.

.

sabato 2 marzo 2013

Beppe Bersani

La Fiorentina è una squadra in crescita e per questo soffre degli scompensi tipici della fase adolescenziale, brufoli a prescindere da ciò che possiamo pensare noi siano le cause dell’altalenanza di certi risultati, che secondo me sono più una concausa. Oggi siamo una bella squadra che però deve ancora definire la sua vera identità, al netto dalle assenze più o meno importanti,  spero e credo che una volta che la Fiorentina sarà diventata grande sappia sopperire con il gioco all’assenza dei suoi interpreti, o almeno che abbia maturato la capacità di non trasformarsi da squadra che vince contro l’Inter a quella che perde contro il Bologna perché qualcuno ha preso l’influenza. Non vorrei giocatori con questa capacità d’influenzare, oppure se ci saranno perché questo significherà avere grandi giocatori, vorrei avere un allenatore in grado di prescrivere un vaccino per questo tipo d’influenza. Si, certo, sarebbe bene avere Pizarro e la sua pecora Dolly, avere gli undici titolari con il gregge clonato a brucare l’area tecnica, però andrebbero ricercati anche giocatori che caratterizzino meno il gioco della squadra perché diventano poi quelli meno sostituibili, così da dare allo chassis la sufficiente flessibiltà per andare a giocare su tutti i terreni, giocatori cioè duttili, adattabili a più ruoli, giocatori moderni come la figura politica che l’elettorato ha dimostrato di volere trombando i tombaroli che negli anni hanno saccheggiato la credibilità dell’intera classe politica. Diciamo pure giocatori seri come lo era Bergomi che dimostrava più anni a diciotto di oggi, per dire quel tipo di giocatore posato, la serietà di un Bersani ma con la verve, la barba, i capelli lunghi, il Vaffa day che non procuri due giornate di squalifica come ad Aquilani, e con la capacità comunicativa di Grillo. Un Beppe Bersani che sappia guardare lontano per esodarne cento scorretti come Beppe Marotta. Un politico universale, insomma, come Johan Cruijff, perché la Fiorentina ha deciso di puntare tutto sulla capacità tecnica che le permetta di esprimere gioco, di imporre il suo programma di calcio, e non ha bisogno di giocatori che rilanciano una politica stantia a casaccio di là da una metà campo ormai priva di tutti i trombati, o solo capaci di sporcare la manovra sbagliando i congiuntivi come Tonino Di Pietro. Siamo alla terza Repubblica come all’alba del terzo scudetto. E Pradé, Macia e Montella che è un napoletano elettronico, cioè un sostitutivo di un napoletano vero come la sigaretta elettronica lo è di quella fatta col tabacco, perché non è colorito nelle espressioni, non gesticola, non ha l’accento spudorato di Bruscolotti e neanche la voce di Pino Daniele o le movenze plateali di un pizzaiolo ai campionati del mondo, insomma loro tre oggi sono riuniti in conclave per decidere chi sarà il Papa della prossima Fiorentina. Aspettiamo la fumata bianca di quello che sarà il cardine della squadra del prossimo scudetto, e ognuno immagino avrà il suo cardinale preferito, quindi dietro a quel punto interrogativo potrà inserirci chi meglio crede perché questo è un blog dove ho avuto la fiducia e quindi è passato il decreto sul reddito di cittadinanza della fase REM, qui è concessa a tutti una dignitosa ripartizione dei sogni. Personamente, dato che serve una punta mobile e tecnica come Milito che tra l’altro potremo anche comprare visto che è seriamente infortunato, e un giocatore che abbia anche caratteristiche da Papa nero, se non sarà Milito la mia fumata bianca va a Milingo.

79 commenti:

  1. Così scrivi oggi, o Poeta : "però andrebbero ricercati anche giocatori che caratterizzino meno il gioco della squadra perché diventano poi quelli meno sostituibili" , non sono assolutamente d'accordo, perché è vero l'esatto opposto, e cioè che vanno cercati SOLAMENTE calciatori, riserve incluse, che caratterizzino nella maniera più assoluta il gioco della squadra, tanto più se la caratterizzano secondo le idee dell'allenatore. E se il gioco della squadra, così come vuole l'allenatore, è in stile Barcellona vanno cercati 22 simil Pizarro, ovviamente nel loro ruolo, non un Pizarro in meno perché la caratterizzerebbe troppo.

    RispondiElimina
  2. Invece, come dice magistralmente il Colonnello, negli ultimi commenti del topic di ieri, calciatori come Toni, Pasqual e Migliaccio, non caratterizzando nella maniera più assoluta il gioco predicato da Montella, andrebbero messi in condizione di non nuocere più, almeno dal primo minuto di gioco. Pena il suo snaturamento.

    RispondiElimina
  3. Quanto a Bersani, o Poeta, è irrecuperabile anche in parte, dai retta a me. Le analogie con l'ex Papa sono clamorose, da tutti i punti di vista. Bersani si deve dimettere e passare la mano, esattamente come ha fatto Ratzinger, e per gli stessi motivi. Bersani sta portando a fondo il PD. Bersani deve ammettere il suo fallimento, chiedere scusa al paese ed al partito  per aver impedito a Renzi di vincere, prima le primarie poi le elezioni, e di averlo, lui ed i suoi scagnozzi-ispiratori come D'Alema,  calunniato. La maggioranza del PD e quella del paese volevano Renzi. Non solo, Bersani deve imporre che come lui facciano tutti gli affossatori e le affossatrici del PD che lo circondano, imponendo loro intanto il silenzio perché ogni volta che aprono bocca continuano a fare danni.Lasciatelo dire da un fedele iscritto da sempre, prima al PCI ( di cui fui anche dirigente,  "amendoliano" quindi sempre in minoranza,  per 15 anni di cui 10 anni alle Botteghe Oscure ma per me molto chiare), poi a tutti quelli che sono venuti dopo, in suo nome, fino al PD.

    RispondiElimina
  4. Ma nessuno commenta il possibile tridente Ljajic - Toni - Jovetic? A me, considerando il trio delle meraviglie di centrocampo, sembra una squadra un pochetto sbilanciata in avanti, ma forse in casa contro il Chievo si puo' sperimentare. Certo e' che sara' necessario un gran lavoro in pressing e in ripiegamento da parte dei due Slavi; d'altronde, se a Jovetic fa schifo giocare centravanti e vuol giocare piu' indietro, allora che giochi piu' indietro, ma allora che torni a centrocampo a coprire.

    Che poi, 'sta cosa della posizione di Jovetic la devo capire: pare che l'Arsenal lo voglia per coprire la falla derivante dalla cessione di Van Persie, che gioca centravanti, centravanti atipico ma pur sempre centravanti. Ora, gli altri lo vogliono per giocare in un ruolo dove, almeno da noi, non vuole giocare? Contro l'Inter, obtorto collo, ha giostrato da centravanti di movimento e i risultati si sono visti, perche' vuole giocare piu' indietro?

    RispondiElimina
  5. Va da sé che quando uno dei tre ( Toni, Pasqual e Migliaccio) scende in campo,  mi auguro solo che, pur snaturandone il gioco, facciano vincere la Fiorentina.

    RispondiElimina
  6. Il tridente, soluzione interessante, è il segno tuttavia di una difficoltà a trovare il posto giusto a Jovetic. Per adesso è stato provato come centravanti, centravanti arretrato, esterno sinistro, gli è stata data libertà di svariare. Manca solo metterlo in porta al posto di Viviano. Ma il rendimento del giocatore non è lineare. Il paradosso è che ciò nonostante, alternando partite ottime e pessime, è arrivato già ad un ottimo bottino di goal. 

    RispondiElimina
  7. intanto stiamo assistendo alla nascita di un grande giocatore. Ljajic segna, imposta, fa assist ed è buono anche in copertura. Rischia di diventare un giocatore fondamentale. Piedi eccellenti, senso della posizione innato, insomma: facciamogli firmare il rinnovo stasera alla Pantera viola.

    RispondiElimina
  8. Si parla di un interesse della rube ( e di tante altre) per Cuadrado. A me risulta che oltre al diritto di riscatto del 50% del cartellino, abbiamo anche la prelazione sul restante 50% ed il calciatore in prestito anche per tutto il prossimo campionato. Se è così per la rube ( e per le altre)  sarà dura.O sbaglio?

    RispondiElimina
  9. Anche a Parma Cuadrado ha preso un voto bassissimo. Nel frattempo si apprende dell'interesse dei maggiori club del mondo. Tirate voi le somme. Purtroppo la situazione del cartellino è ingarbugliata. L'unica cosa sicura è che a giugno avremo in mano la metà del giocatore. L'altra metà è dell'Udinese, che però potrebbe venderla al Napoli, alla Juve, al City. Non sarà affatto facile tenerlo.

    RispondiElimina
  10. Se ci fosse la prelazione ipotizzata da Chiari mi sentirei più tranquillo. Qualcuno ha notizie in merito?

    RispondiElimina
  11. Chiari,
    è un paradosso quello che tu metti tra virgolette, mentre quello che
    scrivi tu e che metto  invece io tra virgolette è un ovvietà “ e cioè
    che vanno cercati SOLAMENTE calciatori, riserve incluse, che
    caratterizzino nella maniera più assoluta il gioco della squadra, tanto
    più se la caratterizzano secondo le idee dell'allenatore.”  Ho parlato
    anche io di pecore Dolly e di ovvietà ma non essendo il Barcellona che può clonare
    centinaia di milioni di giocatori da tenere in panchina, il senso del
    mio pezzo di oggi era quello di sottolineare che se non vinco perché mi
    manca Pizarro non mi sta bene. Sennò con Pizarro in campo l’allenatore allora lo
    posso fare pure io che come tu ben sai non capisco un cazzo.
     

    RispondiElimina
  12. Ancora a stravolgere quanto ho detto, caro Pollock, io non ho detto che non capisci un cazzo, ho detto che in tanti qui non hanno capito un cazzo sulla "decisività" di Pizarro, che è una cosa completamente diversa. Poi ti sei sentito chiamato in causa tra quelli che non hanno capito la "decisività" di Pizarro, ma  questo non è un problema mio, io ne ho preso semplicemente atto.
    Se poi lo hai detto per fare una battuta, va bene, ma sempre stravolge il mio pensiero.
    Insisto, se non  vinco perché manca Pizarro, devo avere un simil Pizarro che lo sostituisca, elementare no?  Così come è elementare che Pizarro o similare è una condizione necessaria  ma non sufficiente a realizzare il gioco di Montella, quindi anche con Pizarro, tu l'allenatore non potresti farlo, ma solo continuare a fare quello che fai adesso, che lo stai facendo benissimo.

    RispondiElimina
  13. In casa la presenza di Pizarro non è un must da mandare a memoria come se fosse la panacea di tutti i mali. L'abbiamo ed è un bene schierarlo visto che aiuta non poco lo snellimento e la velocità di manovra grazie alle sue doti. Fuori casa emergono già di più i suoi limiti perché non si viaggia alla media punti che facciamo in casa, ed anche qui le responsabilità del singolo sono relative perché non è immaginabile che l'enorme mole di gioco, in una squadra come la Fiorentina, possa passare da un singolo giocatore. Non lo pensa Montella, né Pradé, né chiunque graviti attorno ad un campo di calcio e a quell'ambiente, ma neanche chi di calcio ci capisce una mazza pensa quelle cose. Blimp sottolinea quello che non è arrivato a Gennaio ed è certo che potevamo fare di più e meglio, tant'è che dei nuovi arrivi pochissimi hanno un minutaggio garbato d'impiego finora; in questo Montella ricorda molto Prandelli, speriamo con più pregi e meno difetti. Dicevo, potevamo fare di più, e quel di più era un singolo giocatore in quei ruoli che abbiamo sempre evidenziato, un esterno sinistro che valga metà Cuadrado, un centravanti che non si chiamasse Larrondo ed un sostituto o un rinforzo di valore a centrocampo. Sul portiere glisso perché a Gennaio non si rivoluziona quel ruolo, li l'errore è stato commesso a monte. 

    RispondiElimina
  14. Giocatori che da soli spostano l'ago della bilancia nella determinazione di un risultato, oggi, si contano sulle dita di una mano monca e costano tutti dai 50 mln in su. Pizarro è un'ottimo giocatore, prezioso ed inserito in un contesto che lo fa rendere al meglio, senza quel contorno se ne sarebbe tornato in Cile in qualche squadra, possibile che l'intera europa si sarebbe lasciata sfuggire un cotal campione che determina, da solo, una media punti di questo livello. Svincolato pure!!!!

    RispondiElimina
  15. E' una battutta Chiari, proprio per ribadire come io per primo non mi prendo sul serio specie in una materia come il calcio. Il tuo pensiero è fuori dai miei piani di stravolgimento che invece metto in atto sempre con la Rita per avere ragione anche quando non ce l'ho.

    RispondiElimina
  16. Per tutti quelli che vogliono leggermi con serenità e con rispetto: non ho MAI detto che il gioco della Fiorentina di Montella passa da un singolo giocatore, Pizarro incluso,anzi sono convinto dell'esatto opposto, e cioè che tutti gli undici devono essere coerenti  con quel gioco e se solo uno non lo è si creano degli scompensi. In questo gioco, in mezzo al campo ed in particolare davanti alla difesa, sono NECESSARI giocatori come Pizarro, tuttavia NON SUFFICIENTI se tutti gli altri, o solo alcuni,  parlano un'altra lingua calcistica.

    RispondiElimina
  17. Un abile gioco di parole il tuo, Pollock, nei miei confronti, ma clamorosamente infondato: non sopporto chi pretende la ragione anche quando sa di non averla, non parliamo poi di chi per ottenerla cambia quello che dice l'interlocutore, e magari offendendolo. Spero che questa volta tu non ti senta  chiamato in causa, altrimenti dovresti fartene una ragione, eh eh eh.

    RispondiElimina
  18. Chiari, avrei tanto bisogno di saper stravoglere un pensiero, prima di tutto per correggere il mio. Tranquillo.

    RispondiElimina
  19. Il mio lo hai stravolto, Pollock, con l'attenuante che lo hai fatto scherzando. Quionid continuo a volerti bene.

    RispondiElimina
  20. "Quonid" non è un pensiero stravolto, sta per "Quindi".

    RispondiElimina
  21. Correggere virtuosamente il proprio pensiero, rapportandosi alla realtà ed onestamente e dialetticamente all'interlocutore, non è una questione di tempo, Pollock, è un metodo, che io tento sempre di adottare.

    RispondiElimina
  22. Io non ho parlato di tempo ma di capacità nel mio caso.

    RispondiElimina
  23. E' vero, Pollock, ma anche la capacità si acquisisce col metodo giusto. In natura è la funzione che crea l'organo. Io ci provo quotidianamente.

    RispondiElimina
  24. E' solo stato definito l'ingranaggio principale e che con in campo lui la media è di oltre 2 punti a partita e che senza sarebbe meglio non scendere in campo o chiedere il rinvio. Credo che neanche Messi valga così tanto, quindi la definizione di "unico giocatore" inserito nel contesto decade come l'input dato all'economia da Monti.

    RispondiElimina
  25. Confermo che Pizarro, come tutto il mondo calcistico sta dicendo, si è dimostrato finora, alla luce del gioco espresso dalla Fiorentina e dei risultati, il cuore dell'ingranaggio della viola, ed in assenza di un suo sostituto similare,  letteralmente NECESSARIO. Chiedo per l'ennesima volta e cortesemente di rispettare il mio pensiero. Oppure di lasciarmi perdere.Mettere una  "o" invece che  la  "e" che IO ho messo dicendo che, in assenza di Pizarro,  sarebbe meglio non scendere in campo "E" ( non "O") chiedere il rinvio, è una ennesima BUGIA e una  INSOPPORTABILE  mancanza di rispetto di quanto ho detto.

    RispondiElimina
  26. Senza un rinvio la Fiorentina deve sempre scendere in campo, anche se mancassero tutti gli undici titolari, questo mi sembra persino pazzesco doverlo precisare.

    RispondiElimina
  27. Ma io lo rispetto il tuo pensiero, ho soltanto esposto il mio che differisce dal tuo nei punti che ho elencato, non per questo chiedo il rispetto a nessuno, credo sia doveroso darlo non solo pretenderlo. Quello che si scrive rimane, nelle pagine e nella date dei vari topic e credo sia inutile modificarne la sostanza adducendo interpretazioni sbagliate da altri. Io scrivo quello che penso non quello che altri pensano riportate da fonti (???) giornalistiche o della stampa organizzata facendone il mio cavallo di battaglia. Basterebbe sforzarsi di comprendere che, quando si parla di un singolo, a meno che non sia uno dei pochi che conosciamo tutti (senza scomodare quello che affermano altri....il mondo calcistico....eh eh eh eh eh) tipo Messi, Ronaldo e pochissimi altri (comunque sotto) meno si ricorre a termini assolutistici, nel valore e nell'apporto, più equilibrato esce il succo di quello che si afferma. Non tutti ne sono capaci, non che sia un difetto irrimediabile. 

    RispondiElimina
  28. Fra "e" e "o" il succo cambia tantissimo!!! 
    'mazza che bugiardo che sono. ah ah ah ah ah ah

    RispondiElimina
  29. Resta quella tua "o" bugiarda riferita esplicitamente al mio pensiero, perché solo io ho parlato di non scendere in campo  "e" ( ma non "o") chiedere un rinvio, senza il quale ovviamente in campo si deve scendere sempre.
    Dire che un calciatore è necessario ( in mancanza di un sostituto similare)  non è un concetto assolutistico, informati Leo, la necessità non è il tutto, di necessità ce ne possono essere più di una, proprio come nel caso della Fiorentina ( vedi centravanti e fascia sinistra) , lo sarebbe, un concetto assolutistico, se io dicessi che Pizarro è sufficiente a farci vincere, cosa che non mi sogno neppure di pensare, anche di Messi. 

    RispondiElimina
  30. Necessario cozza con la definizione di ingranaggio principale che tu gli hai dato, non io. Se l'ingranaggio principale, l'uomo dai 2 punti di media, diventa necessario avresti visto che tutta la polemica che hai costruito in questi giorni non sarebbe neanche iniziata. Equilibrio Chiari, nessuno chiede, impone o pretende niente, siamo qui per scrivere di calcio, ma quando te ne esci con concetti assolutistici ripetendoli come mantra inattaccabili ecco che non diventa arduo smontarli punto punto. Adesso usi necessario ed in questo concordo alla grande. 

    RispondiElimina
  31. Necessario non cozza con la definizione di ingranaggio principale, anzi è perfettamente coerente.Pizarro è la rotella principale dell'ingranaggio della Fiorentina, Leo, non lo sto dicendo solo io, e questo, in assenza di un suo sostituto similare, è un punto drammaticamente critico, vista la sua età , visto come facilmente ce lo ammoniscono, e visti gli scarsi  risultati ed il nostro gioco in sua assenza.

    RispondiElimina
  32. Mettere la  "o" al posto della "e"  in quella mia  frase, Leo, vuol dire cambiarne radicalmente il significato. Così come cambia in generale radicalmente ogni concetto, perché la "o" è intrinsecamente  sostitutiva e alternativa, la "e" invece è intrinsecamente complementare ed aggiuntiva.  

    RispondiElimina
  33. Io, quando al Fiorentina vince tendo a festeggiare scopando, quando invece perde tendo a sfogarmi scopando, quando pareggia scopo e basta, eh eh eh.

    RispondiElimina
  34. Credo che l'accordo tra il PP partito di Pizarro e il 5 Stelle, secondo il quale le fortune della Fiorentina dipendono da Cinque Stelle (Pizarro, Aquilani, Valero, Jovetic e Lljajic) si possa trovare. Sennò di torna alle urne.

    RispondiElimina
  35. Io aggiungerei anche Rodriguez, ma dovremmo fondare un nuovo partito, Lud, le Sei  Stelle.
    E se tra i  6 dovessi fare una graduatoria ,io metterei in testa il Pek,  per questo non sono tranquillo finché non vedo a Firenze un suo facsimile.

    RispondiElimina
  36. Per me deve starci anche Cuadrado, almeno le stelle diventano sette come la costellazione. 

    RispondiElimina
  37. Riprendo qui il discorso con Jordan: sugli schemi offensivi che si sarebbero visti solo con l'Inter non posso esser d'accordo. Ci sono stati, come d'incanto, per un match e sarebbero stati sùbito perduti? La Fiorentina contro l'Inter è stata la migliore della stagione ma abbiamo visto molte grandi Fiorentine quest'anno, costruenti un numero di palle-gol per match spesso stratosferico. Oltre tutto, questi schemi offensivi, uscendo di vaghezza, quali erano? Semplicemente, contro l'Inter avevamo il centrocampo al gran completo e in efficienza, ciò che per via di Pizarro e di Aquilani è avvenuto raramente quest'anno, e davanti Jojo aveva deciso di essere in giornata-sì (e solo a partire dal suo primo gol, si badi: prima, più movimenti a entrare ma anche sbuccioneria consueta per lui quest'anno) e Ljajic è arrivato sperabilmente a maturazione, come prova la replica a Bologna. Di più, l'Inter non aveva il factotum, contro il quale Montella pecca regolarmente di hybris (cfr. Diamanti). Circa la decisività del Pek: io l'ho messa al quarto posto fra le cause del rendimento inferiore alle attese, ma si può anche sconvolgere questa classifica, personale come tutte quelle del genere, il problema non è tanto lui, comunque con Pirlo il miglior interprete del ruolo in Italia, il problema è che mancando lui la tentazione del medianaccio ha finora vinto Montella, complessato da una stampa locale che non gli chiede di esser lui in piena coerenza, di esser super-lui, ma di essere Ranieri, giusto come fa Terim su cloaca, e in quei casi vengono fuori risultati alla Ranieri, per l'appunto. La stessa cosa per la difesa, stravolta a partire dal dopo-Pescara. Su un gol di testa degli avversari si è imbastito il processo al Fac, invece di accettare, come succede, un errore da un calciatore fino ad allora pressoché impeccabile: così, mettendolo dapprima in riserva, lo si è destabilizzato e si è cominciato a cambiare uomini e assetti a un reparto fino ad allora ottimo, dando volta come l'inferma del sesto canto purgatoriale e così accrescendo il disagio, con l'esito che abbiamo visto, e ciò peraltro dopo aver rifiutato un'offerta di 8 milioni per Roncaglia al mercato di gennaio. In questo Montella si è comportato come coi portieri, con un'impazienza fibrillante e una scarsa lungimiranza nel turbamento di equilibri pur da lui trovati, che dimostrano indubbiamente un residuo d'inesperienza ma anche un limite caratteriale, da limare e che non sarebbe incongruo definire etnico (lo dico ritenendo da sempre che i napoltenai, coi loro difetti e le loro incrostazioni di calcare della Storia, sono gli italiani più intelligenti).

    RispondiElimina
  38. Ovviamente, «napoletani» nel penultimo rigo del post sottostante.

    RispondiElimina
  39. Verissimo  Vita, e gravissimo vuoto di memoria il mio. Il Settebello Viola, come quello della storica Pro Recco nella pallanuoto.

    RispondiElimina
  40. Un'intelligenza, quella dei napoletani, indiscussa, Colonnello, però usata, soprattutto per motivi storico-ambientali, prevalentemente male, al servizio della furbizia e dell'illegalità.
    Sono d'accordo con te su Roncaglia, sui portieri la responsabilità invece è soprattutto societaria,  poi Montella ci ha messo del suo.
    Detto ciò resto convinto che dopo la proprietà, Montella sia il  più necessario, più  di Pizarro, eh eh eh.

    RispondiElimina
  41. Sicuramente, Chiari, ma i suoi errori non erano necessari e l'hanno reso un po' meno necessario di quanto sembrasse. Non ha saputo gestire il successo quando qualche nube, come avviene, si è addensata: si è messo le galosce, doppio strato di gore-tex e il cappello a parafulmine e bastava invece un ombrello portatile.

    RispondiElimina
  42. Ecco Massimo Ceccherini in panchina.

    RispondiElimina
  43. Su Vio, una volta per tutte: non ci sono veri e propri schemi difensivi in area propria, salvo le posizioni sul palo che però dipendono molto dalle abitudini e dalle compatibilità del portiere. Per il resto, la sola variabile è la marcatura a uomo oppure no, considerando che la zona in area ha dato nel tempo risultati mediamente inferiori ma non gravemente inferiori ed è essa che può maggiormente fruire di attenzione a tavolino in base alla casistica di traiettorie e di posizionamento degli avversari. Per quel che è delle abilità individuali, Rodri è un gran tempista ma ciò gli frutta soprattutto in area avversaria, nella sua il difetto di qualche centimetro e di maggior spessore fisico (= volume occupabile nella spigolosità) lo limita, mentre Fac sembra aver qualche problema, su cui si può e si deve lavorare, nel sincronismo fra salto e attenzione all'uomo. Tom è normale in quel fondamentale, Savic avrebbe stacco rilevante e rudezza come conviene ma soffre di qualche amnesia. Pasqual fa cacare.

    RispondiElimina
  44. Montella soffre di hybris, è vero. E di perfezionismo. A me piace vedere il bel gioco e le partite di attacco. E le squadre organizzate. Ma qualcosa bisogna che Montella conceda all'idea alta e nobile che si è fatto del calcio. Qualche palla spazzata via in area, qualche movimento elegante in meno dei difensori. E se necessario si punti al pareggio e si pratichi il possesso palla per addormentare il gioco. Rodriguez sarebbe capace di uscire dall'area palla al piede anche se a un mentro da lui  ci fosse Cristiano Ronaldo.

    RispondiElimina
  45. Tutte le disamine su Montella,la tecnica dei singoli,i sincronismi tra reparti,i reperti in attacco(eh eh eh),il Pek...tutto vero,dimenticando,proprio grazie a Montella(!!!),che siamo sempre quella squadra "senza centravanti da un anno e mezzo...".Qualsiasi disamina,aldilà del botulino Tonii-Larrondo-El Hamdaoui non tiene più conto che questa squadra per arrivare a dama deve creare molto più delle altre,deve correre tantissimo e deve pregare(e non scoraggiarsi!)che non arrivi un tiro dai 20/25 metri verso il nostro portiere.La Fiorentina,secondo me,scende in campo con alcune problematiche psicologiche che non rendono sempre sereni i protagonisti;come andare a giocare a calcetto con gli amici mettendo in porta la spugna del quartiere(e sai che le becca!) e facendo giocare i migliori in mezzo,poi davanti i due che vengono a giocare con gli stivali che si usano per andare per lumache...Dimentichiamo spesso che la Fiorentina è ancora in fase di "costruzione" e quel che vediamo è una sostruzione che accenna alla fortezza che verrà;dimentichiamo facilmente che Montella(lui!)ha "inventato" una macchina da gol che sopperisce(e non è poco)alla mancanza di un carneade.Il Pek era svincolato e la differenza,per portarlo a Firenze,l'ha fatta Pradè,che è il valore aggiunto della rosa e il programma,non certo fine a se stesso,della Società.Quel che manca,quest'anno,è una malizia che vedo raramente(Aquilani,a tratti),una cattiveria assente,una decisione latitante poiché figlia abbandonata della classe che pervade i nostri atleti,una vis agonistica che neanche Roncaglia impersona;ecco che queste caratteristiche assenti non permettono il cosiddetto colpo di grazia,non permettono di intimidire gli avversari,non permettono di fortificare le conquiste parziali,ed infatti da due mesi si parla e si scrive della Fiorentina del primo tempo/60 minuti e la Fiorentina che nei secondi tempi o ultime mezzore dilapida o rende vano il lavoro della Maquina,che segna "rosso" per l'olio(fondamentale per ingranaggi),la ventola s'inceppa(fiato corto)ed i regimi si abbassano,con lui le braghe e quindi orifizio senza difese per conseguente presa in quel posto.Sic et simpliciter.

    RispondiElimina
  46. Eccellente, Sopra, eccellente... Ma a gennaio il problema dei terminali, ormai ben conosciuto, doveva trovar soluzione di mercato, mentre gli arrivi a latere manco sono stati cagati, finora, da Montella. Che tutti siano nel giusto, allenatore e dirigenza, a questo punto, pare difficile.

    RispondiElimina
  47. La chisura del post di Blimp di 3 ore fa mi trova senziente, concorde, accondiscendente, approvante in toto e non perché Pasqual mi abbia pestato i calli ma visto che si parla di ingranaggi, di stelle e di necessari alla causa lui non appartiene a nessuna delle nomination, e da un bel pezzo ormai. 

    RispondiElimina
  48. Intanto il Milan arrotonda, ma si sapeva.

    RispondiElimina
  49. Innegabile che Allegri,non da oggi,abbia dato un'anima al Milan e un gioco che paga.Il livornese ha dimostrato anche capacità di tenuta col capo,pazienza con i giocatori e schiena dritta.Comunque con Marchetti avremmo 5 punti in più,minimo.

    RispondiElimina
  50. Su chi sono le cinque stelle avrei da discutere. Metterei Cuadrado e non Ljajic ad esempio, senza nemmeno pensarci.

    RispondiElimina
  51. Ciao Sopra, se Il Marchetti dell'ultimo gol fosse stato Viviano sai quante analisi sul ritardo di reazione su un tiro da fuori area con la visuale libera....

    RispondiElimina
  52. L'espulsione di Candreva, iniqua (Candreva non è ultimo uomo, c'era Dias a chiudere: e ci sono voluti sei arbitri per ponzare quest'errore; tutto ma la moviola in campo no, vi prego no, rallenterebbe il gioco, togliere il gusto della discussione, disumanizzerebbe il calcio ecc. ecc. ecc.), ha deciso la partita già al quarto d'ora. La prossima settimana compenso alla Lazio contro di noi, ma già domani l'arbitro romano porrà le premesse facendo squalificare almeno due dei sei nostri diffidati.

    RispondiElimina
  53. Espulsione molto dubbia, per non dire penosa. Il Milancomunque sembrava in palla. Però ennesimo aiuto, non c'è che dire. Penso che a questi solo una batosta in CL potrebbe incrinare qualche certezza, altrimenti ora corrono e creano occasioni, l'asticella gli si è alzata....

    RispondiElimina
  54. Jonatas era l'unico del Pescara che saltasse di testa e una volta è solo e l'altra ci va a contrastarlo Aquilani (che fa anche autogoal), Le Grottaglie ci va sempre a saltare di testa sulle palle inattive, ma non lo guarda nessuno sì da costringere Neto ad un'uscita suicida e fuori tempo che gli costerà il posto. Il Napoli ha due colpitori di testa in attacco, Cavani e Hamsyck, su Cavani ci va Roncaglia che di testa la piglia quando gli ci picchia e su Hamsyck, all'andata ci va Borja Valero. La marcatura di Roncaglia su Castro a Catania, ha un'altra volta del ridicolo, Li dico a memoria, altre ce ne sono, ma non mi sembra molto normale e se a questo si aggiunge l'idiosincrasia di un portiere ad uscire, e la rinuncia a far crescere la fiducia dell'altro ne deriva che tutte le volta che ci fanno un cross contro, da palla ferma o in movimento, mi viene la sciolta. Questo va aldilà delle caratteristiche e delle abilità dei singoli, si tratta di non sapere chi deve guardare chi, e che, almeno sugli elementi più pericolosi, la marcatura debba essere rigidamente a uomo, non vedo come lo si possa negare.

    RispondiElimina
  55. Orcio non mi sembra che Marchetti potesse farci molto sul terzo goal di Pazzini. Tiro in corsa dal limite, forte e angolato, Marchetti si muove bene con i piedi ma non ci arriva, nessuno ha detto che tutti i tiri dal limite sono parabili, solo quelli che passano in mezzo alla porta e quello di Cassano poi era da trenta metri e tutti abbiam detto che era comunque difficile da prendere.

    RispondiElimina
  56. nevra, infatti secondo me Marchetti non ha grandi colpe. Volevo solo notare l'atteggiamento che ci fa spaccare sempre il capello in 4 quando si tratta dei nostri portieri, mentre basterebbe un po' di sano distacco dalla morbosa ricerca a tutti i costi di un colpevole per tutto ciò che non va bene. Tutto qui. Ciao!!!!

    RispondiElimina
  57. 1) Non si capisce che c'entri Vio; 2) Neto non è costretto a nulla, Neto deve uscire e lo fa alla cazzo di cane e si prende giustamente di fava in solitario; 3) che la marcatura debba essere a uomo è un'idea cui se ne contrappone un'altra zonale, ma se c'è errore è errore in qualunque sistema; 4) puoi marcare a uomo chi vuoi ma se non hai qualità, e io ho descritto alcune carenze nel fondamentale da parte dei nostri, non si risolve nulla per questo; 5) che sia normale prendere gol a bischero devi averlo letto su Tex, non in un mio post.

    RispondiElimina
  58. La palla, molto violenta e calciata in libertà, rimbalza davanti a Marchetti: è un gol che qualunque portiere ha preso nella sua carriera, qualunque, e per mio conto direi la stessa cosa se si trattasse di Neto e di Viviano, che possono essere paragonati in valore a Marchetti sono da chi abbia qualche mojio di troppo in corpo.

    RispondiElimina
  59. Su Neto, se sostenuto e non mandato in campo col fucile alle spalle non sarei così sicuro. Per me potenzialmente vale ampiamente Marchetti anzi, credo abbia anche qualcosa in più in termini di presa e sono astemio.

    RispondiElimina
  60. Eh, Jordan, bisogna che Neto lo provi, perché attualmente siamo nel campo di «se mio nonno avesse le ruote», mentre Marchetti è una realtà e non di piponate che l'hanno cacciato in panca.

    RispondiElimina
  61. Lo proverà a chi gli darà fiducia, come l'aveva provato all'Atletico Paranaense. Marchetti sarà anche una realtà, ma ha trent'anni e all'età di Neto cominciava il suo primo campionato di B all'Albinoleffe, dopo aver girato in prestito tra Pro Vercelli, Biellese ed altre. Non c'entra proprio niente il nonno con le ruote, pretendere di lanciare un giovane portiere come è stato fatto con Neto a Firenze è da menti malate, ci sarebbe da fargli causa per danni.

    RispondiElimina
  62. Non ho capito: non andava lanciato ma gli andava accordata fiducia... L'unica realtà è che Viviano era sul piede di partenza, Neto era titolare ed è andato lui a cacciarsi nei guai: se poi è fatto di pastafrolla giochi al subbuteo e non in piazzetta coi grandicelli. Per ora Neto è il nonno con le ruote, un bel dì vedremo se riuscirà a staccarsi la targhetta. Ma potrai sempre dire, altrimenti, che la carriera gliela abbiamo rovinata concedendogli la chance (che ha buttato nel cesso) di sostituire Viviano.

    RispondiElimina
  63. Un portiere giovane tenuto senza giocare per due anni, non puoi pretendere che non sbagli mai. Sei tu che, se ci credi, lo devi mettere nelle condizioni di sbagliare meno possibile, dandogli fiducia. Marchetti alla sua età di cazzate ne ha fatte più di lui, insieme ad una serie di belle parate, che anche lui ha fatto nel poco che gli è stato concesso. Fiducia non vuol dire: vai in campo tu perchè quest'altro non ne piglia una, con mezzo stadio che è innamorato del tifoso e ti dà le colpe di ogni pallone che entra in rete, fiducia non vuol dire ritornare in panca dopo i primi due errori che fai. Fiducia voleva dire partire titolare con una campagna mediatica alle spalle come quella fatta per il concorrente sin dall'inizio, e poi si tiran le somme, come con Sarti, Superchi, Toldo. Certo che la fiducia la devi avere, se non ce l'hai lo vendi, se ce l'hai ma non sei disposto a crescerlo in casa lo mandi ad acquistarsi esperienza, ma non lo fai partire per il terzo anno consecutivo in panca, con la prospettiva di non scendere mai in campo se non in emergenza, questo si fa con un trentacinquenne, non con un ventiduenne. La carriera non gliel'abbiamo compromessa (rovinata spero di no) dandogli la chance di sostituire per sei partite Viviano, ma per come ce l'abbiamo portato a questa chance. E' come tenere uno per mesi legato e imbavagliato, poi scioglierlo e pretendere che vinca i cento metri subito.

    RispondiElimina
  64. Verso la resa dei conti con quel cagone di Umberto di Savoia:





    «Stretto nella morsa e senza possibilità di conquistare alla causa i 5
    Stelle, il Pd è in cerca di altre strade. E chissà se l'ipotesi di
    velocizzare le procedure di avvio della legislatura - di cui si è
    discusso a Palazzo Chigi e al Colle - sia una contromossa rispetto allo
    scenario che è stato preso in esame in questi giorni dallo stato
    maggiore democratico: dato che non è possibile formare al momento una
    maggioranza di governo, perché non tentare di precostituirla con una
    maggioranza sul nome del nuovo capo dello Stato? L'operazione avrebbe un senso, se non fosse che - per
    realizzarla - Napolitano dovrebbe dimettersi senza avviare le
    consultazioni, e lasciando come primo compito al nuovo Parlamento
    l'elezione dell'inquilino del Quirinale. Le argomentazioni che i
    dirigenti del Pd producono sottovoce a sostegno della tesi, vanno dai
    limitati poteri di Napolitano (che è al termine del mandato e non può
    sciogliere le Camere), fino al ricordo che "proprio lui aveva detto di
    voler lasciare al suo successore il compito di gestire la nuova
    legislatura". L'impressione che Napolitano sia vissuto come un intralcio
    dai suoi ex compagni di partito è il segno di quanto forti siano le
    tensioni tra il Pd e il capo dello Stato, e dà l'idea di quanto potrà
    essere drammatica la fase che si apre. Non a caso l'ex ministro Fitto ha
    denunciato in maniera preventiva «il rischio di un gravissimo sgarbo
    istituzionale verso il presidente della Repubblica che saremmo pronti a
    denunciare», quasi ad alludere a forme di pressione in atto verso il
    Colle. È chiaro che se le fiamme dello scontro politico sul governo
    dovessero propagarsi fino al Quirinale, gli esiti del conflitto
    potrebbero essere devastanti per un sistema già in pezzi».

    RispondiElimina
  65. E poi vediamola la serie di piponate. A Catania era titolare e Viviano in partenza, è vero. Cosa ha fatto cambiare tutto? Un'uscita fuori tempo per rimediare alla solita pecionata di marcatura dei difensori, per andare a prendere un pallone ben aldilà dell'area di porta. Avesse fatto come Viviano a Bologna, piantato sulla linea di porta come un portiere di calcio-balilla, su una palla a tre metri da lui, avrebbe preso goal lo stesso, ma avrebbe dato meno nell'occhio e forse sarebbe ancora titolare e Viviano a Roma o a Bologna. Della partita col Napoli, o di quella di Coppa a Udine che dimostrano che il portiere c'è, che certi moviementi, riflessi, agilità, decisione, ce li ha, non ci si ricorda, ci si ricorda solo delle pecionate di Udine e Catania.

    RispondiElimina
  66. Caro Jordan, sull'inizio dell'anno si è già detto (almeno, la parte illuminata del tifo) cosa c'era da dire, ma quando Neto ha avuto la maglia doveva solo tenersela e l'ha persa invece col rivale con un piede già a Bologna. C'è da decidere se per un'insufficienza tecnica più o meno rimediabile o se per limiti di personalità, ma così è e per favore non paragoniamo un portiere maturo e al suo apice come Marchetti con uno che è tornato in panca per tre o quattro piponate nello spazio di un mese!

    RispondiElimina
  67. Questo succede proprio perché non è un cagone, Colonnello.
    Come ha dimostrato a tutto il mondo prima salvando l'Italia dal disastro lasciato da Berlusconi, ed ora stoppando il delirante Bersani che voleva presentarsi in Parlamento a raccogliere voti con un Governo di minoranza.

    RispondiElimina
  68. Non ha rimediato a nulla, su quella candela lenta su calcio fermo da lontano doveva uscire d'obbligo, non è come se Legrottaglie fosse solo in contropiede, sembra quasi che veda dalla linea di porta che la palla la colpirà sicuramente Legrottaglie nel mucchio e allora va alla disperata: la ricostruzione, perdonami Jordan, è tutto fuor che serena e obiettiva, è forse la tua peggior descrizione di fatto tecnico di campo da quando ti leggo e non c'è un cane a questo mondo che la sottoscriverebbe. E poi la cagata con la Roma in Coppa fa tre. Troppo, in un mese. Il problema è che l'altro vale anche meno, se possibile ma, salvo a Roma, per sua buona sorte è meno pacchiano nelle cagate, fa cagate da intenditori.

    RispondiElimina
  69. Nè per l'uno, nè per l'altro, ma per disabitudine a giocare dovuta alla lunga inattività forzata e a discontinuità che in un giovane, anche quando gioca sempre, deve esser messa in preventivo. Il portiere maturo fosse stato trattato come Neto quando aveva 23 anni sarebbe stato indotto a smettere di giocare, perchè di cappelle ne faceva diverse, solo che valutavano più le potenzialità e la capacità di crescita ed è diventato un portiere maturo. Le piponate se poi le moltiplichi a tuo piacimento posson diventare anche venti, in realtà ne ha fatte una e mezzo in una decina di partite tra Coppa e Campionato. Dando fiducia a Neto rischiavi a fine campionato di avere un portiere, dando fiducia a Viviano di sicuro a fine campionato si avrà il poblema del portiere, e quanto a piponate meglio star zitti per carità di patria, ma tutte le domeniche c'è da dire qualcosa.

    RispondiElimina
  70. Le cagate sono a piacimento di chi l'ha escluso e di chi l'ha visto e giudicato, in campo nazionale e internazionale, ex-portieri compresi, e tu sei ben isolato col tuo 1,5. Tre in un mese sono state giudicate troppe, anche per un processo di maturazione a spese nostre: rischiavamo di avere un portiere a fine campionato oppure di non avere più un campionato. Io avrei cercato Carrizo a gennaio, stop.

    RispondiElimina
  71. Beh, ora vado a magner, e poi a chiavare il Chievo.

    RispondiElimina
  72. La ricostruzione è esatta, ed esce in ritardo proprio perchè lo fa quando si accorge che Le Grottaglie è solo, se no non sarebbe uscito e con dei difensori centrali decenti la palla, se è lenta, è lenta anche per loro e l'area di rigore è il loro regno (il pallone è un paio di metri fuori dall'area di porta). Quella con la Roma poi è piponata solo per te e pochi intimi. Se è piponata quella, quella di Viviano a Bologna su palla inattiva cos'è? altro che per intenditori! Le piponate vere sono quella di Udine e, a metà con i difensori, quella di Catania, perchè se uno esce deve prender palla. Fosse rimasto in porta l'obbligatorietà dell'uscita è molto più discutibile, Uscita auspicabile, possibile, ma non obbligatoria.

    RispondiElimina
  73. Chi l'ha giudicato son i curvaioli vivianisti che resuscitavano ad ogni errore e ne inventavano dove non c'erano, come, appunto, per quel cross rasoterra di Pjanic da sette metri sul quale l'intervento era impossibile per ogni essere umano che stesse dove doveva stare, cioè a protezione dell'angolo sul palo

    RispondiElimina
  74. Diciamo che gli intimi che hanno visto errore in Neto contro la Roma, Jordan, sono appena un po' (ma giusto un po', neh, compresi i tuoi ex-colleghi di porta... ahahahahahahahah!) più numerosi di quelli (tu da solo, praticamente) che s'inventano che contro il Catania Neto esce perché vede Legrottaglie solo (?!) e non perché lo deve, che non abbiamo difensori «decenti» e che un difensore copre ugualmente quando sa che il portiere deve intervenire e interviene di fatto (ma alla cazzo di cane) sopra le teste (e vai anche a sapere se l'ha chiamata: ma non facciamo processo alle intenzioni). E poi vedi vivianisti dappertutto, come se ci fossero solo i contraltari del tuo tifo netiano ad aver giudicato le cappelle di Neto e non, come ti ho scritto, la stampa di tutti i bordi e Sarti e Galli e Albertosi, per dire. La piponata di Viviano a Bologna è una piponata, appunto, da me segnalata tempestivamente come tale e non si vede come possa scagionare quella di Neto. Sei preso in una logica partitica e ritorsiva che t'impedisce di valutare con correttezza, Jordan: prova a valutare Neto come se Viviano non esistesse, dài! E adesso stadio.

    RispondiElimina
  75. Se Viviano non fosse esistito (alla Fiorentina è ovvio) oggi avremmo un grande portiere tra i pali della Fiorentina, che è Neto. Quindi non si può ragionare come se non esistesse. Di miei ex-colleghi di porta che hanno stigmatizzato come errore del portiere il goal della Roma in Coppa non me ne ricordo nemmeno uno, non sarà che fai un po' di confusione? A dire il vero me ne ricordo pochi in assoluto che abbiano appoggiato la tua versione, non dico nessuno, ma pochi. Tra l'altro Neto prese una media voto di 6,2, la seconda della squadra dopo B.Valero 6,65, se la maggioranza lo avesse ritenuto colpevole del goal partita penso che lo avrebbe giudicato in maniera diversa.  Quanto a Catania ora tiri fuori anche la novella che l'avrebbe chiamata, che però sarebbe fondamentale, perchè se un difensore non copre gli attaccanti nel mezzo all'area di rigore perchè pensa che esca il portiere senza riceverne alcun avviso, è da ricovero immediato in divisione pro. 

    RispondiElimina
  76. «Quanto a
    Catania ora tiri fuori anche la novella che l'avrebbe chiamata»: poiché avevo
    scritto «vai anche a sapere se l'ha chiamata: ma non facciamo processo alle
    intenzioni» rimangono solo due possibilità: 1) il motore comincia a batterti in
    testa; 2) occorre rivalutare l’ipotesi, che è stata pur fatta, che Neto ti sia per
    lo meno nipote per difenderlo con tale, ostentata e inutile (lo scritto è
    scritto e non è quattro pagine fa, è qua sotto) malafade (alla Beberri, direi),
    degna solo di riportarti al testo d’origine, nemmeno di essere opposta in
    dialettica. Se peraltro la forza di Neto dipendesse dalla presenza o meno di
    Viviano nell’organico della Fiorentina, Neto non varrebbe davvero una sega e
    sarebbe meglio disfarsene. Che infine il portiere intervenga o meno sulla tua
    testa cambia e come, da quando esiste il calcio, e «da ricovero» è chi pensi il
    contrario ovvero, detta con eufemismo e come la dicevo prima, il motore comincia a
    battergli in testa. 

    RispondiElimina
  77. A star con lo zoppo impari a zoppicare. La testa mi funziona, per ora, benissimo. Dire: "vai anche a sapere se l'ha chiamata: ma non facciamo processo alle

    intenzioni" vuol dire adombrare che possa averla anche chiamata, quando non ne hai la benchè minima evidenza (ad es dichiarazioni di qualcuno). Se io dico "vai a sapere se quello ha anche la moglie maiala" non dico mica che ce l'ha, ma insinuo il dubbio che ce la possa avere. E' un modo di fare ben che vada subdolo di portare avanti un discorso. Dove sia la malafede lo sai solo tu, io scrivo quello che penso e quello che vedo, tu puoi non essere d'accordo, ma non essendo Iddio nè Berlusconi ti potresti anche sbagliare. Cosa c'entri la forza di Neto che dipenderebbe dalla presenza di Viviano mi sfugge al comprendonio. Il fatto che ci sia un unto del signore che deve giocare per forza all'inizio e per sedici partite e poi per altrettante, di certo non facilita l'affermazione di un giovane portiere che poi sarà forte o meno di suo e lo vedrete qui o più probabilmente altrove. L'ultima frase è un po' ostrogota, ma se si riferisce al chiamar la palla in uscita, i difensori su una palla inattiva devono marcare gli avversari, almeno quelli più pericolosi a uomo, senza preoccuparsi di quello che farà il portiere, se poi quello chiama palla devono intervenire a protezione e basta senza andare sulla palla perchè lì ci deve andare il portiere, chi pensa il contrario a calcio ci ha giocato poco

    RispondiElimina
  78. No, non adombro nulla, non ne so nulla, è una possibilità frequente nella situazione di gioco, non adombro più di te che mi attribuisci certezza, che non ho mentre tu hai quella negativa (= è una novella, tiro fuori una novella), forse perché pranzi col nipote e della parola del nipote ti fidi ciecamente, non so: so che non mi sento «subdolo» a evocare la semplice possibilità né congetturo mal costume di donna alcuna (ullallà!), ma concepisco che intorno al nipote tu sia suscettibile. La malafede, se non si tratta d'altro, è nell'attribuirmi quel che non ho detto, ma a te interessa attualmente solo l'eristica sofistica dunque dove vai le son cipolle (ma lo fai apposta, lo so che ti preme soltanto la picca, per il nipote poi, non è che non capisci). Se ti sfugge al comprendonio che tu invochi giustificazioni per la poponate di Neto per via della presenza in organico di Viviano (= «Se Viviano non fosse esistito (alla Fiorentina è ovvio) oggi avremmo un grande portiere [sempre le ruote del nonno, tra l'altro] tra i pali della Fiorentina, che è Neto. Quindi non si può ragionare come se non esistesse») e adesso però ritratti anzi no, non ritratti più («Il fatto che ci sia un unto del signore che deve giocare per forza all'inizio e per sedici partite e poi per altrettante, di certo non facilita l'affermazione di un giovane portiere»), allora peccato per il comprendonio, lo dico accoratamente credimi. L'ultima frase sarà ostrogota per il visigoto che sei e non ho nulla da aggiungere a quanto ivi sostenuto, che tu non confuti parlando semplicemente d'altro. Mi consentirai di lasciarti l'ultima parola, adesso, perché su Neto non hai da dire altro che cose tecnicamente insignificanti e piccose, moventi da un partito preso che, ad esempio sul gol di Legrottaglie, ti isola grottescamente, e in giornata peraltro in cui c'è da commentare una nostra vittoria (che sembra attirare le tue attenzione ben meno che i fatti del nipote) e Neto era in panchina, non valutabile, e per me Neto è utile se utile alla causa della Fiorentina, se prova di esserlo.

    RispondiElimina
  79. Tecnicamente insignificanti e piccose per te, e chi definisce così il parere dell'altro si arroga a casa mia il diritto di essere nel giusto: Adombrare poi non vuol dire certo avere certezza, sei tu che mi fai dire quello che non dico. Ritratto? Non ritratto più? fai uno slalom che è difficile da seguire. Mi sembra di aver parlato più che chiaro a me piace la discesa libera. L'ultima frase, se ho risposto altro, vuol dire che non l'ho proprio capita e non l'ho confutata e come faccio a confutare ciò che non capisco? L'ultimo mio post al quale ti riferisci è precedente all'impresa vittoriosa col Chievo, e del resto rispondi quindi anche a interessa di più questo dell'impresa.

    RispondiElimina