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sabato 18 maggio 2013

Non mi somiglia per niente

Ci sono cose che si somigliano nel calcio, penso a un campo sintetico e ai capelli di Conte, penso a una ripartenza e a un contropiede, ad un terzino e ad un esterno basso, un’ala e un esterno alto, a prescindere dal terzino che in realtà potrebbe essere anche più alto di un’ala, e mi viene in mente Ribéry, e poi le interviste, quasi sempre uguali a se stesse, da un anno a un altro. Le maglie a strisce si somigliano, i favori riservati a quelli che indossano le maglie a strisce sono sempre molto simili, i colori si somigliano come gli arbitri da sempre cornuti, oggi più cornuti ancora ma solo perché c’è n’è un pullman a partita. I dirigenti che si susseguono si somigliano per inadeguatezza, quando non sono proprio gli stessi, come nella politica che viaggia trasversale tra la prima, seconda e terza repubblica, meglio riassunta nella repubblica delle banane. I giocatori si somigliano, tatuaggi, creste, cuffie, belle auto, simulazioni, si somigliano quelli che hanno i palcoscenici più grandi, quelli per intendersi con i maxischermi, quelli che guardano lo schermo per cogliere l’attimo dell’inquadratura. Ci sono cose che si somigliano nel calcio, da sempre, come la mancanza di riconoscenza, vedi Montolivo, le belle donne che stanno con i calciatori brutti per fare la bella vita, vedi la donna di Montolivo, ci sono i sopravvalutati, vedi sempre Montolivo, i giornalisti si somigliano nel formulare domande insulse, nel provocare risposte risentite, nel non saper leggere una partita neanche se già scritta perché finita. Ci sono le partite aggiustate che si somigliano, gli scandali, l’arroganza, l’ignoranza, come anche la bellezza del gioco più bello del mondo, della sua imprevedibilità, si somiglia la passione che da sempre produce migliaia di discussioni che si somigliano, trasmissioni televisive, giornali e blog. Civoli che invecchia dicendo cazzate, Galeazzi che ingrassa dicendo cazzate, Varriale che dice cazzate, invecchia, ingrassa e fa incazzare quasi tutti quelli che intervista, Massimo Mauro che rappresenta invece la testa di cazzo tipica che nel calcio c’è sempre stata. Gli stadi sempre scoperti, la pioggia che continua a bagnare quei tifosi che frequentano ancora gli stadi scoperti. Il pallone, che anche se è vero che ha traiettorie diverse si somiglia comunque perché bene o male è sempre tondo, faccia attenzione quindi il Mlan domenica a Siena. I gol fatti e quelli subiti, gli autogol, le cazzate dei portieri, i rigori sbagliati, alla fine si somigliano tutti. Ci sono cose che si somigliano nel calcio tranne però la Fiorentina, con la Maratona, il Viola della sua maglia, e la bellezza del suo gioco.


L'autore della foto in bianco e nero è Stefano Mallus.
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