Strano caso quello di Alessio Cerci, un giocatore lotteria forte come un biglietto vincente tirato a sorte, tanto che a Roma lo chiamavano il marchese del grullo. Un indiscusso talento che viaggia bene sulla media gol quanto sulle montagne russe della discontinuità, che suscita l'ira dei tifosi ma anche l'ammirazione insieme alla speranza che sia proprio lui a portarci fuori da una situazione di classifica delicata. Un gustoso mangia e bevi oppure una lisca di tinca rimasta di traverso, un gratta e vinci da dove può uscire una gioia oppure un giramento di palle, grandi doti tecniche associate ad anarchia tattica, che hanno prodotto qualche gol e la psoriasi sui gomiti di Rossi. Poca furbizia nelle dichiarazioni tutt'altro che ruffiane nei confronti dei tifosi, ai quali non è venuta la psoriasi, ma che i gomiti comunque se li sono mangiati. Il gol di Parma, ma soprattutto la sua capacità di ribaltare l'inerzia di una partita, dimostrano che la Fiorentina non può comunque più fare a meno delle sue qualità, per Delio e i suoi gomiti c'è pur sempre il cortisone, da certosino invece si dovrà vestire il tifoso per sopportare con la proverbiale pazienza riconosciuta all'ordine monastico, il tagatà della sua indolenza. Evviva Cerci quindi e anche il suo gatto al guinzaglio, che sarà sempre meglio di quello che ha in testa Conte, e meglio anche di quel cane di Lazzari che il guinzaglio l'ha messo invece alla vittoria di Parma, che gioca solo grazie alla classifica dei 101 cani della seria A e perché con lui Crudelio Demontolivo ci vuole fare la pelliccia. Anche una semplice superiorità numerica guadagnata con il suo scapestrato incedere sulla fascia, dovrà far dimenticare quella passata larga come una panciera, usata per contenere i suoi mille riccioli, e quei parastinchi indossati tra mille difficoltà, come quei calzoncini abbassati fregandosene di non essere a Fregene, bisogna andare oltre, d'altra parte Montolivo gioca da un anno a nascondino alle Cascine aspettando il bomba libera tutti, e il ciccio bomba Vargas tratto in inganno dall'omonimia, per seguire le orme di Clerici come consigliato dal cugino, si è mangiato tutto quello che ha cucinato Antonellina nell'ultimo anno e mezzo della Prova del Cuoco, abbiamo avuto Mutu che invece giocava a un giorno in pretura, possiamo quindi sopportare le stravaganti abitudini del Messi di Valmontone. La bravura di un tecnico deve essere anche quella di gestire chi come lui tanto facile non è, e probabilmente a Ventura è riuscito perché Alessio ha creduto che fosse il proprietario dell'omonimo Puerto in Ecuador, dove grazie alla sua conoscenza avrebbe potuto comprare una casa a un prezzo stracciato. Rossi deve affidarsi a lui come noi al meteo che prevede per domenica a Catania la possibilità che si abbatta addirittura un ciclone, che alla fine potrebbe essere proprio il romano, gli ufologi invece sostengono che i suoi dribbling, le sue perfette serpentine che disegnano traiettorie inequivocabili, i suoi slalom taglienti che lasciano il segno sui campi, e che si possono apprezzare meglio guardandoli dall'alto di una tribuna, sono il segreto dei cosiddetti Cerci nel grano.