Quella
di Osvaldo è una coltellata vera, altro che puncicata, quella di
Mazzoleni è invece una bella porcata, ma se è vero che dell’arbitro non
si butta via niente, della partita va buttato via solo il risultato,
perché la prestazione della squadra è stata sontuosa come tutto il suo
campionato, tranne appunto la gestione dell’ultimo calcio d’angolo. Gli
schemi sulle palle inattive degli avversari sono stati denominati per
comodità come le strade di Firenze, l’errore è stato quello di chiamare
lo schema sbagliato, via del Pollaiolo invece di quello di via
dell’Agnolo. Poi la partita vede una sola squadra in campo, un risultato
bugiardo come Montolivo, e una delusione colossale come Jovetic,
qualche palo in qua e in là, Compper titolare, Montella incazzato nero. E
tanta amarezza come in un campo di cicoria. E poi Ljajic, Cuadrado e
Pizarro sopra tutti, una Roma quasi cancellata fino a quel maledetto
calcio d’angolo, un’ingiustizia che però fa parte del gioco, e va
accettata, anzi, proprio da questa va trovata la rabbia giusta per
andare a vincere le ultime tre partite e finire così il campionato senza
compromettere niente. Un po’ la sfortuna, ma molto, molto è dipeso
dall’insieme di pratiche sessuali che si praticano nel calcio italiano
nei momenti topici, quando cioè vanno assegnati i piazzamenti che
contano, allora scendono in campo i professionisti, il voyeuristico
Mazzoleni per esempio si dice essere un esperto in costrizioni fisiche
realizzate con legature, corsetti, cappucci, bavagli, insomma,
sull’impedimento consenziente della libertà fisica, del movimento, di
vedere, di parlare, di sentire. E’ risaputo, il Napoli scandalizzato da
queste pratiche non si presentò nemmeno alla premiazione, lui poi ha il
vezzo, nell’ambiente, di farsi chiamare 007, nel senso che si presenta
come Bondage, James Bondage. Ce l’ha messo nel culo, via, diaciamocelo
anche se ci fa ancora male, e questa è la radiografia della porcata di
ieri, mentre a De Rossi ha lasciato tutta libertà di movimento, non gli
ha impedito cioè la restrizione forzata dei movimenti del corpo e così
ha potuto allargare il braccio e fermare il pallone, ha lasciato insomma
ai giallorossi tutta la libertà di reiterare certi falli. Il messaggio
sembra
chiaro, stai al posto tuo, non cercare attraverso il gioco e la
sana gestione di guadagnare posizioni che sono state già assegnate, non
cercare scorciatoie inutili perché tanto c’è sempre un Mazzoleni pronto a
praticare legature come quelle di ieri. Forse è una visione troppo
condizionata dall’amarezza del risultato, può darsi, anche se il
bruciore comunque lo sento ancora, forse è una visione troppo estrema,
si, anche perché nel bondage la consensualità è essenziale e noi non è
che siamo stati poi così consenzienti. No, forse ho sopravvalutato un
po’ l’abilità di Mazzoleni, la tecnica è più rozza e gli strumenti sono
più adatti alla nostra tradizione, e capisco allora perché Nicchi lo
chiama Edward mani di forbce, perché lo chiama quando c’è da evitare a
qualcuno di spiccare il volo.
