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sabato 17 novembre 2012

Fiorentina in 3D

In un campionato tecnicamente inquinato dalla mediocrità, la Fiorentina combatte lo smog con il perlage fine e ricco del suo gioco che ricorda tanto quelle piccole e preziose collane di perle del Krug, che salgono numerose e persistenti come le nostre aspettative, un contrasto forte col grigio e buio cunicolo nel quale è finito il nostro calcio impoverito come l’uranio, diventato una roccaforte del ristagno economico e della crisi tecnica che non è dovuta certo alla malasorte. E in questa corte interna spoglia e piena di gente che raglia, ultimi Conte e Cassano, la Fiorentina spicca come fosse la squadra più ricca, controtendenza che alimenta la passione di Fiorenza, luce preziosa che produce gioco e interesse, che ha lo stesso interasse delle grandi squadre europee, che si differenzia per la bellezza del suo calcio, dove spicca ricca la sua natura rigogliosa, fitta di modernità e di buone idee. Un campionato che ha bisogno del parasole per guardarla, dentro al quale si staglia con la stessa ferocia di Roncaglia, in mezzo a tanta frattaglia, sontuosa e precisa, decisa mentre gli altri arrancano come sulla Cisa. E la Fiorentina non può certo avere paura dell’Atalanta,  anzi la deve schiantare proprio per affermare la sua posizione di squadra al vertice, è troppo superiore, e così la quinta vittoria consecutiva sarà più appetitosa, lanciata com’è dalla sua consapevolezza, classe, qualità, e allora possono presentarci la partita come vogliono, ma a meno di un tracollo generale non potrà esserci partita. Perché come Milano era stata occasione per affossare i rossoneri e finalmente gettarsi tra le braccia delle aspettative, questa è occasione altrettanto ghiotta per allungare mentre le altre si scannano tra di loro, da una parte la mattanza e dall’altra noi che ci riempiamo la panza, la squadra è ormai forte e consapevole, affidabile, determinata a imporre il proprio gioco, una superiorità che ci lascia tranquilli anche davanti alla solidità degli obici orobici. C’è profumo di grande squadra, di grande partita, di grande campionato, e l’Atalanta arriva giusta giusta, seguita da buona considerazione e rendimento, per dare come sempre più valore alla nostra vittoria, essenziale per lasciare una scia di forza e bellezza, e così il profumo agrumato della passione salirà alto lassù verso la cima della classifica, liscio come l’olio, concentrato come l’olio essenziale, insomma sono o non sono bergamaschi, e allora prima li sbucceremo e dopo averli spremuti bene bene profumeremo il motto delle tre “d” dei DVD,“dignità, dovere, divertimento” con olio essenziale di bergamotto.

66 commenti:

  1. Riprendo il confronto di ieri. A mio parere i valori i difesa sono molto superiori a quelli dell'era di Prandelli. Non è vero, Deyna, che Savic e Rodriguez siano stati accolti male perchè il loro curriculum era ottimo e le cifre sborsate per averli tali da giustificare ottimismo. Tomovic è stato una bella sorpresa. Su Roncaglia avevo dubbi non per averlo visto giocare, ma memore dei molti fallimenti precedenti sul mercato sudamericano. A centrocampo Montolivo, Kuzmanovic e Melo erano tre buoni giocatori e di Vargas conosciamo il valore. Come qualità tecnica complessiva, impegno e concentrazione in campo, gli attuali mi sembrano al momento superiori. Inoltre adesso abbiamo non tre ma cinque centrocampisti di valore: Pizarro, Aquilani, Valero, Mati, Migliaccio. Cuadrado si esprime meglio come centrocampista, mentre Vargas era l'esterno classico. Per forza offensiva non c'è partita, vince la squadra di Prandelli. Tuttavia se continua il trend attuale e i centrocampisti segnano questa carenza non appare più così grave come a inizio stagione, considerando appunto che le partite si vincono proprio alla forza del centrocampo e ad una difesa ermetica. Tornando al tema affrontato: Corvino avrebbe dovuto lavorare per portare a Firenze almeno due grandi difensori ed un grande centrocampista. Di attaccanti ne avevamo davvero troppi. Sono richieste che gli sono state fatte tante volte, dalla stampa e dai tifosi. Ma il Corvo non ci sentiva, se vedeva un buon affare ci si tuffava sopra, senza tenere conto delle esigenze della rosa. E dunque continuava a comprare attaccanti, che sono poi i giocatori che colpiscono di più la fantasia dei tifosi. 

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  2. VITALOGY,sino a 5 anni fa avevo una trentina di quaderni,mio archivio personale scritto a penna,su tutto quello che è Interregionale ed Eccellenza;adoro le serie inferiori e le loro storie,posso dire di essere partito da Roma per andare a vedere Tricase-Nardò(spareggio per C2)per ammirare Mr.Record Boccolini(9 interregionale vinti,2 spareggi persi),Villacidrese-Uso Calcio solo per vedere il re dei bomber Tarallo,Giugliano-Terracina con pistole tirate fuori per avere i 2 punti(all'epoca)dai napoletani,Ebolitana-Terracina con un battaglia sugli spalti da panico,Saronno-Fanfulla per vedere Della Giovanna e La Cagnanina,Latina-Frosinone 10 anni fa con i calciatori a picchiare i tifosi,Rondinella-Sangiovannese per Ghizzani o Bencistà,Rovigo-Martellago per Sambo(276 gol!),Astarita nell'hinterland napoletano con i suoi 400 gol tra Eccellenza e D,Arancio e Alfonsi con le gesta che partono tra i dilettanti di Castori ed il Lanciano,D'Antimi che a 41 giocava ancora a L'Aquila,Branchetti che se non aveva assegno da 700 mila lire non scendeva in campo la domenica,Kanyengele e la sua storia da libro cuore,Pau e 100 gol a Cecina,i miracoli di Tazzioli e Indiani,la mia squadra di paese in D che schiera un anno Policano-Ubaldo Righetti-Marini(ex Lazio-Genoa)-Sgherri-Borsa ma si schianta sul finale,Marco Di Chio che segnava gol solo da 40 metri,Facchini e l'eleganza fatta calcio,Sicuranza che imperversava in D alla grande,Carta(ex viola primavera)e le sue gesta a Fano(quasi 100 gol),Glerean e un 4-2-4 che era un presule dell'Olanda,Ristic dell'Acri e i suoi 160 gol da emigrato clandestino....tra i 16 e i 35 anni ho dilapidato fortune(con il mio fido Enzo compagno di 1000 match)tra Fiorentina-calcio di serie D,Eccellenza,un po' di C2,sino a quando mio padre mi ha diseredato,allora,dopo quasi 10 anni,sto pensando di trovarmi un lavoro ma il calcio in famiglia non è pane quotidiano,no,è aria;a proposito,oggi andrò per un anticipo di Eccellenza a vedere il nostro ex Zironelli che si è accasato come mister in provincia di Padova.Scusa la lungaggine che poco c'entra col blog!(faranno un monumento a mia moglie ma lei guarda solo la viola!)

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  3. Formidabile, Sopra. Un consiglio per farti recuperare le fortune dilapidate, scrivici un libro: "Il calcio e i calciatori nel territorio italiano: storia e storie." Ovviamente dovrai  considerare la mia commissione, visto che ti ho dato l'idea.

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  4. Lud, diamo un occhio anche al modulo, però: così a memoria, Prandelli giocava con due centrocampisti centrali [Melo e Montolivo, riserve Donadel, Kuzmanovic e Almiron, più all'occorrenza Jorgensen] e due esterni [Santana e Vargas - da quando fu spostato avanti dopo il fallimento da terzino - con riserve Semioli, ex nazionale da lui fortissimamente voluto e fatto pagare 7/8 milioni, e Gobbi]; Montella di centrocampisti ne mette in campo tre [Pizarro, Borja Valero ed Aquilani, con Olivera, Mati Fernandez, Migliaccio, Romulo, Della Rocca riserve] e due esterni [Cuadrado e Pasqual, con Cassani e Llama riserve]. Non mi sembra quindi che il centrocampo costruito da Corvino sul modulo di Prandelli fosse carente di uomini. Considerato il nullo turn over prandelliano, che te ne facevi del grande centrocampista? Mettevi in panca per tutto il campionato Montolivo o Melo? Semmai è in difesa che potevano essere fatti due grossi acquisti. Ma non è che la critica quest'estate fosse entusiasta dei nostri, tutt'altro...Rodriguez poi non è stato pagato una cifra tale da giustificare ottimismo [1.5 milioni], comunque non mi sembra un buon criterio, basti pensare a Roncaglia preso praticamente a zero, e a Felipe e Semioli, richiesti con grande insistenza da Prandelli, costati rispettivamente 7/8  e 9 milioni! Poi non sopravvalutiamo oltre misura quello che abbiamo, Migliaccio è un onesto gregario e niente più...Sull'attacco valgono le considerazioni che ho espresso ieri.

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  5. Tanto per continuare a pane e Prandelli, articolo di Padovan: 

    Prandelli e il nepotismo: metodo tutto italianoDa molto tempo non sono più un estimatore del ct Cesare Prandelli. Credo che il sentimento sia del tutto ricambiato e che nei miei confronti egli nutra anche un profondo rancore. Me ne sono accorto - laddove fosse sussistito qualche dubbio - alcuni mesi fa, esattamente il giorno successivo la finale del campionato europeo, malamente persa con la Spagna (uno 0-4 che non ha precedenti). In conferenza stampa un collega gli chiese quali fossero i sassolini che avrebbe voluto togliersi dalle scarpe. Prandelli rispose testualmente: "Il giorno in cui la Nazionale si è radunata hanno scritto che ho convocato mio figlio come preparatore atletico ". A scriverlo, unico dell'intero panorama nazionale, ero stato io. Era vero, si trattava solo di non ometterlo. Non solo non lo feci, ma accusai Prandelli di nepotismo. Parlai chiaramente di Parentopoli e lui replicò stizzito: "Mio figlio è un professionista, è venuto via con la Nazionale rinunciando alle ferie. Il giorno dopo la fine dell'Europeo ricomincerà a lavorare con il Parma che va in ritiro". Delle due l'una: o Prandelli non capiva (ed è grave) o ha finto di non capire (ed è gravissimo). Intanto suo figlio, che di nome fa Niccolò, lavora al Parma, perché di cognome fa Prandelli. Che sia bravo è secondario. E comunque, andrebbe dimostrato, visto che non è stato assunto né per titoli, né per esami, ma per conoscenza, il metodo italicamente più diffuso (anche nel calcio) e meno meritocratico. Se, però, il Parma può fare ciò che vuole (è una società privata), la Nazionale e la Federazione no. Soprattutto un dipendente come il c.t. non può permettersi ciò che gli pare. A maggior ragione se si riempie la bocca di regole etiche (racchiuse in un segretissimo codice), quelle che Mario Sconcerti, sul Corriere della Sera di giovedì, 15 novembre, dopo l'ennesima amichevole persa con la Francia, ha definito "complicazioni etiche non chiare, non scritte e di sua esclusiva competenza, come se l'etica fosse soggettiva e non una religione laica". Naturalmente questa non è che la più macroscopica contraddizione di un ct velleitario e preoccupato solo di apparire saggio e politicamente corretto. Ma ce ne sono molte altre. Non ultima quella tecnica. Scrive sempre Sconcerti, ancora sul Corriere, a oltre quattro mesi da un Europeo salutato come il Rinascimento: "La nazionale va in letargo con un secondo posto agli Europei dove ha giocato una grande partita e altre meno buone. Non ci sono né santi, né criminali, ma essere felici è chiedere troppo". Qualcuno, lontano dall'enfasi, sta ridimensionando un'impresa molto presunta?

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  6. Che cosa voglia dire la frase: "essere felici è chiedere troppo" Sconcerti dovrebbe proprio spiegarmelo. Forse l'aveva scritta in una lettera alla moglie o all'amante e poi è finita nell'articolo. Il rilievo di Padoan può essere giusto, ma mi ricorda da vicino l'accusa che Gat mosse a Prandelli di essersi risposato. Tutto ciò non rientra nelle mie valutazioni in quanto io guardo alle prestazioni sportive.  Per il resto mi pare che tu arrampichi sugli specchi, Deyna. Un centrocampista di grande personalità sarebbe stato utilissimo  a quella squadra. Tifosi e stampa chiedevano a gran voce che la Fiorentina si rafforzasse sia in quel reparto che in difesa. La verità è che quella Fiorentina di Prandelli faceva leva sul collettivo, ma pochi erano i giocatori di classe. Ce ne siamo accorti dopo, quando andando a cercar fortuna altrove nessuno di loro ha avuto successo: i difensori tutti, tra i centrocampisti Santana, Donadel, lo stesso Melo. Si salva solo Kuzmanovic, buon elemento ma vogliamo paragonarlo a Valero o Pizarro? Poi c'è il caso Montolivo, per me buon giocatore anche se probabilmente non leader, soprattutto quando era in viola. 

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  7. «Regole etiche (racchiuse in un segretissimo codice)»... ahahahahahahahahahahah! Segretissime, sì, come le rivelazioni alla specchiera del 14 novembre c.m. da parte di Yo el supremo, segretissime come quelle che hanno portato alla cacciata di Claudiozza (molto tozza... ahahahahahahah!) dal blog del Berciador... ahahahahahahahahahahah!

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  8. A dire la verità io ad esempio ho esultato all'acquisto del duo Valero-Rodriguez. Che fossero ottimi si sapeva. Simic è una grandissima promessa, e quindi è stato il benvenuto anche se il suo arrivo è stato accompagnato dalla cessione di Nastasic. Tomovic non lo conoscevo, mentre Roncaglia non mi convinceva vista la lista immensa di acquisti falliti sul mercato sudamericano, che non sto a rifare, anche a colpi di 3 o 4 milioni di euro a volta.

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  9. Bah, Lud, al solito non leggi, ieri ti abbiamo opposto giudizi dettagliati (io senz'altro), tu procedi all'ingrosso nebbiosamente ma, certo, prandellianamente. Buon fine settimana! E domani, prepararsi col pallottoliere!

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  10. LUD,non hai dormito sui concetti pregressi di ieri?Quale verità vorresti far emergere?Sino ad ora galleggia ciò che normalmente emerge:merda(scusa il francesismo)di dichiarazioni.Comunque Simic giocava a Milano,a Firenze c'è Savic.Il tuo penultimo post sintetizza ciò che ti confutai ieri,quindi stai facendo ciò che non si faceva conle Sperlari:ti stai incartando.Leggi ma non vuoi cogliere,allora rileggi te stesso.

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  11. Blimp concludi così: "Comparando con la rosa attuale appare una superiorità in porta, una minor qualità in difesa, dove però Da Costa non fu mai valorizzato e Pasqual poco mentre Kroldrup posposto per lo più all'osceno Dainelli o all'inferiore Gamberini, un centrocampo complessivamente di vaglia ma inferiore tecnicamente all'attuale seppur più ricco di possibilità di assetti, un attacco superiore sia per qualità sia per varietà". Non è un giudizio diverso dal mio, mi pare. Per quanto riguarda la ricchezza di assetti, Donadel e Gobbi restavano tali qualunque fosse l'assetto. A me pare che quello attuale sia un ottimo centrocampo, ben assortito e molto superiore a quello di Prandelli anche considerando le riserve: Llama, Migliaccio e il bolognese ancora mai visto, oltre a quattro titolari di valori assoluti e a Cuadrado che è un centrocampista aggiunto. Questo centrocampo si presta evidentemente a diversi assetti tattici, anche se per adesso Montella ha deciso di puntare sul 3-5-2. Lo si potrebbe immaginare anche come 4--4-2 o 4-3-3. Ma squadra che  vince non si cambia!

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  12. Ludwig,  cosa c'entra la vergognosa Parentopoli che vede uno lavorare per la nazionale SOLO perchè suo padre la allena, con il fatto che Prandelli, con pieno diritto e con tutti i suoi rispettabilissimi motivi, s'è risposato? Come puoi mettere sullo stesso piano le circostanziate e motivate critiche di Padoan con la maldestra intromissione in fatti privati e delicatissimi di cui s'è reso colpevole il GAT? Io spero tu ti renda conto del tuo errore madornale.

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  13. Hai centrato una bella questione,CHIARI:le cose personali,ad esempio il rapporto di conoscenza di una delle montolivine con il papà di Riccardo Montolivo;questo dettaglio falsa una discussione,questo dettaglio rende distorto qualsiasi discorso,questo dettaglio fa ragionare col cuore(in questo caso si)e non su dati oggettivamente calcistico/sportivi.Se vanno date attenuanti familiari a Monto,andavano date anche a Pranda?Sino a che giusto impicciarsi degli altri,se gli altri non fanno outing?La questione familiare di Prandelli non interessava in questi ambiti,e non andava messa in ballo,troppo dolorosa,troppo personale,troppo intima.Prandelli col figlio al guinzaglio è atteggiamento molto noto agli italiani clientelari,credo il figlio abbia scavalcato un bel po' di concorrenti,sarebbe stato più "normale" piazzarlo in un club,(e di questo il GAT neanche stigmatizza il comportamento,strano....ad esempio).LUD fai disquisizioni stratosferiche,degne di essere lette,neanche con troppe ipotassi rispetto a Blimp o me,molto analitiche ma ogni tanto mi sfugge dov'e vuoi arrivare?Vorresti il post perfetto non cerchiobottista come il "miraggio" di un delitto perfetto e irrisolto?So che coglierai perfettamente quel che ho scritto,non sei faccia di bronzo,ma qui non diamo ne maschere ne medaglie ma solo pareri,discordanti o meno,senza velleità di tenutari di verità.(per queste ultime citofonare Gat,detto anche "caricatura di se stesso").

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  14. Quart'ultimo rigo è da leggere "dove vuoi arrivare" in luogo di "dov'è".

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  15. In entrambi i casi, Chiari, si tratta di questioni extrasportive. Nel bene o nel male io commento solo l'aspetto sportivo. Prova a trovare un mio commento in cui abbia scritto: Prandelli è buono, Prandelli è generoso, Prandelli aiuta i bambini del Meyer. Non lo troverai perchè io ho sempre e soltanto commentato i risultati sportivi e gli assetti tattici. 

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  16. Sopra non c'è cerchiobottismo in me, la tesi che ho provato a dimostrare e da cui è scaturita la discussione è che l'attuale Fiorentina è stata costruita da Pradè meglio di quanto la Fiorentina di Prandelli fosse stata costruita da Corvino. La rosa attuale è ampia, completa, ricca di campioni. Quella di Prandelli era composta da alcuni campioni e molti giocatori modesti, non era completa nei ruoli del centrocampo e della difesa. E soprattutto sbilanciata nei valori: l'attacco era stratosferico, il centrocampo buono, la difesa modesta. Nella incapacità di costruire la squadra vedo il maggior limite del Corvino ds. Buoni giocatori ne portava, ma gli mancava la visione di insieme e la capacità di individuare un disegno complessivo. Da buon toscano quale sono ad onta del nome, inoltre, sono un po' diffidente nei confronti dell'ipotassi. anche se mi piace farmi trasportare dal ritmo delle subordinate proustiane. 

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  17. Ludwig, aver messo, da parte di Prandelli,  il proprio figlio a lavorare per la nazionale,approfittando del fatto che la allena, è un clamoroso e scandaloso  FATTO SPORTIVO, vergognoso e vomitevole. Solo il tuo fazioso e fanatico amore per Prandelli non te lo fa vedere anzi, addirittura ti porta, ipocritamente, a derubricarlo come questione personale extra-sportiva. Ma ti rendi conto di cosa stai sostenendo? Io lo trovo penoso.

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  18. Chiari tu vuoi un giudizio sull'uomo io ho sempre parlato solo e soltanto di partite giocate, di forza della squadra, di questioni tecniche. Comunque ho scritto, vedi post sotto, che il rilievo di Padoan "può essere giusto", nel senso che Prandelli per fugare ogni dubbio avrebbe dovuto tenere separata la sua carriera da quella del figlio. 

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  19. Comunque Prandelli non è il primo a scegliere uno staff di sua fiducia che lo segue attraverso varie esperienze. Il posto di preparatore atletico o fisioterapista non è mai stato oggetto di una selezione pubblica perchè all'allenatore è lasciata la libertà di scegliere la propria squadra. Non a caso fu questa una delle ragioni della rottura della trattativa estiva tra la Roma e Montella. Montella voleva il suo team, Baldini lo  riteneva inutile e costoso. A Firenze Montella è arrivato poi con tutta la sua squadra e pare voglia assumere un altro elemento di suo gradimento, mi pare per il calcio a 5. Clamoroso il caso di Pincolini, preparatore del Parma poi del Milan di Sacchi, poi nello staff di Sacchi durante i mondiali 1994 in Usa.

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  20. Per curiosità e poi chiudo. Chi è l'Enrico Padoan che scrive su Tuttomercatoweb, il sito diretto da Giancarlo Padoan? Non è per caso...il figlio?

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  21. Ludwig, sulla base del tuo rozzo e scorretto ( Pincolini è il figlio o l'amante o il marito di Sacchi?) ragionamento, avrebbe ragione Di Pietro su sua moglie. Ma non è così, sto parlando  di rettitudine, di comportamenti imparziali, di etica, in questo caso applicati allo sport, e di una clamorosa mancanza tutto ciò da parte di Prandelli, in questo caso, e non si tratta  del primo,  è recidivo. Spero che tu lo abbia capito. Non ti sembra un po' strano e curioso che il figlio di Prandelli stia facendo carriera grazie alla Fiorentina prima,al Parma poi ( dove  Prandelli non c'è quindi dove non funziona neppure l'ipocrisia del "seguirlo"), ed alla nazionale? Lo scivolone, intrusivo e cafonesco,  del GAT sul suo secondo matrimonio non c'entra un piffero, credimi, è solo una delle tante provocazioni del GAT per far parlare di sè, e come vedi ci riesce.

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  22. No, uno è Giancarlo PadoVan, l'altro Enrico Padoan. Il problema del nepotismo si pone in quanto Prandelli si propone come paladino dell'etica, vuoi per il suo celeberrimo Codice da Perdi [ah ah], vuoi per i continui sproloqui da moralizzatore nelle interviste. A quel punto è normale che un giornalista gli faccia notare l'incongruenza. Che nulla ha a che vedere con le sue scelte private in amore e dintorni, per quelle se la vedrà casomai con il suo parroco. Stona parecchio però che lo Junior sia stato messo a preparare, appena uscito dal corso, Fiorentina, Parma e nazionale, ovvero due squadre allenate dal padre, ed una in cui ha allenato e con cui mantiene ottimi rapporti. Quanto al calcio in senso stretto, Rodriguez è stato molto sottovalutato dalla stampa, prima di vederlo giocare. E' passato come un riempitivo nell'operazione Valero, un po' come le caramelle che un tempo si aggiungevano al reto per far pari. Il centrocampo che schierava Prandelli era a due, ripeto: vista l'idiosincrasia del Santo per il turn over, essendo titolari Melo e Montolivo, dove avrebbe mai giocato questo nuovo, forte centrocampista? O è pensabile che Prandelli potesse mettere il pupillo Montolivo o Melo in panchina? Per finire, il solito argomento dei giocatori che, lontani dalle mani taumaturgiche del Santo, tornano terriccio, dall'oro in cui li aveva trasformati. Vero niente: Corvino dava via giocatori quando erano spremuti, e tutti quelli che citi, di quel periodo, sono andati via da ultratrentenni [Mutu, Comotto, Santana, Dainelli, ecc] o si sono subito rotti con la nuova squadra [Donadel], per forza son calati! I giovani che lui ha ostracizzato, invece, sono esplosi altrove, vedi Osvaldo e Kuz, tralasciando pure Pazzini.

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  23. Ludwig, e questa ultima tua "scoperta" sarebbe un'attenuante del vergognoso e vomitevole nepotismo e favoritismo  di Prandelli? Stai veramente facendo cascare le braccia, per non dire di peggio. E se anche Padoan avesse fatto del nepotismo cosa importa nella nostra discussione? Chi è Padoan mi interessa il giusto, mi interessa la veridicità o meno di quello che ha scritto. Così come mi interessa, in questa sede, il tuo vomitevole tentativo di divagare, di screditare, in perfetto stile mafioso,  una persona solo per nascondere la verità di quello che dice, buttandola in caciara come fanno sempre i peggiori delinquenti.

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  24. Codice da Perdi è strepitosa, Deyna. Con questa oggi passi in testa, ti sei mangiato Pollock e Sopra.

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  25. Il tecnico della nazionale non viene scelto per concorso al termine di una selezione tra chi ha presentato domanda. E' il presidente della FIGC a scegliere un nome. L'allenatore a sua volta sceglie lo staff tra uomini di sua fiducia. Ciò avviene ormai ovunque, in club grandi e piccoli, e in tutte le nazionali. Mancini ha il suo staff, Guardiola ha il suo e nessuno può mettere bocca nella scelta di questo gruppo di collaboratori. Non c'è dunque un fisioterapista danneggiato dalla scelta di Prandelli, perchè è Prandelli a formare la squadra, e Prandelli a risponderne. E' chiaro che tra allenatore e collaboratori c'è un rapporto esclusivamente fiduciario. Se Fellini doveva girare un film per la Rai il posto di operatore alla macchina o direttore della fotografia non era certo messo a concorso. Nel contratto stipulato con Prandelli era evidentemente previsto in modo esplicito che potesse scegliere i collaboratori come meglio credeva. Questa è la prassi, evitiamo polemiche ed ipocrisie, please.

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  26.  Il tecnico ha annunciato che vivrà stabilmente a Mosca con la moglie e che avrà cinque collaboratori italiani già scelti ed altrettanti russi in fase di definizione. Quelli italiani sono l'ex ds di Lazio e Parma Oreste Cinquini, che sarà suo collaboratore fisso in Russia, Massimo Neri, che sarà il preparatore atletico, Franco Tancredi, come allenatore dei portieri, Cristian Panucci e Italo Galbiati in qualità di collaboratori di campo. (Corriere dello sport, 26 luglio 2012).

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  27. Sopra, spettacolare il tuo racconto sul calcio minore, è una dimensione inesplorata ma in effetti contiene storie di vita e drammi sportivi talvolta più interessanti di quelli della gente che vediamo in TV, anche se credo che dopo il 2000 il livello di quel calcio abbia perso tantissimo, sono cambiate troppe cose, in primis il calo di spettatori pure lì (resistono solo nei paesini del Sud, specie quelli più isolati, dove fanno il pienone anche i dilettanti), il fatto che prima permettessero alle società di non pagare l'Irpef mentre ora non è più così, il fatto che prima le leggi meno restrittive permettessero ai presidenti di pagare più premi-partita o gettoni-presenza a nero, la perdita di sponsor dovuta alla recessione economica, e le nuove TV che ti fanno tendere a restare in poltrona a guardarti in diretta un Chelsea-Liverpool piuttosto che guardare la squadra del tuo paese. Comunque quel giocatore di cui ti ho chiesto io è uno che oltre alla serie D ha anche un bel po' di serie C nel curriculum (tra cui Novara e Prato, dove al termine di una partita stese il suo capitano con un pugno al volto, lui era giovanissimo e appena promosso in prima squadra), ne ha combinate di tutti i colori in campo ma soprattutto fuori, dove è stato coinvolto in inchieste "pesantucce" (mettiamola così), è un mio coetaneo di famiglia campana emigrata nella vicina città laniera, e fino agli Allievi era una grande promessa proprio della Fiorentina, che però lo cacciò via... l'anno dopo lo marcai io, e ovviamente non la vidi mai, aveva tutto (classe, fisico, velocità, ecc.), era di un altro pianeta ma si trovava lì a causa della sua testa... 

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  28. Il brano sopra citato si riferisce naturalmente  alla nomina di Capello a ct della Russia. Capello ha scelto chi voleva e se avesse avuto un figlio preparatore non credo che i russi avrebbero trovato niente da ridire, visto che il contratto gli dava la possibilità di scegliere 5 persone di suo gradimento, italiani fra l'altro.

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  29. Ludwig stai scrivendo cose clamorosamente false. Tutto quello che ha fatto, ad alto livello, il figlio di Prandelli non lo ha fatto per le sue capacità professionali ma SOLO  perchè è il figlio di Prandelli, ed  in combutta col padre,  e così facendo ha tolto il posto a chi lo meritava per meriti SOLO PROPRI. Se non capisci questo e la gravità di questi comportamenti mi deludi veramente. Si tratta dell'abc dell'etica, sportiva e civile. Se invece capisci, l'ipocrisia è la tua, ed evidentissima, Ludwig così come  la tua illazione calunniosa, nei confronti di Padoan,  buttata lì, in perfetto stile mafioso.Tutto mi appare molto spregevole.

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  30. La valutazione delle capacità professionali del figlio di Prandelli non c'entra nulla, Chiari. Capello poteva scegliere per contratto cinque collaboratori:  cinque uomini alle dirette dipendenze del mister che ne risponde in prima persona. La scelta di Capello è caduta su Cinquini, Tancredi, Panucci, uomini che certo non godono di una fama consolidata in Russia. In futuro Capello sarà valutato in funzione dei risultati ottenuti. Se sbaglia lo cacciano. Se sbaglia per colpa di Cinquini o Tancredi che commettono qualche errore, è sempre Capello a risponderne.  

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  31. Infatti è tutta gente arrivata lì solo per meriti propri e non perchè sono figli di Capello. Ma cosa te lo dico a fare?

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  32. Per meriti ma non per concorso, bensì per scelta insindacabile del tecnico sancita da un contratto. In conclusione Padoan rilegga attentamente il contratto di Prandelli: se sul contratto sta scritto come credo che Prandelli ha libertà di scelta nella individuazione dello staff Padoan non ha altra possibilità che stare zitto e scusarsi. In effetti questa denuncia ha un carattere solo giornalistico, ma non ha alcuna possibilità di essere formulata in un tribunale, dove invece avrebbe piena cittadinanza il caso di un chirurgo che favorisce il figlio in una selezione pubblica.

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  33. Ludwig stai delirando forse? La valutazione delle capacità professionali del figlio di Prandelli, a prescindere dall'essere figlio di Prandelli,  è invece uno dei  punti cruciali della nostra discussione. Rispondi a questa domanda, per cortesia: secondo te, se il figlio di Prandelli non fosse il figlio di Prandelli,  avrebbe fatto, grazie alle sole sue capacità professionali, quella carriera, ed a quel livello, nel mondo del calcio? Se la risposta è no, come lo è inconfutabilmente, Prandelli, soprattutto portandolo in nazionale, ha fatto una cosa di una gravità inaudita.

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  34. Basta accusare Prandelli di nepotismo, si è portato con sè il figlio, non il nepote!

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  35. Qui si confondono un bel po' i piani. Nel calcio, ovviamente, non c'è nessuna assunzione per concorso, ogni presidente sceglie il suo allenatore, ogni allenatore il suo preparatore e i suoi collaboratori, lo stesso avviene per i giocatori, ecc. Ma la chiamata del familiare stretto è, in ogni campo, una pratica da evitare, perché a chiaro rischio di critiche pesanti e giuste, in quanto la persona che chiama il figlio non ha a cuore in quel caso solo l'interesse della squadra, ma anche quello del figlio e della famiglia. Il sospetto che, per quanto possa essere bravissimo, lo faccia passare davanti ad altri più meritevoli, è troppo forte. Tra l'altro Prandelli ha chiamato lo Junior a preparare la Fiorentina quando non aveva ancora nessuna esperienza lavorativa nel campo, e questo ha danneggiato la Fiorentina stessa, perché avremmo potuto avere un professionista migliore. E direi anche che si è visto, ricordo ancora i famosi richiami invernali a Marbella, quando la squadra tornava a pezzi, e ci voleva un mese per riprendere per bene. Ora per carità a me va benissimo, se ripete anche ai Mondiali la preparazione fatta agli Europei con l'italia arrivata - almeno così dicono - "fuori giri" in finale, sono a posto. Comunque far passare avanti il figlio ad altri più titolati è una pessima pratica italiana, forse LA pratica per antonomasia, e uno che parla più di etica che di calcio non se la può proprio permettere. Non so, sarò io deformato, ma la vedo come il Chiari. 

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  36. Chiari mi hanno affidato una impresa di cui sono il capo e unico responsabile. Hanno talmente tanta fiducia in me che mi hanno lasciato la possibilità di scegliere chi voglio come collaboratore. Lascio a te immaginare di quale impresa si tratti. Secondo te io sono così stupido da collocare nel ruolo chiave un incapace? Ma non è neanche questo il punto. Il punto risiede nella formula contrattuale che è stata scelta dalla FGCI per collaborare con Prandelli. Se sul contratto è prevista la scelta libera dei collaboratori non ci sono appigli legali per un contenzioso. E la cosa finisce lì. Del resto Montella si è presentato a Firenze con cinque uomini che sicuramente sono degli emeriti sconosciuti. Li ha voluti, li ha pretesi, la Fiorentina li paga. Cavoli suoi. Punto. Se Montella fa male va a casa e con lui lo staff. 

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  37. Non continuare ignobilmente a divagare, per di più inventandoti le cose , Ludwig, nessuno  sta parlando di comportamenti illeciti dal punto di vista giuridico, tutti, Padoan incluso, stanno parlando di gravissima violazione dell'etica sportiva, e civile,  che vieta i favoritismi, le raccomandazioni, il nepotismo,la parzialità nelle valutazioni che devono essere imparziali, le discriminazioni sia a favore che contro,etc., etc..Studiati l'argomento, Ludwig, ne hai bisogno.

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  38. Comunque,CHIARI,ho dato dei contributi a Vito Romaniello ed i suoi Almanacchi,poi edizioni locali.Così...purtroppo la percentuale,presunta,per te non è retroattiva.

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  39. Scrive Padoan: "intanto suo figlio, che di nome fa Niccolò, lavora al Parma, perché di cognome fa Prandelli. Che sia bravo è secondario. E comunque, andrebbe dimostrato, visto che non è stato assunto né per titoli, né per esami, ma per conoscenza, il metodo italicamente più diffuso (anche nel calcio) e meno meritocratico. Se, però, il Parma può fare ciò che vuole (è una società privata), la Nazionale e la Federazione no. Soprattutto un dipendente come il c.t. non può permettersi ciò che gli pare". Qui il giornalista o in malafede o perchè ignorante confonde piani diversi per ragioni polemiche. Parla di assunzione per esami e titoli, quando si sa benissimo, Deyna, e tu lo confermi che non si entra in nazionale come preparatori in seguito ad un concorso per esami e titoli. Dice che Prandelli è un dipendente: ed è vero, ma un dipedente di altissimo livello cui la FGCI ha concesso di formare un proprio staff in funzione di un obiettivo molto importante come la guida di una nazionale tra le più forti del mondo. Padoan parla di "parentopoli", ma il termine designa appunto la prassi di favorire il proprio figlio o parente in una selezione pubblica di posti a concorso. Insomma in questo articolo c'è una confusione immensa  e una grandissima ignoranza o malafede. 

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  40. Vedo che, come è tuo costume,  Ludwig, ignori le domande e più in generale quello che ti si dice. Io invece ti leggo attentamente e cerco di risponderti, a tutto e  puntualmente: anche nel caso di Montella, tutta la gente che ha portato con sè è lì  esclusivamente per meriti propri, infatti non si tratta di suoi figli o amanti o mariti.

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  41. A parte le battute, non mi è mai stato simpatico Padovan, tra i suoi colleghi lo trovo uno di quelli di più spiccata arroganza e saccenza. Però l'articolo in questione lo condivido, e non certo perchè l'ha scritto lui: ne avevamo parlato anche noi, in tempi recenti, qui sul blog!
    Ludwig, è ovvio che i collaboratori vengano scelti sulla base delle conoscenze personali, ma è una fiducia generalmente nata nell'ambito della propria professione: tu hai lavorato di qua e di là, hai conosciuto determinate persone che ritieni competenti e sai che conodividono la tua concezione del lavoro, perciò il tuo staff lo formi con loro piuttosto che con sconosciuti che non sono mai stati nel tuo ambiente di lavoro.
    Il caso di Prandelli è completamente diverso: lui prese suo figlio appena uscito dalle aule di Scienze Motorie, se lo portò in Serie A senza che avesse fatto un minimo di gavetta, e mi pare una cosa grave. Aver studiato è necessario ma nient'affatto sufficiente, lo studio è una cosa, il lavoro un'altra, un ingegnere laureato con 95 può dimostrarsi molto più capace di un ingegnere lauerato con 110, ma è un aspetto che emerge sul campo di lavoro, non sui banchi di scuola.  

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  42. Ma è chiaro che PadoVan parla di etica, lo dice lui stesso che una società privata come il Parma è su un piano diverso, e non c'è da cercare leggi, codici o codicilli. La nazionale dovrebbe però rappresentare una nazione, almeno così dicono e rimarcano in tutte le forme e maniere, fino alla sfiancante retorica che spopola ogni quattro anni. Quindi, la nazionale italiana è rappresentata da un ct che elegge a pratica il nepotismo, una delle peggiori piaghe che affligono il Belpaese. In italia sicuramente ci sono decine di professionisti più bravi di Prandelli jr, eppure in nazionale è stato chiamato lui. E il padre si incazza pure se glielo fanno notare, quando, da bravo moralizzatore, dovrebbe aver chiamato un altro al suo posto, proprio per evitare un clima di sospetto. Ora non ho riletto, ma l'unico sbaglio dell'articolo è l'usare il termine "parentopoli", che rimanda a quello che dice Lud. Anche se, a voler essere pignoli, non necessariamente. "Opoli" da metopoli, o da Paperopoli, una grande città globale in cui impera la cattiva pratica del nepotismo. L'italia.

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  43. L'unico aspetto che non condivido dell'articolo di Padovan è quando dice che nel Parma va bene perchè è una società privata: secondo me non va bene neanche che l'abbia fatto nella Fiorentina, ma lì ritengo colpevole anche la società che glielo permise.

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  44. D'accordo con Vitalogy, è meno grave, anche se altrettanto sbagliato ( per i motivi che ha ricordato Deyna)  in campo privato, ma è comunque grave  che lo abbia fatto e che glielo abbiano fatto fare, anche ad a partire dalla Fiorentina, che poi è privata fino ad un certo punto, così come il Parma.

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  45. Concentrati sull'idea di un Libro, Sopra, anzi, potremmo chiamarlo Quaderno, come quelli che Gramsci scrisse in carcere,  dando , dal punto di vista  letterario, il meglio di sè. Pensaci. Della mia percentuale non ti preoccupare, ne parleremo con calma, eh eh eh. 

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  46. "Diario di una dipendenza: viaggio nello Stivale con i tacchetti"

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  47. Un'altra cosa volevo dire a Ludwig, una cosa che è solo una mia opinione personale, ma basata sulle idee calcistiche che Prandelli ha sempre dichiarato di avere.
    La squadra di quest'anno è più forte delle squadre degli anni di Prandelli? Può darsi, fatto sta che credo proprio che, se fosse stato al posto di Montella, lui a luglio-agosto avrebbe bocciato una strategia di mercato basata sui migliori low-cost che c'erano a giro per il mondo: avrebbe chiesto che rimanesse qualche giocatore dell'anno scorso in più, avrebbe chiesto meno stranieri e più "Palombi" esperti perchè "conoscono il calcio italiano", non avrebbe mai schierato la domenica di Napoli un Tomovic allenatosi per la prima volta col gruppo il sabato mattina, e a guidare la difesa si sarebbe fidato più di un Natali che di un argentino che ancora non parla l'italiano.
    La squadra di quest'anno è stata creata facendo scelte coraggiose in quanto rischiose per motivi che tutti sappiamo, coraggio che Prandelli ha sempre mostrato di non avere.

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  48. Titolone, Deyna, quel Libro si venderà da solo. Ti sei guadagnato una percentuale anche tu.

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  49. Eheh Chiari, ora c'è da studiare la copertina.

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  50. Purtroppo questo titolo è già occupato:

    http://www.carmillaonline.com/archives/2009/01/002911.html

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  51. Vitalogy il paragone che suggerisci è improprio perchè della rosa dell'anno scorso non si poteva tenere nessuno. Tutti a casa senza discussioni. Vedremo come reagirà Montella se l'anno prossimo Pradè gli farà sapere (speriamo che non accada) che per tamponare i conti Aquilani e Valero sono in vendita. Per quanto riguarda le competenze: quando si lavora ad altissimi livelli scegliere un collaboratore incapace significa darsi la zappa sui piedi.  La valutazione sarà stata sicuramente condizionata da ragioni affettive, ma era anche oggettiva: Prandelli jr. ha lavorato in club di A oltre ai diplomi e ai titoli, ai quali tendo ad attribuire anch'io poco valore. Nella scelta dello staff la componente affettiva non è mai trascurabile: c'è gente che ha lo stesso staff da vent'anni, si tratta di fedelissimi con i quali si  è cementato un rapporto di fiducia. Ergo: Prandelli ha giudicato degno il figlio di stare nello staff, conscio del fatto che sarebbero caduti o avrebbero vinto insieme.Siccome i risultati sono stati ottimi (finale all'Europeo, risultato superiore alle attese per il quale tutti in Italia avrebbero firmato prima della competizione), Prandelli e Prandelli jr. sono ancora al loro posto. Sul piano del diritto amministrativo ripeto non sussiste dolo perchè non c'era un concorso. 

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  52. Non ci capiamo, Lud, qui nessuno avanza dubbi sulla legittimità giuridica dell'assunzione. E' eticamente che è aberrante, soprattutto per uno che dice di fare dell'etica il fulcro del suo agire, e si permette anche di stilare codici [il famigerato Codice da Perdi©]. Comunque io qualche perplessità pure sul valore professionale dello Junior comincio a nutrirlo: a Firenze scazzava totalmente i richiami invernali di preparazione, all'Europeo ha fatto arrivare in finale una squadra scoppiata [almeno così dite]...

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  53. Beh Ludwig che l'anno scorso fossero tutti da cacciare lo dicevamo in tanti, ma dovrebbe essere questione secondaria per te che ritieni che Prandelli avrebbe fatto meglio di Mihajlovic con quella rosa, e se questo staff ha confermato Romulo e Olivera, nulla vieta di pensare che Prandelli magari avrebbe confermato Lazzari e De Silvestri. Ma capisco che queste sono mie supposizioni che, in quanto non provate dai fatti, lasciano il tempo che trovano.
    L'altra questione che ho sollevato sul coraggio invece la trovo fondata, perchè Prandelli ha sempre parlato in quei termini. Con lui Tomovic a Napoli non avrebbe mai giocato. Un Borja l'avrebbe gradito (?) solo se aggiunto ad un gruppo di suoi fedelissimi, ma in una squadra completamente rifondata avrebbe preferito un Palombo o un Cigarini che già conoscono il campionato italiano, e non avrebbe mai cominciato un campionato con la difesa guidata da un argentino arrivato 20 giorni prima senza parlare la nostra lingua.
    Il coraggio di Montella non è stato quello di approvare il cambiamento di quasi tutta la rosa (che quello fosse necessario l'avevo capito addirittura io, che lo scrivevo da 2 anni, mentre te scrivevi che il problema era l'allenatore), ma è stato soprattutto quello di scommettere sul fatto che basta parlare la lingua del pallone, sovvertendo questo preconcetto e tanti altri (come le varie questioni tecnico-tattiche) che in Italia finora nessuno aveva avuto il coraggio di sovvertire, neanche Prandelli.
     

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  54. Inoltre Ludwig, tu confondi  i rapporti di fiducia e, se vuoi, anche di fedeltà,con quelli affettivi, e metti tutti nello stesso calderone quando si tratta di cose molto diverse, e nel lavoro, addirittura di segno opposto.Nel lavoro di uno staff, e soprattutto ad alto livello, ma comunque in generale, i primi ed i secondi ( fiducia, fedeltà)sono molto importanti, i terzi (affettivi) rappresentano , negli stessi ambiti,  un ostacolo, un condizionamento, una distorsione,  una complicazione del lavoro stesso e del complesso dei rapporti interpersonali interni, sia in orizzontale che in verticale.

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  55. Lo dirò con parole non mie, ma di un illustre concittadino del Chiari, a 06.16:

    http://www.youtube.com/watch?v=i3wfY6zL3zQ&feature=related

    a stasera

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  56. Ciò che sostengo è che ognuno ha la sua squadra di tecnici e che di solito i team legati ai tecnici nascono da rapporti di lungo periodo  e dunque anche da elementi amicali ed affettivi. Ma fondamentale è la fiducia, evidentemente Prandelli di suo figlio si fida  a tal punto da dargli un compito non secondario. Fatti suoi perchè lui è alla guida di un team e la federazione non ha assunto i singoli, ha preso il team a scatola chiusa, salvo poi valutarlo in base ai risultati. Vitalogy io non ho mai sostenuto che Prandelli avrebbe fatto bene con la squadra del secondo anno di Sinisa. Purtroppo quella era la squadra voluta dal tecnico serbo e ne porta il marchio di fabbrica. Anche Delio Rossi ha dovuto lavorare con materiale scelto non da lui ma da Sinisa. Con quei giocatori in campo non c'era molto da fare  e non so se Prandelli avrebbe potuto far meglio. Non andavano presi, questo è il punto. L'altro tuo discorso contiene troppi condizionali e consecutio temporum. Se Prandelli avesse avuto Valero forse non l'avrebbe messo in campo. E chi lo dice?

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  57. Non sono per niente fatti suoi,  Ludwig, e continui a metterci dentro subdolamente ed erroneamente la valenza di rapporti amicali ed affettivi di lungo periodo; che cazzo c'entrano questi rapporti col nepotismo? col fatto che Prandelli ha ripetutamente ed ignobilmente  approfittato della sua posizione per favorire in modo smaccato la carriera del figlio, persino  con delle forzature che solo in un paese come l'Italia,  dove l'etica pubblica è quella che è, possono essere accettate o passate sotto silenzio? Ma non ti senti a disagio nel difenderlo anche in questo vergognoso caso,Ludwig?  

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  58. Splendido il video su De Andrè, Deyna, me lo sono visto tutto, grazie. Pezzi meno famosi ma molto significativi, come sempre nel suo repertorio. La parte del suo giudizio sui rapitori è veramente illuminante. Piovani ha contribuito a rendere musicalmente dolci le sue parole e la sua poesia, spesso così crude e dure. Un vero genio, De Andrè, lo misi nella mia top ten di tutti i tempi.

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  59. Ottimo risultato a Torino.

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  60. Ottimo anche a Napoli.

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  61. Ottimo anche il risultato di Napoli, come speravamo alla vigilia. D'obbligo ora battere l'Atalanta, per la Máquina, una vittoria che ci lancerebbe davvero in alto...
    Grande De Andrè, sì, anni fa "visitavo" una ragazza di Pegli, e quando giravamo per Genova mi venivano sempre alla mente le immagini delle canzoni del Faber.

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  62. Mi sono laureato nel 1974 in Via Balbi a due passi da Via del Campo, dove oltre alla puttana c'era anche la mensa universitaria, con tante "figge de famiggia udù de bun che ti peu ammiale sensa u gundun", e proprio di fronte alla mensa c'era  un negozio di  dischi ora dedicato a Fabrizio De Andrè con esposta in vetrina la sua chitarra. I rumori e le voci di quelle strade erano esattamente quelli del suo  stupendo "Creuza de ma".   

     

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  63. Sì, ci passai ai tempi, quasi in pellegrinaggio...Bellissimo anche Creuza de Ma, anche se l'ho capito solo anni dopo il primo ascolto.
    La Fiorentina intanto fa scuola, viene appositamente dal Brasile il grande Falcao, per studiare il gioco e i metodi di allenamento di Montella...

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  64. Oggi Napoli-Milan ha rischiato di iniziare in clamoroso ritardo: Montolivo ha perso il pulmann della squadra, nessuno se ne è accorto, ed è dovuto andare a Napoli con mezzi propri, come vediamo dal filmato...

    http://www.youtube.com/watch?v=afyHafxhqLM&feature=related

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  65. Montolivo, in considerazione dei temi lunghi previsti per il suo rientro a Milano, è stato fatto uscire dal campo prima, con la squadra che stava perdendo. Unica nota positiva per il Milan, ma anche per noi, è che in sua assenza la squadra ha potuto pareggiare. 

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