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venerdì 9 marzo 2012

Amauro Corano

Dovremmo essere finalmente alla fine del digiuno, che secondo il calendario mutulmano ha una durata di 29 o 30 giorni, perché sappiamo che il Ramadamauri per la rigorosa osservanza diurna ostacola la sua media realizzativa, mentre il carattere festivo delle sue notti è soprattutto vissuto da Vargas e da suo cugino come coloro che ne fanno le veci. La sua sacralità è talmente fondata sulla tradizione già fissata nel Corano, che il nostro centravanti ha dovuto rispolverare un classico datato come l'Amauro Corano, tradizione secondo la quale Maometto avrebbe ricevuto una rivelazione dall'arcangelo Gabriele, ma che nella realtà invece non vede nessuno arcangelo, ma quel povero diavolo di un Delio con la gomma in bocca che non si capisce niente, che sembra invocare Maometto ma che ripulito dalla masticazione ossessiva attraverso appositi filtri audio, scopriamo essere invece uno sfogo a proposito di Lazzari, altro che Maometto, ma un più logistico “Maquestodovelometto? Visto che nel corso del Ramadamauri il mutulmano praticante deve astenersi dall'alba al tramonto, dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali, per il nostro centravanti è scoppiato lo scandalo del conflitto d'interessi, perché se è vero che lui il digiuno al gol l'ha rispettato, gli viene contestato però che è vero che è a digiuno di gol, ma è anche vero che i gol se li è comunque mangiati, e che quindi dovrebbe recuperare il mese di digiuno successivamente. Al che Delio è sbottato perché non può più tollerare assenze prolungate come la sua dal tabellino dei marcatori, quella di Kharja per la purificazione da kebab detta anche coppa d’Africa, quella di Vargas che ha preso in gestione il ramo d’azienda del bere, fumare e praticare attività sessuali di Amauri, nel periodo del suo digiuno per non fare scadere la licenza. E’ per questo che Delio si rivolge ai terzini, perché sono gente modesta e posata, gente che non fa colpi di testa come i campioni, anzi, gli unici quando va bene sono quelli per buttare la palla in fallo laterale, e anche lo stesso Lazzari gioca perché la sera va a letto presto e legge Famiglia Cristiana alla faccia di Celentano. E’ su questi giocatori che Delio ha deciso di puntare, perché ormai queste rose multietniche portano a una gestione troppo difficile, pensiamo per esempio al fatto che nel Ramadamauri è permesso l’uso del profumo mentre è vietato esplicitamente l’inalazione dell’incenso, restrizione questa che costringe il povero Delio a non poter incensare un giocatore dopo una prestazione maiuscola, mentre chi ha mangiato aglio e cipolla non può partecipare alla trasferta a Moschea per il mercoledì di coppe. Quando tramonta il sole poi il digiuno viene rotto ma ormai la partita è finita, e mentre la tradizione vuole che si debba mangiare un dattero, Delio invece si mangia le mani per l’ennesima partita a secco del suo centravanti. Tutto cambia e si trasforma, e non solo in campo, ma anche tra i giornalisti e in città, pensiamo alle valutazioni dei nostri amici della carta stampata, delle radio e delle televisioni, di tutta questa nuova generazione di talenti dell’informazione sportiva, che avevano salutato con favore la campagna acquisti estiva ma che adesso non se lo ricordano più, pensiamo poi ai due punti vendita Blockbuster della città, che diventeranno presto delle parafarmacie, per dire che tutto si trasforma come appunto i giornalisti in blocko per diventare dei paraculi.