Già,
le scelte per la formazione di domenica sera alla fine potrebbero
rivelarsi più complicate del previsto, se non addirittura un autentico
rompicapo, e non un rebussino qualsiasi di quelli che riescono pure a
Cassano, perché intanto a centrocampo va sostituito Aquilani, e in terra
di simili volatili, di rapaci simbolo, l’assenza di un assonante come
lui potrebbe suonare davvero come un cattivo presagio. I muscoli di
Sissoko forse, seta nera, forse più un contrafforte per dare solidità ad
una sinuosa linea di manovra fatta di muretti stretti come la via San
Leonardo di Ottone Rosai che porta al Forte Belvedere, per far si che
nel reparto nevralgico possano essere davvero tutte Rosai e fiori, con
Pizarro che come per chi fa benzina non vorrà certo rimanere a secco
dell’ennesimo cartellino giallo, e con Borja Valero che mescola corsa e
qualità come il mazziere prima di servire invece di un poker d’assi un
poker d’assist. Si fa presto a dire Sissoko poi, perché potrebbe essere
anche Nossoko per dare spazio a Migliaccio e allo stesso tempo regalare
al reparto quella caretteristica attività di tignosa rincorsa, di alacre
pedinamento, un Tom Ponzi della linea mediana più adatto per un calcio
mordace, o nessuno dei due perché no, con l’inserimento del crossatore
folle brasiliano naturalizzato prima boliviano e poi a San Donnino con cerimoia in un capannone di cinesi per via di quella vergognosa
contraffazione di scuola calcistica, ma con lui però cercare
sganciamenti e spinta propulsiva tipicamente europea, Romulo che anche
senza Remo a Roma avrebbe comunque il suo bel perché per cercare di
sfruttare il dinamismo a perdere come le vecchie bottiglie di vetro
verde, contro una Lazio che invece dovrebbe perdere e basta,
prevedibilmente non freschissima dopo l’impegno di coppa. Certo che se
ci fosse stato ancora Lubos, per Montella il rompicapo avrebbe raggiunto
la difficoltà del cubo di Kubik, lui lento come il fratello più lento
di Liverani e surreale come una tela di Dalì. Da lì poi a pensare che il
rompicapo sia limitato alle scelte del centrocampo ce ne corre, perché
dietro, Savic e Roncaglia potrebbero fare capolino tra i capitolini
visto che Tomovic sembra in fase calante e Compper fisiologicamente
ancora non inserito nei meccanismi già di per se non più oliati come un
tempo. E anche là davanti dopo il fallito golpe di Montella al proprio
tre-cinque-due ci saranno da sciogliere i nodi sulla coppia di
attacanti, e dato per scontato il rientro sulla fascia di Cuadrado,
speriamo almeno che i nodi non siano da marinai come le promesse e le
premesse non siano deluse dalla coppia più probabile che sembra essere
alla fine ancora quella da trasferta formata da Ljajic e Jovetic. E’ una
partita da vincere e basta, contro una squadra non solo in flessione ma
che sarà anche reduce da una trasferta non proprio comoda, oltretutto
con rientro giovedì a notte fonda, e noi sappiamo bene come sia
pericoloso rientrare a quell’ora con il rischio d’incrociare la Porsche di
Vargas, una partita che quindi non potrà preparare nella maniera dovuta
come potremo e dovremo fare invece noi. Questa è veramente una partita
importante, non solo perché ci permetterebbe di superare la Lazio in
classifica ma anche per dare finalmente continuità di risultati,
inversione di tendenza in trasferta e per affossare le ambizioni degli
uomini di Lotito. Ecco, dove non c'è invece alcun rompicapo è proprio
nel significato della partita, a differenza delle scelte difficili che
serviranno per cercare di raggiungere la vittoria, per il tema dei
rompicapo che sono veramente tanti ne ho scelto uno dei più
riconoscibili come il cubo di Rubik, ma ne avrei potuto
scegliere anche uno dei più pericolosi come Silvano Martina.