La
coreografia che non ti aspetti arriva a sacchettate, dall’alto, e
trasforma il Franchi in un parco giochi acquatico dove si diverte solo
la Fiorentina, mentre Civoli sconvolto dalla matematica che non promuove
in Champion la squadra del suo padrone, getta ombre sui Viola
sostenendo che Cuadrado va a velocità doppia perché usa le pinne. Piove
anche dove non piove, dentro a certe teste, goccioloni, grandine,
pozze, umidità che esce fuori increspando di rabbia le domande di
mercato che risentono del disagio tipico di chi si ritrova in mezzo
all’acquazzone provocato dalla Fiorentina in un campionato scialbo,
arido di bel gioco, e nei pensieri di chi vede i Viola come un alluvione
su interessi già spartiti. Piove a dirotto soprattutto sul Palermo che
va giù, su Zamparini che va in cortocircuito, un uomo che ai tempi di un
vuturismo neanche troppo lontano era stato scelto alle primarie della
pontellizzazione del tifo come il salvatore, mentre da queste parti di
Salvatore c’è solo Ferragamo. Piove su Fi.it, troppe vittorie fanno
male, alla fine allontanano anche il Giannelli, mentre Marco Siena in
settimana non ce l’ha fatta e ha mollato, piove anche sul posticipo e
sul povero Zazzeroni che vista la maglia del Milan si sente Ambrogio, lo
chaffeur della Ferrari Rocher che gira per lo studio della DS coi
trampoli per l’acqua alta e le protesi al seno per galleggiare in caso
d’inondazioni della Fiorentina in Champion. E piove anche sui
festeggiamenti di Andrea Della Valle e Montella, ma è un’acqua che fa
crescere le ambizioni, che annaffia le speranze, che irriga i sogni, e
la Fiorentina in tutto questo nubifragio non perde una goccia, vince
ancora per gli Ultrà, mentre unica nota stonata il ritorno dell’Alcool
Campi salutato con tutta quest’acqua, che non è sembrata proprio una
bella cosa. Adesso caccia ai 70 punti e poi sarà mercato, si, e
quest’anno ci divertiremo anche lì, perché Andrea è scatenato e il duo
dimercato sarà sguinzagliato proprio per riportare a casa della
selvaggina pregiata. La congiuntura astrale è favorevole e non risente
affatto dell’umidità che invece da noia alle congiunture di società
costrette a tirare i remi in barca, per di più la finale di
Europa
League sarà a Torino e sembrerebbe davvero una mancanza di sensibilità
non andare a festeggiare una competizione europea nello stadio della
Juve. Piove sul calcio italiano ma non sulla Fiorentina, una delle poche
squadre al riparo dal temporale che sembra aver scatenato gli elementi
anche su chi portava a casa il triplete, tempi d’oro che sembrano così
lontani, visibili a Mlano oggi solo grazie al Milan e all’incarto della
sua nuova maglia, che è l’unica cosa che brilla in città. E adesso via,
dopo Pescara andiamo a fare la spesa, andiamo a riempire il carrello di
sogni, un campionato il prossimo che sembra già volerci accogliere a
braccia aperte, e forse non solo con quelle aperte.
