanti ma che in una dialettica democratica ed in un momento di crisi in cui si chiedono sacrifici a tutti, non coincidono al 100 % con le politiche di un governo che vuole risanare tutto il paese e togliere grandi e piccoli privilegi a tutti. Quanto alle alleanze anche a me piacerebbe che con Vendola e Di Pietro ci si potesse intendere al cento per cento su una politica riformistica di centro-sinistra  quindi anche rigorosa, nel senso che deve saper  incidere non solo sui grandi ma anche sui piccoli privilegi di un popolo che ne ha. Su questo purtroppo mantengo dei dubbi, vista l’esperienza storica. Ma anche in caso positivo  temo che sia un alleanza non ancora sufficiente per battere il centro-destra.  

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  29. Chiari, tu non sei alleato, non più, tu sei anche quelli lì, il PD è un'entità unica nella quale una parte importante della sinistra si è confusa non essendo più, a mio avviso, sinistra (centrosinistra se ti piace, comunque con annacquamento e dispersione e talora smarrimento di ideali e di obiettivi decisiva, a mio avviso). Che diventi il primo partito elettoralmente, qualora la Lega non rinnovi l'alleanza col Berlusca, ci posso credere, che basti a vincere mai e poi mai e che sia essa la parte che Monti stia indirettamente più logorando e che abbia più da perdere, in prospettiva, nel sostegno al governo mi sembra evidente. La «maniera» con la quale Berlusconi è stato destra (centrodestra non vedo come) in Italia è tutto, onde faccio molta differenza fra lui e Monti. La Camusso, poi, protegge i deboli, gli unici per i quali io giudico legittimo entrare nell'arengo politico (gli altri si difendono da sé, anzi è lo stato delle cose che li ha sempre difesi): essi sono i più colpiti dalla gestione montiana, sono quelli che pagano da sempre per tutti gli altri e temo che costoro non si riconosceranno, quando avranno una scheda fra le mani da far piovere nell'urna, in chi li ha ulteriormente ammaccati senza toccare, nella stessa proporzione (che li riduce alla soglia della sopravvivenza), grandi fortune da un lato e categorie protette e agiate dall'altro (agiate solo perché protette, sì che i loro proventi sono inimmaginabili in qualsiasi altro paese europeo, come inimmaginabile è altrove lo stipendio di un maestro elementare o di un operaio pur specializzato da noi, inimmaginabile l'assenza di un'edilizia popolare, inimmaginabile l'inconsistenza degli aiuti alle famiglie, inimmaginabile l'Italia, potrei dire per semplificare, o appena più immaginabile della Grecia). 

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  30. Certo, Colonnello,  all’interno di un partito non si può più parlare di alleanze una volta costituito. Tuttavia  trattandosi di un partito non ideologico ma programmatico,  si vedono al suo interno identità, anime culturali, storiche e ideali diverse tra loro, ma che si organizzano in un partito per realizzare un programma politico comune. Per quanto mi riguarda sono un “moderato” di sinistra ( ci chiamavano miglioristi, noi della  scuola di Giorgio Amendola  prima e di Giorgio Napolitano poi) quindi mi sento, pur da ex PCI, più a mio agio, non solo con Bersani,   ma  con Enrico Letta, Franceschini  e Rosi Bindi, che con Vendola o Bertinotti, per quanto ex PCI anche questi ultimi. Io non sono assolutamente convinto che Monti  stia logorando il PD, sta mettendo a dura prova tutti i partiti, diversi tra loro,  che lo sostengono. Sono così fiducioso nel PD e nell’intelligenza del suo elettorato che penso che  sarà quello che ne uscirà meglio. La CGIL protegge i lavoratori per definizione, sono però cresciuti enormemente  strati sociali della popolazione più deboli dei lavoratori  e che neppure la CGIL della Camusso, che stimo, riesce a  proteggere.  E quel che è peggio questi strati più deboli  si trovano ad avere interessi in  contrasto non solo con le classi più agiate ma anche con i lavoratori. Ma non è compito di un sindacato risolvere tutti questi problemi, quello di un governo sì e penso che Monti,  con tutte le difficoltà del caso, ci stia provando.

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  31. Sono d'accordo, Chiari, che il sindacato, nel passato, si sia dannosamente arrogato compiti che non gli spettavano, spezzando una seria pianificazione economica nel nostro Paese e inducendo alcuni vizi duri a morire. Il fatto è che, oggi, quelli più deboli dei deboli giustamente protetti dal sindacato (e cioè, intendiamo, i disoccupati) non mi sembrano particolarmente tutelati dalla politica montiana. La battuta sulla «noia» del posto fisso mi è poi sembrata veramente infelice, da parroco dell'ottocento che imbonisca i minatori a favore del padrone: un conto è prendere atto realisticamente di certe trasformazioni produttive e conseguentemente dei rapporti di lavoro, di per sé comunque ansiogeni e incrinanti la qualità della vita, altro conto è incentivarli e cinicamente addirittura magnificarli. Io credo, infine, che il giovane Napolitano sì, ma l'Amendola che ho conosciuto non sarebbe entrato facilmente in sintonia con le realtà giovanili e così variegate e disordinate di oggi: una grande figura del passato, moralmente esemplare e lungimirante sui guasti del socialismo dell'est, ma al presente non credo che suggerisca più soluzioni, pur se le si aggiornassero come si aggiornerebbe un fortunato libro di testo che sia però un po' stagionato.

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  32. Ma come fa un governo d'emergenza, non eletto da nessuno, ma sopportato e supportato da (quasi) tutti per permettergli di fare azioni improcrastinabili ma che nessuna delle due parti da sola, aveva il coraggio di imporre al proprio elettorato, ad essere progressista? Ma credete alle favole? Non può che fare quello che fa e se questo vi sembra di destra, vuol dire che siamo in un senso unico. Di politica me ne intendo il giusto, cioè poco perchè poco la seguo e quel poco mi fa venire gli urti di vomito, ma a questa logica spicciola ci arrivo anche senza gran preparazione. Siamo sulle scialuppe di un mare in burrasca, c'è da remare, i conti su chi rema di più, chi meno e chi fa finta, si fanno sulla terra ferma. Ma questo mi sembra che, per ora, lo abbiano capito in parecchi, speriamo che duri se no si va tutti ai pesci.

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  33. Caro Jordan, chi non lo capisce tanto rema lo stesso e già lo faceva e chi fa finta di remare non ha cambiato postura rispetto a prima, pure, e io lo butterei a mare, come avverrebbe fuor di metafora a chi si trovasse nella condizione. Che un governo d'emergenza debba poi fare per forza cose di destra è curiosa, come il fatto che le cose «improcrastinabili» non possano essere «progressiste»: sembra che la Necessità sia di destra, il Contorno con Patatine di sinistra. A noi, Jordan, la crisi toglie qualcosa, ad alcuni tutto, pensa a questi ultimi.

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  34. Infatti secondo me questo governo non sta facendo cose  di destra o di sinistra, quindi non è né di destra né di sinistra, sta facendo cose "improcrastinabili" di risanamento nazionale giusto per evitare il baratro al quale eravamo molto vicini.

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  35. L'improcrastinabile, caro Chiari, si può fare facendo pagare di più, in proporzione, chi più ha ed è, peraltro, il maggior responsabile della crisi. Invece come sempre, sono i cenci che vanno all'aria.

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  36. In proporzione si sta facendo pagare di più a chi più ha, Colonnello. Poi ci sono i cancri nazionali, che non sono di destra o di sinistra, sono morali ed economici : corruzione, evasione e  mafie varie. Su questi cancri la battaglia è di lunga lena, l’importante è la direzione di marcia. Questo governo, al contrario di quello  precedente,  non è colluso quindi da più garanzie.

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  37. Non ho detto che l'emergenza è di destra, quello l'hai detto tu, ho detto che è emergenza e quindi difficilmente può avere un colore politico, in quanto non si può permettere tante opzioni. Tieni conto che ogni decisione deve essere avallata da due parti fino a ieri in polemica perenne, e, quindi, sono impossibili i voli pindarici. Questo governo non ha una maggioranza sua ma vive dell'accordo, temporaneo, di due poli opposti. Pretendo che sia serio, e finora mi sembra lo sia, ma non puoi chiedergli quello che non può dare. Progressisti, alla fine, non lo sono stati nemmeno Prodi e D'Alema quando han governato vuoi che lo sia il povero Monti che deve camminare sulle uova? Col "capire" mi riferivo ai due poli, che, per ora, bene o male, stanno mostrando una maturità di comportamento che mi sorprende, evidentemente, di fronte al baratro, a parte Bossi han capito quasi tutti. Duralla dicea qui' canino...

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