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giovedì 30 luglio 2015

Propaganda di regime

Diciamolo subito, davanti alla villa della Contessa Cinzano sono state rinvenute sul bagnasciuga chiare tracce di propaganda di regime marchigiano. Si dice che a Civitanova Marche ci sia qualcuno “amico” che spinga anche oltre ciò che succede sui beni del demanio. Nel clan dell’economo dellavalliano si è sicuri che un giorno non troppo lontano gli dedicheranno una via. Mentre nella Firenze cecchigoriana, quella convinta dei suoi trascorsi da segaiolo, si stima al massimo un vicolo cieco. E poi si parla solo dello sfruttamento dei raccoglitori di pomodori a 2 euro l’ora, ma nessun accenno al filippino della Contessa Cinzano che è stato un’ora a proteggere il messaggio di matrice marchigiana con delle paratie di sughero, improvvisate per impedire all’acqua di cancellarlo. Intanto i tifosi continuano ad essere divisi tra chi difende la società e chi invece la considera in confusione, niente di diverso da quanto succedeva quando ancora la traversa era invisibile e si tirava alto. Si insomma, c'era sempre la disputa se era fuori o era gol. E' in quei momenti e poco prima, quando cioè si facevano le scelte, che sono nati i Guelfi e i Ghibellini. “Il tempo va passano le ore e finalmente faremo l'amore, solo una volta o tutta la vita speriamo prima che l'estate sia finita” Canto del tempo che ci separa dalla partita con il Barcellona, e non mi riesce di essere afflitto per i pochi biglietti venduti, neanche mortificato per la mancanza di giocatori nuovi da scoprire a parte Suarez. Non so se è per colpa del caldo, ma vedo la gente bianca con magliette bianche, con pantaloni bianchi, con scarpe bianche. Ditemi che è solo il colore dell’estate che domina, e non che mi hanno internato in qualche struttura. Oppure è solo che sono ancora troppo innamorato della Fiorentina, come quando non ne puoi fare a meno di una donna e sei sempre lì appiccicato malgrado i suoi difetti. Ricordo da ragazzo quando con la Beatrice dalle poppe grosse non ci lasciavamo nemmeno un minuto, anzi, lei mi diceva: “Allontanati solo se devi guardarmi il culo”. E la notte sogno una Fiorentina rivelazione del campionato, Salah fallire a Roma, Milinkovic rinunciare a un cognome pur di convincere Pradè a riprenderlo. L’inno del campionato cantato da Elio e le storie tese, come le traiettorie sghimbesce dei nuovi palloni. Stanotte invece ho sognato il nonno Gastone che mi ha dato 6 numeri. Tutti sopra il 100. Rincoglionito era in vita, rincoglionito pure da morto. E poi non vorrei solo limitarmi a fare i complimenti a Tania Cagnotto per l’oro dal trampolino di un metro ai mondiali di Kazan, ma se mi aiutassero quegli amici influenti che fanno propaganda di regime sul bagnasciuga, vorrei che il culo delle tuffatrici diventasse patrimonio dell'umanità. E intanto il mio fascino aumenta con l’abbronzatura, anche se ormai noi playboy stiamo sparendo come la marcatura a uomo in area di rigore sui calci d’angolo, lo giuro sulle mie mutandine. Infine vorrei sfruttare il vostro acume critico, la vostra vena polemica, magari anche mettendoci parrucche e nasi da pagliaccio, e andare a protestare davanti allo stabilimento dell'Algida, per gridargli di smetterla di fare gelati sempre più piccoli, con la scusa che ci sembravano grandi perché eravamo dei bambini



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