.

.

martedì 20 marzo 2012

Il ritiro da Mentecattini


La squadra questa volta ha voluto dare un segnale forte, un po’ come succede a chi si sente in colpa perché non fa moto, e allora per mettersi a posto la coscienza, la moto non se la fa ma almeno se la compra. E così han fatto i giovanotti Viola invocando il ritiro nel quale iniziare a fare penitenza invece della solita impertinenza manifestata dopo le sconfitte, tra lacrime dance in discoteca e Lacryma Christi sgargarozzato a fontanella fino a ribaltare la propria amarezza con la testa nel parabrezza. Questo vino Doc campano un tempo coltivato sulle pendici del Vesuvio dai padri gesuiti padroni esclusivi di quelle terre, oggi vede in Gamberini uno dei massimi estimatori, che lo ha lanciato nell’ambiente Viola credendoci così tanto da farsi crescere la barba e avviare la produzione più ancora di un gesuita vero. Convinto a tal punto da compiere gli stessi interventi scomposti dei suoi fratelli durante le partitelle nell’oratorio, e pregando Gesù che l’arbitro non assegni un rigore come invece è successo a Parma. Essendo quello dei gesuiti un ordine, ha accettato di buon grado anche quello del mister di accomodarsi in panchina, in modo da seguire meglio non solo la produzione della Doc campana, ma anche organizzando il ritiro dei Mentecattini per preparare gli altri alla penitenza. In questo progetto vinicolo il Gambero ci si è buttato definitivamente dopo aver ascoltato le sagge parole di Delio che prevedeva una campionato fatto appunto di Lacryma Christi e sangue. E allora, con la pazienza di un certosino, pari a quella di chi lo vede rassodare partita dopo partita, il Gambero predica il ritiro anche quando non è un obbligo come invece per i sacerdoti, religiosi e membri di istituzioni per la cui appartenenza è necessaria una vocazione divina, quella per esempio che è capitata a Cerci nel compiere delle cazzate, perché il Gambero li consiglia comunque a tutti i fedeli laici e anche a Ljajic, almeno qualche volta nella vita e almeno dopo disfatte inenarrabili come quella con la Juve, al punto che per questa pratica è prevista addirittura una speciale indulgenza da parte degli arbitri che invece di fischiarti il rigore contro e buttarti fuori ti fischiano solo il penalty e ti ammoniscono come è successo appunto dopo il fallo su Gesuinco. Durante i ritiri favoriti dalla meditazione, pratica questa alla quale Cerci è stato esonerato perché meno capace a concentrarsi del pomodoro concentrato, non solo meditazione però, ma anche la lettura che a Cerci è stata favorita consegnandogli una coppia di lenzuoli bianchi per via della sua miopia, e per facilitarlo nella lettura raminga intorno al chiostro, una federa che rientra invece tra i tascabili, dicevamo che grazie alla meditazione e alla lettura è più facile esprimere propositi di conversione come quella della caduta libera dei risultati, di rinnovamento come quello più che auspicabile della rosa, fino a scoprire la propria vocazione, che in molti casi si è rivelata essere quella del bidone. Il gambero ha insisto molto sull’importanza di praticare riti di meditazione oltre a pratiche come quella di farsi crescere la barba che ha fatto sua dopo averla ammirata in una pubblicità dei giocatori del Milan, tali riti possono essere solitari o effettuati in gruppo come nel nostro caso, spesso con l’ausilio di un guru che conduce le varie pratiche e per questo è stato scelto il Masala sfumato con un po’ di marsala, tra cui meditazione e yoga, termine quest’ultimo che appena Cerci l’ha sentito, e facendosi forza dell’esonero subito dalla meditazione, si è sentito in diritto di chiederne subito uno alla pera possibilmente a temperatura ambiente, Vargas invece una volta visto il cartello di Montecatini ha telefonato al cugino e ha fissato per andare a puttana.