Il
campionato in pillole della Fiorentina è stato da prendersi prima e
dopo i pasti, persino prima e dopo i rimpasti di governo, anche a
stomaco vuoto e senza nessuna controindicazione. Con l’alcool o anche
senza, sbriciolate dentro al lampredotto oppure in inzimino. Compresse.
Si, in una stagione dove sono state tante le emozioni compresse, il gran
gioco, il ritorno dell’entusiasmo, la netta sensazione di poter scalare
posizioni importanti di classifica attraverso le idee e la competenza, e
al di là dei fatturati, ad un certo punto abbiamo pensato addirittura
di poter lottare per il titolo. Di aver sconfitto il cancro delle
strisciate. Pillole miracolose. E non è ancora finita, insomma, la cura
ha fatto un grande effetto sulla passione, pillole appunto, Cuadrado
come blister delle nostre emozioni, meglio anche di Luther Blisset,
Borja Valero a rilascio prolungato sul campionato italiano con un
grandissimo impatto, l’esplosione di Ljajic, l’anima anglosassone di
Aquilani in una sorta di scoperta omeopatica che abbina classe e
agonismo senza nessun effetto collaterale. Pizzarro Aspirina di centrocampo. E poi la difesa in blocco, e
per allargare ulteriormente il discorso degli effetti benefici di questo
anno, possiamo parlare dell’intera rosa come di un grande gruppo di
vitamine sul nostro entusiasmo, ma soprattutto la grande affermazione di
Montella e del suo staff, che hanno avuto sulla nostra passione
l’effetto antibiotiico sui germi della prandellite virale, del
montolivismo e dell’antidellavallismo che sono stati la vera deriva
della passione con chiara matrice OGM. Si perché c’è stato e c’è ancora
oggi chi ha ha modificato le proprie abitudini di tifoso gioiendo solo
per le sconfitte, infamando oppure semplicemente indossando parrucche e
nasi finti, scoprendo addirittura passioni insospettabili come quella
per i tappeti orientali, per i giochi Preziosi o per la serie B di un
vicinissimo alla sua squadra presidente del Palermo, e allora menomale
Montella, che è stato per questa parte transgenica del tifo un vero
toccasana, diciamo pure che Montella, e ci voglio aggiungere anche Pradè
e Macia, sono stati come la penicillina, un farmaco che ha
rivoluzionato il cammino dell’umanità Viola, e così con Vincenziello è
stata fatta la guerra alle infezioni e battutti finalmente i batteri
della pontellizzazione.