Era
ora!! E non solo di quella legale che ci regala giornate più lunghe e
un jat lag pari a quello di un viaggio sulla FI PI LI
Navacchio-Scandicci, ma del campionato, e di usare quindi la convenzione
di avanzare tre punti in classifica prima ancora delle lancette
dell’orologio. L’introduzione dell’ora legale, come del resto anche
l’invenzione della vittoria in trasferta e ultimamente anche
l’esplosione di Cerci si devono all’acume di Prandelli, lui moralmente
ligio, tenero come Topo Gigio, e che è sempre stato sensibile al
risparmio energetico, ai tre punti, all’ala destra che fa il terzino e
soprattutto all’adozione di un solo capo di abbigliamento nel proprio
guardaroba che abbia la stessa filosofia di un vino a tutto pasto. La
sua muta da sub è infatti reinterpretata durante la giornata, che
riadatta come già sappiamo esaltandosi nel suo ormai famosissimo
capospalla preferito, quel cappottino strinto che tutti i diving del
mondo gli invidiano più ancora dell’ordine in campo delle sue squadre.
All’Is Arenas sarà anche l’ora del silenzio, probabilmente anche quella
di un giudizio più preciso sulle possibilità della Fiorentina di
aspirare all’Europa che conta, e voglio sperare anche quella di Mati
Fernandez. prima che la sua esperienza Viola tramonti e che Montella, a
proposito dell’ora non scelga il Purgatorio per il cileno e invece di
inserirlo in formazione gli faccia sapere appunto “Era già l’ora che
volge il desio”. E a noi “navicanti” dentro la passione Viola, oggi
l’unica cosa che “’nteneriscre il core” sono i tre punti a Cagliari, la
bottarga
a pranzo, e poi che l’ora legale faccia pure il suo corso, il
Milan il ricorso e Galliani il concorso per la faccia di merda
dell’anno. Perché la tempistica dell’AD rossonero sull’argomento Is
Arenas è ributtante come una pianta dopo la potatura del senso del
ridicolo, ma evidentemente per Galliani non c’è ora legale che tenga
perché per lui è sempre l’ora della vergogna. Ma per noi oggi è anche
quella di stare molto attenti alla squadra sarda, basta guardare i suoi
numeri del 2013, le vittorie in assenza di pubblico, per tenere alta la
concentrazione e non pensare che uno stadio a porte chiuse sia il
lasciapassare per una facile vittoria, quindi concentrazione alta e
atteggiamento giusto, una preghierina a Prandelli prima di scendere in
campo e poi il salto triplo che alimenti tutte le paure di quel Galliani
che domenica prossima dovrà venire a Firenze a constatare quanto la sua
corsa Champion sia stata falsata da una sconfitta che farebbe il paio
con quella dell’andata. Del resto per noi tifosi, e la seconda foto
esprime proprio questo concetto, è sempre l’ora della vittoria.
