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mercoledì 6 marzo 2013

Crocevia, forse più borgo, diciamo Borgo La Croce

Già, le scelte per la formazione di domenica sera alla fine potrebbero rivelarsi più complicate del previsto, se non addirittura un autentico rompicapo, e non un rebussino qualsiasi di quelli che riescono pure a Cassano, perché intanto a centrocampo va sostituito Aquilani, e in terra di simili volatili, di rapaci simbolo, l’assenza di un assonante come lui potrebbe suonare davvero come un cattivo presagio. I muscoli di Sissoko forse, seta nera, forse più un contrafforte per dare solidità ad una sinuosa linea di manovra fatta di muretti stretti come la via San Leonardo di Ottone Rosai che porta al Forte Belvedere, per far si che nel reparto nevralgico possano essere davvero tutte Rosai e fiori, con Pizarro che come per chi fa benzina non vorrà certo rimanere a secco dell’ennesimo cartellino giallo, e con Borja Valero che mescola corsa e qualità come il mazziere prima di servire invece di un poker d’assi un poker d’assist. Si fa presto a dire Sissoko poi, perché potrebbe essere anche Nossoko per dare spazio a Migliaccio e allo stesso tempo regalare al reparto quella caretteristica attività di tignosa rincorsa, di alacre pedinamento, un Tom Ponzi della linea mediana più adatto per un calcio mordace, o nessuno dei due perché no, con l’inserimento del crossatore folle brasiliano naturalizzato prima boliviano e poi a San Donnino con cerimoia in un capannone di cinesi per via di quella vergognosa contraffazione di scuola calcistica, ma con lui però cercare sganciamenti e spinta propulsiva tipicamente europea, Romulo che anche senza Remo a Roma avrebbe comunque il suo bel perché per cercare di sfruttare il dinamismo a perdere come le vecchie bottiglie di vetro verde, contro una Lazio che invece dovrebbe perdere e basta, prevedibilmente non freschissima dopo l’impegno di coppa. Certo che se ci fosse stato ancora Lubos, per Montella il rompicapo avrebbe raggiunto la difficoltà del cubo di Kubik, lui lento come il fratello più lento di Liverani e surreale come una tela di Dalì. Da lì poi a pensare che il rompicapo sia limitato alle scelte del centrocampo ce ne corre, perché dietro, Savic e Roncaglia potrebbero fare capolino tra i capitolini visto che Tomovic sembra in fase calante e Compper fisiologicamente ancora non inserito nei meccanismi già di per se non più oliati come un tempo. E anche là davanti dopo il fallito golpe di Montella al proprio tre-cinque-due ci saranno da sciogliere i nodi sulla coppia di attacanti, e dato per scontato il rientro sulla fascia di Cuadrado, speriamo almeno che i nodi non siano da marinai come le promesse e le premesse non siano deluse dalla coppia più probabile che sembra essere alla fine ancora quella da trasferta formata da Ljajic e Jovetic. E’ una partita da vincere e basta, contro una squadra non solo in flessione ma che sarà anche reduce da una trasferta non proprio comoda, oltretutto con rientro giovedì a notte fonda, e noi sappiamo bene come sia pericoloso rientrare a quell’ora con il rischio d’incrociare la Porsche di Vargas, una partita che quindi non potrà preparare nella maniera dovuta come potremo e dovremo fare invece noi. Questa è veramente una partita importante, non solo perché ci permetterebbe di superare la Lazio in classifica ma anche per dare finalmente continuità di risultati, inversione di tendenza in trasferta e per affossare le ambizioni degli uomini di Lotito. Ecco, dove non c'è invece alcun rompicapo è proprio nel significato della partita, a differenza delle scelte difficili che serviranno per cercare di raggiungere la vittoria, per il tema dei rompicapo che sono veramente tanti ne ho scelto uno dei più riconoscibili come il cubo di Rubik, ma ne avrei potuto scegliere anche uno dei più pericolosi come Silvano Martina.