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lunedì 18 marzo 2013

Distrazioni non solo muscolari

Cuadrado mi ha ricordato a tratti la Kawasaki 750 della metà degli anni settanta di Mauro, l’amico più grande della compagnia, come per lunghi tratti il gioco della Fiorentina ha ricordato al campionato di essere quello più bello. Alle accelerazioni del colombiano è mancato il rumore del motore a due tempi della giapponese, mentre per tutti e due i tempi metteva scompiglio tra le maglie della difesa avversaria come Mauro faceva con la sua due ruote incarognita sulle curve del viale dei Colli tanto per impressionarci. E a Genova l’impressione è che qualcuno abbia fatto fatica a prendere sonno pensando alle “sverniciate” di Cuadrado che a differenza della Kawasaki 750 di Mauro però non è altrettanto cattivo, come del resto anche la squadra che dopo il vantaggio si compiace pensando più a guardarsi negli specchietti che  a guardare la strada davanti. E il Genoa ne approfitta infilandosi all’interno di una difesa poggiata sul cavalletto davanti al bar. Delizioso e sempre più decisivo Ljajic che è diventato il giocatore da mostrare con sempre più orgoglio ai vecchi parenti scettici, sempre capace di superare l’uomo tra i paletti, e che si muove sulla linea di fondo regalando spettacolo e gol ad Aquilani con movenze che ricordano anche un po' Cruijff. Adem è in questo momento il giocatore più efficace e divertente della squadra, anche più di Jovetic che comunque sembra aver dato più robustezza al suo gioco assimilando meglio la posizione studiata per lui da Montella. Per il resto la squadra crea moltissimo, i calci d’angolo superano ormai i falli laterali, le palle gol raggiungono i numeri della grande distribuzione, mentre dietro la squadra soffre amnesie difensive come se invece di alzare i livelli di attenzione avesse l’Alzheimer. Una fase difensiva disorientata con Viviano che tra palloni Tele, perdita di memoria e di marcature dei compagni di reparto non fa in tempo a schiacciare il bottone del Telesalvalavita Beghelli che già avevamo dissipato un doppio vantaggio. Siamo belli e pieni di bollicine preziose come quelle dello champagne da centrocampo in su mentre la fase difensiva ha le bollicine di una gazzosa sgassata, se riusciremo a ritrovare attenzione, movimenti giusti e cattiveria dietro come nel girone di andata, potremo realmente far venire più di qualche pensiero a Milan e Napoli. Un grazie alla squadra che ha comunque saputo vincere e un grazie anche agli ex come Frey che ci manda Zorba il greco come suo secondo, al Vargas smagrito anche delle sue caratteristiche migliori e a Cassani che per evitare il disagio dei festeggiamenti tipici del gol dell’ex se lo fa nella propria porta. Buono l’impatto di Mati sulla partita, un giocatore che potrebbe risultare finalmente determinante in questa parte finale della stagione. Mentre Pizarro ha dimostrato di essere il più altruista di centrocampo, e pur non essendo un parente dona il suo cartellino giallo a Borja Valero come se fosse un organo compatibile, tanto per fargli tirare un po’ il fiato, mentre Aquilani è sospettato di sfruttamento della predisposizione di Ljajic a metterlo in condizione di fare gol facili. Sissoko pur non giocando dimostra invece la duttilità di chi è capace di rimanere mistero e uomo nero allo stesso tempo. Per chiudere il campionato alla grande sarà importante quindi che Montella riesca a disciplinare un po’ di più quella difesa che ultimamente è più portata a sbandare davanti alla bellezza di una Fiorentina che le passa là davanti e che alla fine la distrae sempre un po’ troppo.