Dopo
la ritrovata fede nei confronti dei Della Valle, da Fi.it, i novizi, da
non confondersi con le patate che invece sono novelle, ci fanno sapere che Andreotti tra tre
giorni risorgerà proprio come è risorta la loro ammirazione verso i
pontellizzatori. Noi che però siamo più pragmatici e che ai Della Valle
abbiamo sempre creduto, ci auguriamo che di Andreotti ritrovino invece la
scatola nera. Intanto, dopo aver dato una carezza a Mazzoleni, sempre i
novizi hanno comunicato di aver messo a punto un materiale con il quale
hanno poi sviluppato un nuovo tipo di preservato ultra-sensibile, come
loro appunto nei confronti del povero arbitro, capace cioè, dopo che
l’uomo se ne è andato, di restare insieme alla donna ed ascoltare i suoi
problemi. Insomma, dal sito dei redenti ci fanno sapere che non è
dignitoso lamentarsi degli arbitri che sbagliano, a parte Ovrebo che
toccava gli interessi di Prandelli e non della Fiorentina, come del
resto non è dignitoso guardare Nicole Minetti posare per Parah, quando è
molto più dignitoso leggere di certi paraculi, molto meglio dei culi
della Parah, bei paraculi insomma, che ricostruiscono la partita contro
il Milan per trasformarla in un alibi rossonero contro la teoria dei
favori arbitrali. Correnti di tutti i colori tranne il Viola spazzano
Fi.it, gelide folate che strisciano sulla pelle degli ormai solo
strisciati rimasti, Ceccarelli è riuscito a trasformare Fi.it in un
circolo di robusti falsi magri-tte che si riuniscono praticando il
surrealismo nascosto che è in loro, fino a dipingere il capolavoro che
raffigura Floro Flores con le gambe di Batistuta. Dicevo della scatola
nera di Andreotti perché oltre a 65 anni di segreti della storia della
Repubblica italiana, ritrovarla sarebbe importante per conoscere anche
quelle famose verità di Montolivo, per sapere se ringraziare davvero la
Juve per lo zero cinque ritenuto terapeutico, la Tod’s si dice infatti
che da quel giorno abbia raddoppiato il fatturato, e infine per sapere
che cazzo di fine hanno fatto le pernici insieme all’antidellavallismo
oggi impagliato e in bella vista sopra il caminetto. Un’ultima
ricostruzione dei fatti di Moena che emerge dopo il tè delle cinque
servito nel circolo dei falsi magri-tte davanti al caminetto, è che
quelle persone con i nasi e le parrucche finte, di fatto erano i
rapinatori di una tabaccheria, mimetizzati tra i tifosi per far perdere
le tracce e usati ad arte dai Della Valle per dare di Mamma Ebe a destra
e a manca, a sinistra no perché già avevano capito che non esisteva
più, inoltre dal sito pedonale ci ricordano che anche a Balotelli è
stata inflitta una squalifica per aver offeso l’arbitro e quindi che
cazzo vuole Ljajic, non vorrà mica altre due labbrate terapeutiche anche
quelle, assestate dal Guradiola del ponte, anche se Montella ha
dichiarato di essere rientrato insieme all’arbitro e di non aver sentito
nessuna offesa. Ma si sa che Montella è un falso e per di più non porta
giubbottini. Ma è molto più dignitoso dire che invece ha offeso,
sveglia, bisogna crescere, più ci creiamo dei pretesti per indignarci e
riusciamo a non farlo e più cresciamo, eccitati come siamo da questa
pontellizzazione sventata da Conte in combutta con il Vuturo. Secondo me
che sono ancora un gran bel provinciale almeno fino a quando non ce le
toglieranno queste benedette province, giudicare la Fiorentina inferiore al
Milan vuol dire sminuirla, chi cerca attaccanti da 25 milioni li cerca
solo per attaccare poi la società perché non c’è più nessuna squadra del
nostro campionato che se lo può permettere, pretenderlo significa non
aver ancora capito niente, ne del risanamento avvenuto grazie a quello
che doveva essere una smobilitazione, vuol dire non aver capito che
cos’è oggi il calcio italiano e le regole fiscali che in pochi sono in
grado di rispettare. Vuol dire non aver capito neanche in che mondo
viviamo. Certo, forse Zamparini è un Presidente più vicino alla squadra,
e non solo, oggi molto più vicino anche alla serie B, forse Tutunci ce
lo avrebbe portato un bel centravanti da 25 milioni con ingaggio di 5
netti, magari con i colori giallorossi del tappeto turco tipico di
Galatasaray, una sfumatura tono su tono di qi quella della maglia di Osvaldo, ce lo
avrebbe portato su un tappeto volante, imbarco lato ferrovia,
presentarsi due ore prima per il chek in e la Tac.