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venerdì 31 luglio 2015

Sagome e totani


Non seguo più da tempo le notizie on line sulla Fiorentina, da quando ho imparato a leggere tra le righe, da quando cioè ho scoperto che ci sono scritte le stesse cazzate scritte sulle righe. E anche perché non è più possibile leggere di aspettative di crescita, sempre, ogni anno bisogna per forza migliorare i risultati di quello precedente. Tanto che quest’anno ci fanno un baffo anche quelli che producono assorbenti da 20 anni e che assorbono il doppio dei precedenti. Quelli che prima o poi troveranno una donna, nel letto, liofilizzata. Mentre aveva un viso così bello, e a niente sono valse le mie parole per dissuaderla da indossare tutta quella assorbenza. La maglia! Conta solo la maglia, senza tanti discorsi o inviati in cerca di chiarezza. Mario Suarez se l’è voluta mettere o no? E malgrado non abbia doppi cognomi e abbia vinto qualcosa. Gomez ha fallito ma quella maglia l’ha voluta con forza, ed è solo questo quello che conta, chi non la vuole indossare non ci interessa il perché.  E’ molto più interessante capire se sono le anziane che scelgono i vestiti a fiori senza maniche o sono i vestiti a fiori senza maniche che scelgono le anziane. Prendiamo appunto il ridente Salah che quando era qua dichiarava amore, ora arriva a Roma e fa l’ameno anche lì come se niente fosse. Sono giocatori pericolosi soprattutto fuori dal campo. Sono come quegli amori che prima le lasci tutto il tuo lenzuolo del letto, poi la avvolgi completamente e la seppellisci in una radura. Come dice Pradè, prima di tutto ci vuole fiducia, e poi certe vicende di mercato vanno prese con un po’ di ironia, pensate a quanto è ironica la medicina, chiamano un esame "TAC" e ci vogliono otto mesi per farla, e non ci sono i giornalisti fiorentini a fare polemica ogni minuto, lì ad aspettare il primario di Careggi per chiedere chiarezza. Si stava meglio quando c’era solo la Nazione e andavamo dopo mezzanotte all’edicola della stazione per leggere le notizie di mercato della Fiorentina, senza radio e siti internet in perenne ricerca dell’indiscrezione. Quando per stare meglio non ci voleva la promessa di cinque acquisti, ma bastava la promessa di una confezione di Zigulì. C’è gente che è in perenne lotta con la società perché pensa che il mondo ruoti tutto intorno alla loro sete di comunicazione, sfigati che quando nella vita succede davvero che potrebbero togliersi qualche sassolino dalla scarpa, è estate e indossano le infradito. Il retroscena più interessante che ho letto su FirenzeViola, giustappunto non parlava della mancata conferenza stampa di Della Valle a Moena, ma finalmente sconfinava nel sociale e raccontava degli anziani che bussano sul cocomero, secondo una loro indiscrezione in esclusiva, sono Testimoni di Geova in pensione. Ci vuole più anima, più passione e sentimenti, meno retropensieri, scie chimiche, ragioneria della plusvalenza. Anelli di totano fritti altro che Bulgari. Ricordatevi di quando eravate tifosi senza tante sovrastrutture mentali. Dove è andata a finire quell’insostenibile leggerezza dell’essere? Fregatevene se Kundera si chiamava Milan, Montolivo non c’entra niente. Sennò alla fine sarete sempre più costretti a non essere voi stessi, anche intimamente. Vi mentirete come uno degli ospiti della Contessa Cinzano che ieri si abbronzava con la sagoma di carta di un uccello di 35 centimetri appoggiata sulla coscia per raccontare che ha preso il sole nudo.




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