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sabato 30 marzo 2013

La giurisprudenza dell'ora

Era ora!! E non solo di quella legale che ci regala giornate più lunghe e un jat lag pari a quello di un viaggio sulla FI PI LI Navacchio-Scandicci, ma del campionato, e di usare quindi la convenzione di avanzare tre punti in classifica prima ancora delle lancette dell’orologio. L’introduzione dell’ora legale, come del resto anche l’invenzione della vittoria in trasferta e ultimamente anche l’esplosione di Cerci si devono all’acume di Prandelli, lui moralmente ligio, tenero come Topo Gigio, e che è sempre stato sensibile al risparmio energetico, ai tre punti, all’ala destra che fa il terzino e soprattutto all’adozione di un solo capo di abbigliamento nel proprio guardaroba che abbia la stessa filosofia di un vino a tutto pasto. La sua muta da sub è infatti reinterpretata durante la giornata, che riadatta come già sappiamo esaltandosi nel suo ormai famosissimo capospalla preferito, quel cappottino strinto che tutti i diving del mondo gli invidiano più ancora dell’ordine in campo delle sue squadre. All’Is Arenas sarà anche l’ora del silenzio, probabilmente anche quella di un giudizio più preciso sulle possibilità della Fiorentina di aspirare all’Europa che conta, e voglio sperare anche quella di Mati Fernandez. prima che la sua esperienza Viola tramonti e che Montella, a proposito dell’ora non scelga il Purgatorio per il cileno e invece di inserirlo in formazione gli faccia sapere appunto “Era già l’ora che volge il desio”. E a noi “navicanti” dentro la passione Viola, oggi l’unica cosa che “’nteneriscre il core” sono i tre punti a Cagliari, la bottarga a pranzo, e poi che l’ora legale faccia pure il suo corso, il Milan il ricorso e Galliani il concorso per la faccia di merda dell’anno. Perché la tempistica dell’AD rossonero sull’argomento Is Arenas è ributtante come una pianta dopo la potatura del senso del ridicolo, ma evidentemente per Galliani non c’è ora legale che tenga perché per lui è sempre l’ora della vergogna. Ma per noi oggi è anche quella di stare molto attenti alla squadra sarda, basta guardare i suoi numeri del 2013, le vittorie in assenza di pubblico, per tenere alta la concentrazione e non pensare che uno stadio a porte chiuse sia il lasciapassare per una facile vittoria, quindi concentrazione alta e atteggiamento giusto, una preghierina a Prandelli prima di scendere in campo e poi il salto triplo che alimenti tutte le paure di quel Galliani che domenica prossima dovrà venire a Firenze a constatare quanto la sua corsa Champion sia stata falsata da una sconfitta che farebbe il paio con quella dell’andata. Del resto per noi tifosi, e la seconda foto esprime proprio questo concetto, è sempre l’ora della vittoria.