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mercoledì 29 febbraio 2012

Cotto Ferradini


Mentre ci confrontiamo con lo spettro della retrocessione, che così a memoria è brutto almeno quanto Nappi e Ribery che sono fratelli anche se è brutto a dirlo, ma sono stati separati quando ancora erano in fasce per mandarli in fascia, dicevamo che in questo frattempo di crisi nera della squadra, Renzi lancia l’idea di rifare Piazza della Signoria con il cotto. I due temi sembrano apparentemente non convergere, ma sappiamo invece che del maiale non si butta via niente e il buon Sindaco sa bene che la nostra amata Fiorentina è cava ideale di bolliti, di maiali e quindi soprattutto di cotti. Partiamo da Vargas che è il più cotto di tutti, e che essendo allo stato brado insieme al cugino, ha la stessa alimentazione del Pata Negra, che gli regala il grasso saporito dell’hamon iberico, lo stesso che non gli permette più come una volta di scorrazzare veloce, ma gli consente di rappresentare perfettamente il momento di crisi negra della squadra. Con lo sfruttamento in concessione della cava peruviana in cambio dell’area Mercafir, il Comune ripavimenterebbe l’intero centro storico, e ai soliti bastian contrari che potrebbero eccepire che Vargas non è un suino nazionale, si può sempre rispondere che il cotto peruviano  non ha niente da invidiare a quello dell’Impruneta, perché essendo restio ad assorbire i carichi di lavoro, è più argilloso ad allenarsi e tende quindi ad assorbire meglio i liquidi, con specifica capacità per la birra, permettendo un miglior drenaggio che assicurerebbe una certa protezione all’assalto dell’orda dei turisti, e a differenza del più classico terra di Siena bruciato, lui è solo bruciato. Se non riuscissimo però a superare l’ostacolo dell’origine del materiale, la rosa dei cotti da valutare comprenderebbe allora Montolivo, anche se la sua coscia nazionale è poco reattiva allo stimolo e il suo cotto è saporito come la plastica, Cerci invece è un cotto anomalo perché mostra da una parte la venatura del maiale di razza e la capacità di fare gol è lì a dimostrarlo, ma proprio per questo motivo viene insaccato come golfetta, e quindi diventa un prodotto per chi ha voglia del salame ma che non può mangiare il maiale. Insomma ne carne e ne pesce povero Cerci, ma solo un brodo e per di più granulare, mentre voglio dire a Renzi che se cerca del cotto veramente buono e a costo zero può sempre utilizzare il materiale di risulta ricavato dalle macerie di una tifoseria sbriciolatasi nel dopo Prandelli. Oggi è un po’ tutto l’ambiente cotto, quello che ruota intorno alla squadra insomma, composto dalla tifoseria e dai giornalisti, e tra i tanti cotti nazionali c’è il Parma cotto e c’è il cotto Ferrarini, mentre quello fiorentino si differenzia dagli altri chiedendo la denominazione del cotto Ferradini, in modo da poter cantare a squarciagola il suo “Teorema” rivolto alla propria squadra del cuore. Dirige il maestro Canfora per un tifo ben conservato ormai dentro l’armadio.
Il Teorema del tifo Viola.
“Prendi una squadra, dille che l'ami, scrivile cori d'amore. Chiedile rose abbondanti e poesia sulle corsie, dalle anche spremute di cuore. Falla sempre sentire importante, dalle il meglio del meglio che hai, cerca di essere un tenero tifoso sii sempre presente risolvile i guai. E stai sicuro che perderà, chi è troppo amato amore non dà. E stai sicuro che perderà, chi meno ama è più forte si sa. Prendi una squadra, trattala male, lascia lo stadio vuoto per ore. Non farti vivo e quando fai un coro fallo come fosse un favore. Fa sentire che è poco importante, dosa bene amore e crudeltà. Cerca di essere un tenero tifoso ma fuori dallo stadio nessuna pietà. E allora si vedrai che vincerà, chi è meno amato più amore ti dà. E allora si vedrai che vincerà chi è meno amato è più forte si sa. No caro amico, non sono d'accordo, tu parli da tifoso ferito. Pezzo di pane Prandelli se ne è andato e tu non hai resistito. Non esistono leggi nel tifo, basta essere quello che sei. Lascia aperta la porta del cuore vedrai che una squadra è già in cerca di te. Senza una squadra  l'uomo che cos'é, su questo sarai d'accordo con me. Senza una squadra l'uomo che cos'è, ed è questa l'unica legge che c'è”.

9 commenti:

  1. Qualche post fa si parlava dei tatuaggi dei giocatori. Ecco, direi che se si va in B mi piacerebbe che la foto proposta da Pollock rappresentasse la testa di Montolivo, Cerci e compagnia bella ripresa dall'alto, dopo un passaggio al Tattoo Studio dello Stadio!

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  2. Pippo, di quel che resterà loro in capo me ne sbatto ma gli scalpi li vorrò
    appesi alla mia tenda, in quel malaugurato caso (come squaw, poi, una qualunque
    di quelle che non piacciono a Deyna).

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  3. Le ragioni che invocate, Pollock e Tocca, per disertare il sitone sono le stesse che hanno diradato i miei interventi: che intervengo io a fare, ad esempio, adesso nella striscia delle pagelle dove, come dopo ogni sconfitta, in capo a ventiquattro ore non si parla che di Prandelli? Non ho esperienza di soggetti da manicomio, non posso far nulla per essi e dunque mi astengo, come si dice che i non addetti non debbano spostare dall'asfalto la vittima d'incidente stradale perché si potrebbe far peggio. Le altre news sono allagate dal Multinick per volger tutto al peggio, con posticini di due righi che sono un costante appello all'ammutinamento e al tifo contro. Tuttavia, il commento a caldo ai match, con le sue appendici, e quello agli editoriali, soprattutto a quelli che invitano al "punto" o a discorsi di prospettiva, mi sembrano doverosi: la testimonianza ha significato soprattutto in partibus infidelium, fra i già convinti riscalda e rassicura ma non guarisce il male. Che il cambiamento in peggio, da voi giustamente segnalato, sia stato portato da coloro che ritenevate "valorosi tifosi" (e buoni collaboratori contro fantomatiche "checche isteriche") dovrebbe interpellarvi, questo credevo e questo credo al pari del Chiari, a meno di pensare che chi oggi confidi ardentemente in Cuadrado abbia subito mutazione genetica in vita, il che è arduo a credersi. Ma non postulo autodafè, intendiamoci, mi aspetterei soltanto qualche interrogativo. Per conto mio, rimpiango amaramente di aver speso ore della mia giovinezza con un coglione che porta come esempio di corvinata deleteria e di inettitudine societaria (onde impellenza di sceicco) l'acquisto di Bolatti voluto da Prandelli nel mentre che parlava con Bettega, ad esempio. Poi, se a voi i conti dopo tutto tornano sia pace a voi.

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  4. Beh,io mi sono interpellato su quel che dici già tempo addietro e non so darmi una risposta se non quella terra terra che cambiano le persone,le prospettive e devo dire
    che questo cambiamento non ha coinvolto solo loro,ma anche persone con cui vado
    regolarmente alla partita e che nemmeno sanno cosa sia internet.
    Poi ho cercato di capire se magari non fossi cambiato io,ma non è così e tu lo sai,io ho
    sempre difeso il "concetto" di Fiorentina in senso lato e credo veramente di non essermi
    spostato di un cm dalle mie posizioni.
    Ovviamente mi sono anche interpellato,avendo una buona ,anche se non totale, considerazione della vulgata popolare,sull'adagio che solo gli stupidi non cambiano mai opinione.
    Ma poi mi sono detto,se fossi stupido non sarei qui a chiedermi se lo sono,e anche se lo fossi non penserei affatto di esserlo e quindi ho continuato a ragionare come faccio fin
    da quando ero ragazzino ovvero a difendere fino a un minuto prima chi rappresenta la Fiorentina e a non considerarlo senza voltarmi più indietro un minuto dopo che se ne è andato.
    Ci sono chiaramente delle eccezioni in un senso o nell'altro ed infatti Montolivo rientra
    nella cerchia dei Berti,dei Morfeo e dei Marco Rossi,giocatori tecnicamente forse
    migliori di tanti altre ma che hanno sputato sulla maglia per cui tifo mentre la indossavano
    ancora,così come Vittorio Cecchi Gori non tanto per il fallimento in sè, ma per quella frase per me incancellabile e imperdonabile:"Vi faccio fare la fine del Bologna.."

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  5. La cosa più preoccupante,Pollock,è che un minuto fa stavo canticchiando Teorema con le tue parole.Il che significa da una parte che sei bravissimo,dall'altra che io farei bene a uscire cinque minuti...

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  6. Scusate se  lo ripropongo anche in questo topic, ma resta  in tema anche qui e poi nel topic qua sotto dove l'ho proposto c’è un postone del
    Colonnello che, alla stessa stregua di chi l’ha scritto, si ripropone sempre
    davanti, eh,eh,eh.: Tocca io  rispetto in pieno la scelta tua e di
    Pollock.Ti confesso che ne sono stato tentato anche io e che non escludo di
    imitarvi in futuro.
    Nonostante ciò finora ho tenuto duro, ed a questo proposito  ti ringrazio
    per il servizio di spugna, secchio e paradenti 
    che mi-ci offri al rientro,eh,eh,eh. 
    E non solo ho tenuto duro, continuo a
    sperare in un vostro ripensamento,perché tutto sommato sono un uomo legato alle istituzioni e per me quel sito, dal punto
    di vista del tifoso viola,è una sorta di istituzione, che merita anche lo
    sporcarsi le mani se è necessario. Ti
    faccio un esempio, la frase incriminata del baseballista secondo me è qualcosa di peggio di una battuta infelice, è il
    segnale di un profondo convincimento,
    che, in sintesi, si può riassumere nella nefasta teoria del tanto peggio tanto meglio. Il progetto Mercafir per i
    rosiconi è un incubo in questa situazione nella quale la proprietà dell’unica
    Società in grado di aggiudicarselo fa capo ai Della Valle. Questo loro non
    riescono a sopportarlo, l’unica speranza
    che hanno e che vada tutto allo sfascio in campo, così, secondo loro,
     magari i DV si arrenderanno e lasceranno per quattro soldi campo libero a qualche bottegaio amico
    loro. Che sarebbe, come ho già scritto,
    come mettere mia nonna al volante in formula uno. Sono i loro sogni sempre meno reconditi, e nessuno glieli
    può vietare, si possono però smascherare del tutto.

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  7. Non fare casino,Chiari,t'ho belle risposto di là...

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  8. Quella frase di Vittorio, Tocca, bastò e basta per me a cancellare anni che furono anche di gioia. Furono la cenere di quegli anni.

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  9. Ci fece di peggio. Stornò 70 miliardi alla finanziaria di famiglia, impegnò incassi di botteghino e sponsorizzazioni per cinque anni per avere un prestito dalla Merryl Linch e da quell'altra società di factoring.  Aveva reso la Fiorentina un guscio vuoto, altro che Bologna! e poi qualche mentecatto voleva che fosse comprata prima del fallimento. Non la voleva vendere, se presentava i libri ad un compratore andava in galera! Poi c'è andato lo stesso, ma anche un "minus habens" come lui capiva che era in pericolo. Chi lo rimpiange come quell'altro genio di Piacenza dovrebbe esser rinchiuso in cura intensiva.

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