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domenica 19 maggio 2013

Aglio, olio e peperoncino

Mentre scorrono i titoli di coda, che a Roma saranno alla vaccinara, nella speranza che il Milan, invece, lo prenda sotto la coda, oggi vi suggerisco quella che è la religione della cucina. Se fatta bene. Una sfida che sarà dura come quella di stasera. Tanto per dare sfogo anche all’altra anima del blog, in attesa che smetta di piovere, che si conosca il verdetto, che si sappia se tenersi libero il giovedì, una giornata quella di oggi che sarà lunga e nella quale risuona ancora  il rumore sordo della capocciata di De Silvestri, un gol che sembra essere una flebile luce in fondo al tunnel, perché se fa gol lui allora c’è speranza per tutti. Anche di uscire dalla crisi, di non generare più figure raccapriccianti mezze Kabobo e mezze Cossiga. Purtroppo il maltempo non aiuta, soprattutto a chi prepara i TG, perché la crisi intanto si porta via le file ai caselli e non si potrà riciclare più la solita intervista in coda, non si potrà parlare di partenze intelligenti come Vargas, bollini rossi su delio Rossi, salta così anche il solito filmato sulla siccità, sul pianeta che si surriscalda come gli animi dopo Fiorentina-Roma, dovranno produrre nuovi servizi come quello sui Viola in coppa, quale, ve lo dico dopo avervi suggerito un must in cucina, facile solo apparentemente, ma se fatta bene meglio anche della sconfitta della Juve. Aglio, olio e peperoncino va fatta con poco olio, intanto, un cucchiaio raso a testa, non è quello che darà il sapore, uno spicchio d’aglio che va tagliato a metà e privato del germe interno, che se novello è quasi impalpabile, l’aglio non va imbiondito, se avete un libro che dice questo buttatelo via come la speranza di vedere Wolski, l’olio deve andare pianissimo, diciamo sulla fiamma più bassa possibile, l’olio non si deve denaturare, il peperoncino fresco calabrese va privato dei semi e dei filamenti perché poi dovrà profumare e non aggredire il palato, appena l’olio comincia a sfrigolare va allungato con l’ acqua di cottura della pasta, che intanto, dopo tre minuti, quando sarà appena piegata dovrà essere risottata in padella, in poche parole va fatta un’emulsione di questo olio che profuma di aglio e peperoncino, ma con l’acqua di cottura, che così renderà lo spaghetto viscoso, che in bocca vi scivola, è l’emulsione che la fa da padrone, se lo fate così mangerete spesso e volentieri aglio, olio e peperoncino e sarà molto più digeribile, come appunto il risultato del campionato che sta arrivando sul piatto. E uno spaghetto così è da campioni. Questa è la risposta che vi dovevo.