Domenica l’Etna ha dato spettacolo con l’emissione di altissime fontane di lava tra la neve ancora esistente sulle sue pareti, mentre lo stesso giorno dall’altra parte del mondo, in Patagonia, lo spettacolo ce l’ha regalato il ghiacciaio Pepito Moreno con un fragoroso distacco dei suoi ghiacci, clamoroso quasi quanto l’arbitraggio del meno freddo Byron nel 2002 in Corea, ma ugualmente fragoroso come il suo arresto all’aeroporto JFK con sei chili di droga nei pantaloni, che sono poi il sovrappeso di Vargas senza neanche i pantaloni. Gli esperti del National Geographic invece hanno individuato il 2012 come l’anno nel quale si verificherà la più spettacolare alba boreale mai osservata, da non confondersi con l’inizio del nuovo ciclo e nemmeno con il primo rinvio di Boruc rimasto in campo, ma un fenomeno ottico dell’atmosfera terrestre, possibile grazie all’interazione di particelle cariche di origine solare, con la ionosfera terrestre, interazione da non confondersi con quella dei centrocampisti con l’idea tattica di Rossi, perché sono talmente così poco integrati da odiare la Lega intesa non come quella Calcio ma quella di Bossi. Adesso manca solo il miraggio di un gol di Amauri nel deserto del nostro attacco, oppure un espressione intelligente di Cerci che sostituisca quella del cactus sui bordi della sua carriera, che altro non è che il Grand Canyon dove a Firenze ce lo butterebbero volentieri dentro, ma contraddistinta anche da una buona media gol e da una dipendenza psicologica importante, non tanto nei confronti della fidanzata, ma quanto nei confronti dei suoi parastinchi dai quali è stato evidentemente soggiogato. Rossi invece potrebbe mostrarci il fragoroso distacco delle sue mandibole a forza di masticare, mentre quello più adatto alle eruzioni mi sembrerebbe Vargas, nello specifico subito dopo il distacco della sua bocca dalla bottiglia di birra, un misto tra l’eruzione dell’Etna e il distacco del ghiacciaio, visto che l’eruzione del peruviano dopo aver buttato giù una birra è talmente fragorosa da ricordare un rutto fantozziano. Speriamo quindi di vedere la nostra alba boreale in quel di Parma, una vittoria in trasferta che si verifica ogni 150 anni, e nel caso di un gol di un centrocampista, resa visibile per la sua eccezionalità fino sulle coste del Messico. Se si è risvegliato l’Etna possiamo sperare che la stessa cosa succeda anche a Cerci e a Vargas, e perché no anche a quella colonna di cenere lavica di un Montolivo, uno che non fa mai gol e quando lo fa crea ripercussioni sul traffico aereo, il rischio domani a Parma sarebbe eventualmente quello della chiusura straordinaria del suo aeroporto. E poi piove finalmente, perché la diga di Bilancino è mezza vuota come il bicchiere per qualcuno, altro evento eccezionale quello della pioggia, e tutto lascia pensare che possa succedere davvero l’incredibile al Tardini, magari una bella partita, gol, azioni in velocità, una vittoria convincente che non ci offenderebbe, anzi, meglio tardini che mai.