Oggi
un ricordo, che più di un ricordo vuole essere un augurio visto che non
è che me lo ricordi poi così tanto bene il secondo scudetto, ma la foto
è bella e la voglio condividere, sfruttando l’entusiasmo presente in
città intorno alla squadra, una città finalmente liberata dal magone
dello smantellamento, debellato il virus della
pontellizzazione e con la speranza che la gente si ritrovi a frequentare luoghi e abitudini sane della città, come andare ogni tanto anche in Piazza della Passera invece di farsi sempre così tante seghe mentali. E’ un ricordo che propongo come buon auspicio per la
prossima stagione, come una buona prassi di pensiero, come il bicchiere
mezzo pieno, come una buona abitudine prima di andare a letto, con la
speranza che se ne vada a letto anche Letta, insomma, un ricordo che
funga da filo interdentale dell’ottimismo, da usare per togliere i resti
delle parrucche finte che rimangono tra i denti, e sembrerà strano ma
proprio tra quelli più radi d’intelligenza. E Visto che nella foto c’è
Rascel penso a una foto del terzo scudetto che ne ricalchi lo schema,
una sorta di proiezione sentimentale, con Montella Maestro del genere dello schema, e che debba essere quindi riproposta anche la formula
del comico, e chi allora meglio di Montolivo dopo la battuttona di
Coverciano, un giocatore che ancora una volta sembra voler percorrere
una nuova strada, quella di alzare l’asticella su Zelig dopo che anche a
noi aveva manifestato la volontà di cambiamento, di vivere la sua vita
professionale lontano dal grigiore della provincia. Non tutti sanno però
che prima di andarsene al Milan usò le parole di un testo di Bisio per lasciarci
“Voglio vivere la vita come un alito di vento che, inseguito
dall’aurora, già racchiude le speranze di un domani tutto mio che mi
appartenga, e come donna accarezzare nuovi scampoli d’assenza”, io
dicevo (Corvino) “Sì capisco, vuoi gli scampoli d’assenza” ma pensavo: “Puttana”.
Aggiungendoci oggi davanti un bel “figlio di”. Il bianco e nero della
foto ci ricordano che è anche l’ora di mettere del colore sulle foto
della nostra passione, di fermare un nuovo ricordo con la gioia
finalmente tinta di presente, e la vittoria della
Fiorentina sarebbe
una gran bella cura anche e soprattutto per il calcio, per rendere
credibilità a un movimento che rischia lo stesso astensionismo della
politica. Sarebbe più di una bella foto, sarebbe addirittura un
manifesto, un’immagine priva di qualsiasi espressione sbagliata visto
che oggi la Fiorentina è di gran lunga la migliore espressione del
calcio italiano, la più moderna, persino la più seguita fuori dal nostro
paese. Oggi quindi facciamo un tuffo nel passato ma in chiave futura, e
proprio per questo vorrei aggiungere alla foto del terzo scudetto un
filo conduttore, che ci sia cioè un passaggio del testimone per liberare
quel passato e per farlo diventare grande presente, quindi ci
vorrei anche quei protagonisti del secondo scudetto che sono ancora tra
noi, come se fossero usciti dalla macchina del tempo nella versione più
dolce che sia stata mai costruita, proprio come la seconda foto, che è
un bellissimo esempio che ritroviamo anche nella vita di tutti i giorni.
